Le parole del tecnico dell’Inter Spalletti: “Giocheremo contro una squadra di carattere e contro i muscoli della storia di questo club”
Il tecnico dell’Inter Spalletti è atteso tra pochi minuti in conferenza stampa dove presenterà la sfida, in programma domani alle 12:30, contro il Torino di Sinisa Mihajlovic. Di seguito, la diretta testuale della conferenza dell’allenatore neroazzurro che inizia subito a parlare del pubblico: “A noi fa piacere che ci siano tutti i tifosi. Ci fa enormemente comodo averli a spingere la squadra. E’ un’altra dimostrazione di fiducia. Dobbiamo trarre da queste dimostrazioni gli ulteriori vantaggi. A Inter Tv ho appena detto che gli anelli di San Siro sono come fedi che dichiarano un atto d’amore per la squadra. E’ bellissimo sentire questo affetto. Il post su Anna Frank? La volontà era quella di non far succedere che di una cosa se ne parla quando accade e poi torna tutto come prima. A una cosa così importante, a cui giustamente è stato dato spazio ma poi c’è sempre il risultato della gara, è bene darne di più. Una società che sceglie di comunicare attraverso l’odio non può sopravvivere. Per questo ho voluto dare uno spazio in più, così magari se ne riscrive ancora”
“Meglio andare cauti, ma nelle situazioni dove si può dire che abbiamo a che fare con una squadra con personalità, lo si può dire: ci sono state partite dove siamo entrati e abbiamo fatto cosa dovevamo fare in termini di gioco e non solo. Anche quando la squadra è stata in difficoltà ho sempre visto delle reazioni quasi totali che è anche la cosa fondamentale per affrontare il Torino di Sinisa. Quando giochi contro il Torino, oltre al carattere del suo allenatore, si ha la sensazione di giocare anche contro i muscoli della storia di questo club. Se non ci sono reazioni veloci, il fatto di essere gente tosta, come modo di interpretare le singole situazioni, questa è una partita che ci può mettere in difficoltà. Gli obiettivi? Non siamo ancora arrivati a cosa abbiamo puntato per poi poter dire di fare il passaggio successivo. Noi dobbiamo arrivare a stare nelle prime 4 posizioni stabilmente e ancora non ci siamo. O meglio, ci siamo ma ancora ci sono delle insidie. Le posizioni sono 4 e sono poche per la qualità delle squadre che ci sono nel nostro campionato. Quando saremo sicuri delle prime quattro posizioni allora si potrà guardare anche a qualcosa di più“.
Poi sulla tattica: “Tutto è possibile, ma ci sono dei tempi di maturazione. Di volta in volta si fanno delle analisi che possono essere da cappello per aria oppure no. Facciamo un passo corretto in base al cammino fatto fino a questo momento: perchè stravolgere? Ci sono i segnali che fanno pensare che la strada sia corretta. Eder di fianco a Icardi? Mi fa piacere che abbia firmato un nuovo contratto perché è come aver confermato tre calciatori. Fa tre ruoli in maniera perfetta e riuscirà a svilupparne anche una quarta perché ha un senso di adattabilità perfetto. Sa fare tutto quel che gli chiedi. C’era da rinnovare gli anni di Eder, non il suo essere interista perchè lui è assolutamente un giocatore da Inter“.
E su Mihajlovic e il Toro: “Sinisa è un allenatore che rispecchia quello che era da giocatore: un calciatore di spessore, tosto. Le facce toste che spesso noi portiamo in conferenza per stimolare i nostri giocatori lui ce l’aveva senza sforzarsi. Un allenatore molto esperto, conosce molto bene anche questo ambiente, secondo me un po’di carattere può essere una cosa che ci accomuna. Poi ora stiamo facendo un lavoro importante e anche lui ci è arrivato dimostrando qualità e professionalità. Le distanze di squadra aiutano il reparto, le reazioni sulle fughe, avendo Belotti che finta e poi attacca la profondità, bisogna leggerle al momento corretto. Quando te ne accorgi è tardi, ti ha mangiato lo spazio dietro le spalle. Se stai lungo poi non riesci a guadagnare campo. Bisogna stare attenti. Poi c’è Ljajic, c’è Falque. Ti obbligano a questa sveltezza di lettura e reazione. Poi c’è il carattere di una squadra fisica, forte che ha ritrovato l’entusiasmo con quest’ultimo risultato e ha ritrovato i titolari. Noi però dobbiamo essere la squadra che vuole misurarsi con queste squadre e vincere. Una posizione scomoda essere vestiti con questi colori: devi provare a vincere fino al ’98“.
Sulla squadra e sulla formazione: “Tutti hanno sviluppato gli allenamenti che dovevano sviluppare. Ho a pieno regime Eder, Brozovic, Cancelo comincia a non sentire più tanto dolore. La squadra è quella ma si potrebbe fare anche qualcosa di differente perchè la squadra non perderebbe di qualità. La difesa? Stiamo migliorando anche come linea difensiva, in quello che è la compattezza, la slegatura. Le reazioni sulle fughe e sul prendere campo. Stiamo migliorando: ci sono gli avversari e se fanno delle grandi giocate e quelle due o tre occasioni da gol se le creano tutte le squadre. Devi essere bravo a gestirle e sfruttarle quando le crei in attacco“.
Io invece credo che un ambiente degradato, ignorante, immorale e falso come quello del calcio prima smette di parlare di Anna Frank e prima le rende veramente omaggio.
In fondo mica può dire che siamo delle mozzarelle messe in campo a CDC… complimenti d’ordinanza al collega
Il solito paravento toscano.