Sintesi e commento di Verona-Torino: prima frazione decisa da Sanabria e Zapata. Nella ripresa Adams completa la festa
Primo tempo: Sanabria croce e delizia, Zapata imponente
Paolo Vanoli, per mettersi alle spalle la prova incolore con il Lecce, opta delle modifiche (anche obbligate) al suo 3-5-2. Davanti a Milinkovic-Savic, il tecnico schiera Walukiewicz, Maripan e Masina, Ricci in regia con Tameze e Ilic mezzali. Sugli esterni, Lazaro a destra e Sosa a sinistra. Davanti la coppia Sanabria-Zapata. E’ un avvio di partita dai ritmi blandi al Bentegodi, dove già ci si può imbattere in diversi duelli terreni e aerei. Due squadre ottime nel compattarsi e a obbligare a più di qualche lancio in profondità. I primi minuti del Torino sono contraddistinti da qualche errore tecnico a ridosso della trequarti campo. Ma al 10′, la combinazione che conduce al gol di Sanabria, è perfetta: velo di Zapata ad aprire un’autostrada al paraguaiano, che davanti a Montipò è freddo e ritorna sul tabellino alla voce reti, dove non appariva da marzo.
La gioia si riduce al nuovo calcio d’inizio. Il Verona manovra a sinistra con Lazovic, che ottiene un corner. E’ lui stesso a batterlo, a mettere in pratica lo schema che libera Kastanos fuori area. Il sinistro dell’ex Salernitana, coadiuvato da una deviazione di Maripan, fredda Milinkovic.
1-1 e partita che si infuoca. Al 20′ l’episodio, sliding door, della prima frazione. Dawidowicz perde la testa e colpisce Sanabria con una gomitata. Rosso al difensore dell’Hellas e occasione dagli undici metri per ‘Tonny‘, che incrocia col destro ma fa vibrare il palo. Il suo tap-in è vincente, non per Marinelli, che fischia posizione di off-side. Si resta sull’1-1.
Al 26′ ci prova Walukiewicz con un bel inserimento in area. Il polacco apre troppo il destro: palla che sfila sul fondo. E allora bisogna attendere il 34′ per esultare al nuovo più 1 granata, questa volta più duraturo. Cross profondo di Lazaro da destra sul secondo palo. Zapata stacca più in alto di tutti. Montipò tocca, ma finisce insieme al pallone in rete. E’ il gol che decide la prima frazione. Nel finale un altro tentativo di un Walukiewicz ispirato. Conclusione, successiva a un fraseggio con Zapata, che finisce fuori di poco.
Secondo tempo: Adams subentra e firma il tris
Ripresa all’insegna della gestione della superiorità numerica per i granata, i quali palleggiano con sicurezza nella metà campo avversaria, sfiorando in più occasioni l’80% di possesso palla. I tentativi dei granata si sviluppano con lo stesso modus operandi: palla a Zapata spalle alla porta, che crea o una conclusione personale, come al 56’, o offre palloni stuzzicanti per i compagni. E’ bravo Coppola a ribattere i tiri del colombiano prima e di Ilic qualche secondo più tardi. Poi, la terza conclusione, Zapata la lavora per Walukiewicz, autore di un altro tiro potente, questa volta deviato in corner.
Al 22’ Vanoli cambia faccia al suo Toro: triplo cambio, fuori Tameze, Ilic e Sanabria dentro Linetty, Gineitis e Adams. Doppia sostituzione invece per Zanetti, con Tengstedt e Kastanos a cedere il posto a Mosquera e Rocha Livramento. Il Verona, fino a quel momento passivo agli scambi granata, si riaccende e con gli scaligeri tutto il Bentegodi. L’Hellas ricomincia a crederci e cerca di colpire i granata in ripartenza. Il Toro però non si scompone più di tanto. Al 77’ Gineitis prova a zittire la bolgia con un mancino da fuori, deviato in corner. Ma è due minuti più tardi che la squadra di Vanoli mette il sigillo sulla vittoria. Coppola trasforma un retropassaggio in un assist per Adams. Lo scozzese ringrazia e scarta il cioccolatino, trascinandosi fino al gol.
E’ finita? Niente affatto. Il Toro si dimostra ancora troppo festaiolo, tanto che Livramento si trova a tu per tu con Milinkovic-Savic: clamoroso poi l’errore da due passi del capoverdiano, che spedisce alto. Vanoli allora fa rifiatare Walukiewicz per concedere spazio a Dembele, mentre in sottofondo la Maratona itinerante omaggia il mister con un coro (prima di riprendere la contestazione contro Cairo). Il Toro, come è già capitato quest’anno, si concede poi a un finale thriller con il gol del ’93 di Mosquera. Al triplice fischio, però, Marinelli certifica la seconda vittoria consecutiva lontano dal Grande Torino e una notte da capolista solitaria.