L’allenatore granata Sinisa Mihajlovic presenta Torino-Pescara: “L’importante è la cultura del lavoro. Il gruppo? Garantisco, è coeso”
È tutto pronto per la presentazione di Torino-Pescara. Come di consueto, nella conference room dello stadio “Grande Torino”, il tecnico dei granata Sinisa Mihajlovic interviene davanti ai media per fare il punto della situazione e dare le ultime indicazioni in vista della sfida di domani, contro la squadra di Massimo Oddo. Si comincia subito dallo striscione dei tifosi: “Nessuno molla e nessuno mollerà. Questo è sicuro: se mi accorgo che qualcuno molla verrà messo da parte. Questo è sicuro” esordisce l’allenatore. “Sottovalutare il Pescara” continua poi Mihajlovic, “sarebbe il modo migliore per perdere la partita. Partite facili non ce ne sono, possono esistere alla fine della partita: il Pescara ha fatto vedere in campionato buone partite di calcio, contro la Lazio ha giocato un primo tempo equilibrato e con la Fiorentina nel recupero. Sarà una gara equilibrata, dovremo essere bravi con atteggiamento e convinzione, cercando di applicare quello che abbiamo fatto in campionato: c’è solo una squadra che vince e dovremo essere noi. Dipende solo da noi, anzi, i nostri ragazzi sanno quanto è importante e faremo tutti di tutto per vincere“.
“Durante l’arco di un campionato, periodi di difficoltà possono succedere. È normale, bisogna però uscirne. Un campionato è molto faticoso, come dico ai miei ragazzi: è un lungo percorso, con curve, stop, tunnel più lunghi del previsto. Magari vediamo la luce, ma non riusciamo a uscirne: nessuno di noi è contento per quanto fatto in questo periodo, ma stiamo lavorando bene come sempre. Il gruppo è compatto, anche se ho letto sui giornali che si parla di disunione: non è vero, è tutto sotto controllo. I ragazzi sono i primi a essere dispiaciuti e arrabbiati per quel che sta succedendo, sono convinto che domani faremo una grande partita e vinceremo. E partiremo da lì“.
“A parte Rossettini che è fuori, ieri hanno fatto l’allenamento Zappacosta e Castan. E poi, sì, Carlao è fuori. Non ci dovrebbero però essere problemi per terzino e centrale“. “Se sento la società distante? No, io sono concentrato sul mio lavoro: la società si è sempre comportata alla stessa maniera, io sento piena fiducia da parte della società. Non siamo abbandonati a noi stessi: Petrachi è con noi a ogni allenamento e sento costantemente anche il presidente. Non sento nessuna differenza rispetto all’inizio della stagione“.
“Se ho cambiato qualcosa? Io penso che in un processo di crescita di una squadra, ci siano tante difficoltà. La cosa importante è trovare equilibrio durante le prestazioni, in casa come fuori: quando lo si trova, la squadra ha un DNA preciso e una sua identità precisa. Ci sono tanti giocatori che sono al primo anno nel Toro, ci vuole del tempo per capire qualità individuali, pregi e difetti della squadra: il girone di ritorno ci darà molte risposte, alcune già le sappiamo. Tutto si risolve con il lavoro: stiamo dando una cultura di questo, cercando di tirare il massimo da ognuno di loro. Ci vuole tempo: all’inizio abbiamo sofferto sulle palle inattive, ora abbiamo risolto quel problema; ora stiamo lavorando sul pressing difensivo, sull’aggressività del centrocampo. È normale, ripeto: si è cambiato tanto e nell’arco del campionato si incontrano difficoltà, che cambiano anche durante la stagione. L’importante è sempre lavorare, essere applicati e credere in quel che si fa. Lavoriamo tanto, vogliamo risolvere uno per uno i problemi“.
“Non sono dispiaciuto per le considerazioni negative che abbiamo avuto. Noi sappiamo quel che facciamo, e sappiamo che nel bene e nel male dobbiamo pensare a noi stessi. Ripeto, dobbiamo continuare a lavorare: pensavo di essere più vicino alla zona Europa in questo momento; il campionato è ancora lungo, ci si può riprendere. L’importante è non perdere fiducia e continuare a lavorare. Pensiamo partita per partita, ripeto: nessuno è contento di questa situazione, ma solo noi possiamo uscire fuori“.
Ancora sui singoli: “Ho detto che Ljajic andrà in doppia cifra, come assist e gol. È il nostro, il mio e il suo obiettivo. Se andrà in doppia cifra, allora avrà fatto un ottimo campionato“.
Sul nervosismo: “È bene chiarire. Non è sulle sostituzioni di Iago o Baselli, il primo era arrabbiato per errori suoi; il secondo per la sua prestazione. Ho parlato a Daniele: è migliorato in fase di non possesso, e peggiorato in fase di possesso. È giusto che uno si arrabbi quando esce, ai giornalisti fa piacere scrivere polemiche, se no i giornali non si vendono. Non sto scaricando colpe, sto dicendo la verità“.
“Io faccio l’allenatore, il mio compito è tirare il meglio dai miei giocatori. Se questi restano o non restano, dipende da molte cose: può succedere che non sia contento dell’alleantore, o di altre cose. Ma io come ho sempre fatto nella mia vita cerco di dare il massimo, e di dare una cultura del lavoro e impostare una giusta mentalità, e cerco di sentirli tutti, quando le cose vanno bene o male. Io poi mi arrabbio qualche volta, ma penso che sia normale: quello che posso dare, lo do tutti i giorni. Io penso di avere la coscienza pulita sotto questo aspetto, poi ce ne sono altri nei quali io non posso entrare: i giocatori sono sempre stati trattati con rispetto. E questo è fondamentale” dice parlando del futuro della squadra e sulla possibilità di non lasciar partire giocatori nel prossimo mercato.
Sul modulo: “Giocheremo con il 4-3-3 come abbiamo sempre fatto. Poi vedremo quel che potrà cambiare durante la partita. Iturbe? Sta crescendo, si sta allenando bene. A Empoli ha fatto meglio che in altre volte, deve trovare fiducia e spensieratezza. Stiamo facendo allenamenti supplementari con lui, non partirà titolare, ma ha bisogno di giocare per migliorare“.
Parole a commento del nulla. Società assente, il tecnico può cercare le sue soluzioni e magari non trovarle. Gli hanno messo tra le mani materiale umano con evidenti limiti e pure pessimamente assortito. Io al suo posto e con i suoi quattrini me ne sarei andato a gennaio. Posso tuttavia… Leggi il resto »
@Pedric,solo contro tutti,secondo me e’ stato zitto dopo il calciomercato di gennaio perche’ gli e’ stato promesso di lasciarlo libero a giugno con ricca buonuscita,altrimenti sarebbe un pupazzone !
Non ho seguito la conferenza e quindi mi baso solo su ciò che leggo qui sopra. Mi sembrano le parole giuste per la nostra situazione, da dire ad inizio anno però… La stagione comunque è tutt’altro che conclusa ci sono in ballo ancora 45 punti, farne la metà sarebbe già… Leggi il resto »
La fiducia per il futuro dovrebbe venire prima di tutto da una programmazione societaria seria e chiara negli obiettivi a tutti, mister, atleti, tifosi.
Beh, da quel punto di vista siamo a metà del guado (c’è di meglio e c’è di peggio); La società sembra lavorare ottimamente per il perseguimento dell’obiettivo plusvalenze, meno nell’ambito dei risultati sportivi. Possiamo sperare che cairo cominci a guardare alla plusvalenza come ad un mezzo a non come ad… Leggi il resto »
“Il problema non è trovare il giusto equilibrio, il problema è trovare il giusto equilibrio nel proporre, nell’essere e nel lavorare per diventare.” Chi ha detto queste parole illuminate dopo una sconfitta per 3 a 0? Qualcuno è nostalgico anche di questo filosofo?
Ammettiamolo le supercazzole come le faceva lui nessuno, nemmeno il conte Mascetti.
Ma per caritá.
Hahahhaha io ne sono un nostalgico, evidentemente però non per cazzatone tipo queste!
Comunque un po’ tutti gli allenatori quando perdono tendono a supercazzolare, il migliore in assoluto resta Mazzarri in tal senso.