Le parole del tecnico granata, Sinisa Mihajlovic, nella conferenza stampa di presentazione della partita del suo Torino contro il Cagliari
Dopo aver raccolto solamente due punti nelle ultime cinque partite, il Torino contro il Cagliari dovrà assolutamente tornare alla vittoria. Lo dovrà fare anche per Sinisa Mihajlovic, la cui posizione sulla panchina granata è ora in bilico e un altro risultato negativo potrebbe portare al suo esonero. L’allenatore granata, in conferenza stampa, presenta così il match di domani contro il Cagliari. “Quest’anno dovevamo passare alla fase due e lavorare di più sui particolari, dopo la partita con il Verona però si è inceppato qualcosa e allora dobbiamo tornare alla fase uno, quella in cui si parla dello spirito, del DNA della squadra. Non voglio fare processi pubblici e dare in pasto a voi e ai tifosi i colpevoli. Mi prendo anche io le mie responsabilità perché ho sbagliato qualcosa nelle mie valutazioni. Quando il Toro non vice passo le notti insonne, mi riguardo le partite, poi al mattino, senza dormire, vado a correre per 15 km per scaricare la rabbia. Io pretendo che anche i miei giocatori abbiano la stessa rabbia quando si perde. Domani mi aspetto una grande reazione da questo punto di vista da parte della squadra, dopo una sconfitta non può essere come dopo una vittoria. Domani mi aspetto undici giocatori assatanati per cercare di vincere la partita. Voglio far uscire il Toro da questa situazione. Le prestazioni la maggior parte delle volte le abbiamo fatte ma non sempre i risultati sono arrivati: è importante giocare bene perché solo così si possono vincere le partite. Ma a noi non è mancato quello, è mancato lo spirito. Sappiamo che tutti dobbiamo dare molto di più”.
“Quest’anno magari pensavamo di essere più forti e che essendo tecnicamente più bravi il gol sarebbe arrivato. Ma non è così, se non metti in campo la giusta concentrazione e rabbia non vinci. L’anno scorso ho battuto su questo punto, pensavo che i ragazzi avessero capito ma non è stato così. Io ho fiducia in questa squadra”.
Mihajlovic ha poi parlato della formazioni di domani e di Andrea Belotti. “Domani qualcosa cambierò, non saranno bocciature ma qualcosa di diverso ci sarà. Belotti vedremo se giocherà. Dipende molto dall’allenamento di oggi. Sicuramente non vogliamo rischiare nessuno. Obi e Ansaldi? Vediamo nell’allenamento di oggi come stanno. Non voglio rischiare nulla nonostante la partita difficile. Se mi danno garanzie e io sono convinto li faccio giocare, altrimenti noi. Niang sa di non essere in condizione, ma sono certo che il miglior Niang tornerà. Sicuramente non sono soldi buttati via. Sono due anni che non gioca con continuità”.
Mihajlovic ha poi parlato della sua situazione. “Io non ho bisogno di stimoli, quando senti la fiducia della società ti senti più forte. Il mio destino è legato alla società, so che contano i risultati: se ne facciamo due o tre positivi torniamo là dove dovremmo stare. Il nostro obiettivo è di andare in Europa, siamo alla decima giornata. Domani l’importante sarà vincere e rimettere in carreggiata il Toro. La squadra si è sempre allenata bene ma in partite invece non sempre le cose sono andate bene. Ci sono però mancati anche un sacco di giocatori, magari con tutti a disposizione alcune partite che non abbiamo vinto le avremmo potuto vincere”.
Alla domanda se si sente in bilico, Mihajlovic ha risposto così. “Sono trent’anni che sono nel calcio, mi sono trovato tante volte in situazioni simili. L’unica cosa che mi interessa è vincere domani. Faccio questo lavoro perché mi piace questo pressione, queste sensazioni”.
Infine, sulla squadra. “Io ho fiducia nella mia squadra, gli obiettivi non cambiano e credo ancora che questa squadra possa arrivare nelle posizioni che valgono l’Europa. La classifica non è quella che mi aspettavo, ma sono convinto che usciremo da questa situazione. Sadiq? Se non dovesse giocare domani non è una bocciatura. Tutti i giocatori sono importanti, non c’è una bocciatura definitiva per nessuno”.
Dalle ceneri sta rinascendo il nuovo Toro almeno lo spero,diversamente chi non ci crede dandolo morto tifi diversa squadra
Sinisa ha evidentemente commesso errori di valutazione sia per quanto riguarda il modulo che per quanto riguarda gli interpreti: se saprà riparare cambiando dove necessario, sono convinto che ritorneremo in corsa per L’EL.
Pertanto faccio sicuramente ancora il tifo per Sinisa: dai mister, sono dalla tua!!
Mi dispiace madde71 ma rimango sul mio personale concetto. Cairo ha in mano le sorti attuali e future del Toro inutile lamentarci di meglio non possiamo trovare ne avere ameno che qualcuno non gli faccia proposte milionarie di acquisto stil cinese.. Che sia mentitore incallito e radicato può essere ma… Leggi il resto »
Ancora con ‘sto cazzo di “chi avevamo prima”…???
Questa è la Cairese.
Il Torino Calcio è morto il 17 novembre 2005.