Mihajlovic presenta Torino-Verona in programma domani: “La gara è stata preparata bene, dimentichiamo il derby. Ci vorrà calma e pazienza”
Prima dell’allenamento di rifinitura, che si terrà proprio presso lo stadio “Grande Torino”, Sinisa Mihajlovic interviene in conferenza stampa per raccontare tutte le sue sensazioni a circa 24 ore da Torino-Verona, valida per la settima giornata del campionato di Serie A 2017/2018. Il tecnico granata si aspetta una pronta reazione dopo il faticosissimo derby di sabato scorso, ma gli avversari, in crisi di risultati, non saranno affatto da sottovalutare. Ecco in diretta live le parole di Mihajlovic per la presentazione di Torino-Verona. “Dopo una sconfitta così pesante dopo il derby è sempre dura tornare in campo. I ragazzi si sono allenati bene, possiamo rifarci subito e mettere la classifica in linea con i nostri obiettivi: torneremmo a una media di 2 punti a partita che quasi sicuramente porta in Europa. È chiaro che noi sulla carta siamo più forti e che domani tutti si aspettino la vittoria” dice Mihajlovic, “ma io non mi fido. Il Verona non ha nulla da perdere, e ci metterà quella follia che potrebbe sparigliare le carte. Abbiamo 95′ per dimostrare la nostra personalità, non 10′. Chiedo ai tifosi di avere pazienza, sono questi i momenti in cui i ragazzi hanno bisogno di fiducia: noi dobbiamo lavorare con calma, giocare con calma senza ansie. Se qualcuno vorrà contestare il 4-0, se la prenda con me: sono io l’unico colpevole. Lavoriamo per un obiettivo, dobbiamo essere umili per raggiungerlo. La gara di domani va vinta con intelligenza“.
Continua Mihajlovic: “Noi sappiamo che si vince e perde in 11, io sono l’allenatore, non darò mai la colpa ai giocatori. Quando si perde è colpa mia, quando si vince è merito loro. Così è stato e così sempre sarà“. Ancora su Niang: “Giorno dopo giorno sempre migliora, prende fiducia e trova più feeling, domani farà una gara migliore delle precedenti. Quanto manca per vederlo al top? Non si può prevedere, lui sta lavorando bene. Il tempo sta poco per volta finendo, dopo la sosta dovrebbe essere a posto“.
Sull’attacco: “Mi manca una punta di riserva? Pensare al mercato di gennaio è un po’ lontano ora. Noi abbiamo una rosa competitiva e costruita per raggiungere gli obiettivi prefissati. Ci proveremo, perché abbiamo tutte le qualità per farlo. Il campionato è lungo: pensiamo partita per partita. Gli accorgimenti durante le gare ci possono e devono stare, ma non deve cambiare la mentalità. Se sono abituato a giocare in una certa maniera ho più possibilità di raggiungere il risultato: per questo attacco. Se mi chiudo dietro con la Juve, un gol prima o poi me lo fanno. Per questo preferisco rischiare di vincerla, piuttosto che perderla di misura. Ora vediamo: abbiamo Niang, Berenguer che sta crescendo, Falque così e così, ma tornerà ai suoi livelli, poi Edera, poi Belotti e Ljajic. E infine Sadiq, che da quando è arrivato è migliorato moltisismo. Adesso potrei metterlo dentro senza problemi“.
Sul centrocampo: “O Valdifiori o Gustafson giocheranno al fianco di Rincon“. Con Cairo c’è stato un confronto? “È dispiaciuto a tutti, ma noi quel derby praticamente non siamo riusciti a giocarlo: ci hanno puniti al primo errore e siamo rimasti in 10 sotto di un gol, senza riuscire a ripartire. Praticamente non l’abbiamo giocato. E quello che si dice che la squadra è stata caricata troppo per la partita, è una fesseria: non abbiamo fatto fallacci, ma c’è stato l’errore di Baselli. La verità è che abbiamo incontrato la squadra più forte, che ci ha puniti. Accetto il verdetto del campo, ma io vado avanti. Il mio carattere e la mia mentalità non me lo permette: io vivo di sfide, non amo la banalità, ci metto sempre passione in quello che faccio. Non ho alcun tipo di problema nell’accettare la sconfitta: ci siamo parlati io e Cairo, è stato tutto molto tranquillo. Ora dobbiamo dimenticare in fretta il derby: vediamo domani se lo avremo davvero dimenticato. Poi con la sosta recupereremo dei giocatori e ripartiremo con il Crotone: questa e quella di domani sono due gare alla nostra portata, cercheremo di vincere ma non sarà facile“.
Sui giocatori più esperti: “Contano sempre. Ma a parte la fiducia serve avere consapevolezza della propria qualità. In settimana ho visto la squadra bene, concentrata: la gara è stata preparata bene. Al derby penseremo fra qualche mese, per il ritorno. Ora non più“. Sul modulo: “Non ce n’è uno che ti fa cambiare le partite. I numeri sono per i giornalisti. Io non sono un fanatico: possiamo cambiare, a volte serve. Magari si difende in un modo, magari si usano tre centrocampisti e non due. La gara di sabato scorso è praticamente non analizzabile: certo, avrei potuto mettere più centrocampisti, ma non li avevo. E quindi come facciamo? È facile gonfiare il petto con i deboli, ma io preferisco farlo con i più forti. Non è presunzione, ma competizione: se uno sta sempre seduto non cade mai, ma è anche vero che non starà mai in piedi. La gara con la Juve poteva essere preparata in un’altra maniera: molti miei colleghi parlano di miracoli contro i bianconeri, di speranze… Ma a me non piace così: io voglio le mie squadre sempre offensive, sempre improntate a vincere. L’asticella va alzata con le squadre forti: io non devo caricare contro il Verona, è una gara che si vince con tranquillità. Si carica con le squadre più forti: questa deve essere la mentalità e questo si deve vedere in campo“.
Lyanco: “Sì, domani sarà di nuovo in campo. È stato preso per giocare: ha avuto un infortunio ma ora sta bene. Ha tutte le qualità per fare una bella carriera, ma è sempre un ragazzo giovane, e nei giudizi è necessario avere pazienza. Anche lui farà qualche sbaglio: è normale. Ma è un giocatore che dà sicurezza a tutta la linea difensiva, è fisicamente forte, ha personalità e carattere. Si fa sempre vedere: è stato preso per quello e giocherà“.