Alla vigilia di Torino-Inter, il tecnico granataIvan Juric presenta così l’ultima partita di campionato in conferenza stampa
Torino-Inter è l’ultima partita del campionato 2022/2023, una gara importante per la squadra granata che, in caso di vittoria, sarebbe certa dell’ottavo posto in classifica. Alla vigilia del match, il tecnico granata Ivan Juric presenta in conferenza stampa la partita. “Radonjic e Lazaro sono gli unici due indisponibili, gli altri ci saranno tutti. Se la squadra sente pressioni? No, nessuna pressione. Devono giocare felici e liberi”.
Una sua valutazione sul cammino?
“Guardando tutti dall’inizio, da come eravamo messi l’1 agosto, penso che i ragazzi siano stati splendidi, hanno messo tanto impegno e volontà. Questo è un giudizio globale, ma se domani riuscissimo a vincere e arrivare ottavi sarebbe una cosa inaspettata e splendida”.
Qual è stata la difficoltà principale incontrata in settimana durante la preparazione?
“Tante squadre che non hanno obiettivi fanno grandi partite, fanno punti e inguaiano le squadre che hanno obiettivi. L’Italia è cambiata negli ultimi anni. Anche domani l’Inter farà la partita per fare punti ma io non ci deve interessare, dobbiamo pensare a fare la nostra partita”.
Ritrovarsi a 90 minuti dalla fine in questa posizione in classifica, cosa prova a livello personale?
“La mia sensazione è che tutti abbiamo fatto un grandissimo lavoro, ho sensazioni molto positive per come è andata, come siamo cresciuti. Mi piacerebbe tanto vincere domani e arrivare ottavi, poi vediamo a cosa ci porta l’ottavo posto. Ma sarebbe un giusto premio per i ragazzi per come hanno lavorato”.
Lei sarà ancora sulla panchina del Torino?
“Non voglio parlare del futuro o del passato, voglio godermi questo momento, pensare che riusciamo a vincere domani sarà uno dei più grandi risultati degli ultimi 30 anni, voglio viverlo bene. Poi vedremo”.
Che margini di crescita hanno i giocatori?
“Io penso che tanti hanno fatto la loro migliore stagione da quando giocano a calcio, ci sono giocatori che mi hanno sorpreso in positivo, qualcuno può crescere ancora un po’ ma più nel collettivo che possiamo crescere. Penso che individualente tanti hanno già raggiunto un livello alto per quelle che sono le sue possibilità”.
Domani lo stadio sarà pieno, sento di essere riuscito a compattare l’ambiente e portare quella passione che sperava?
“No, assolutamente no”.
Avrebbe preferito che Torino, Fiorentina, Monza e Bologna giocassero in contemporanea?
“Noi avevamo le tabelle guardando anche quando giocavano le altre, ma adesso pensiamo solo a noi, abbiamo il destino nelle nostre mani”.
“Noi sappiamo che ci sono otto squadre, compresa la Fiorentina, che hanno una struttura superiore alla nostra. Non è un mercato che cambia questa differenza. Quello su cui ci dobbiamo concentrare è il livello del lavoro, investire nelle persone capaci che fanno la differenza su certi aspetti. Non si possono avere le risorse di quelle otto, così riesci magari ad avvicinarti a quel gruppetto. Economicamente non ci sono base, gli introiti sono diverse, ma alzando il nostro lavoro potremmo avvicinarsi”.
Quanto può essere stimolante il lavoro del prossimo anno?
“Per me è stato stimolante anche quest’anno, siamo già migliorati quest’anno, abbiamo fatto bene alcune cose, in altre situazioni siamo stati molto frettolosi, non in sintonia totale. Dobbiamo fare scelte miglior anche quando si vanno a prendere i giocatori, in questo dobbiamo migliorare”.
C’è una buona base della squadra per l’anno prossimo
“In questi due anni, al di là dei risultati, quello che è stato fatto a livello di lavoro è importante, sono andati via giocatori con contratti molto altri, sono cresciuti giocatori come Buongiorno che rappresentano un valore per la società. E’ stato fatto un ottimo lavoro. In quel senso abbiamo lavorato in sintonia con la società”.
Le piacerebbe in futuro fare un’esperienza all’estero?
Sì perché ho conosciuto realtà diverse, superiori a noi sotto certi punti di vista”.
Ci sono intoccabili nel Torino?
“Per me l’unico intoccabile è Buongiorno, che al di la del valore rappresenta il Toro. Per il futuro, per tutto, lui rappresenta Torino. A parte Buongiorno, non penso che una società come il Torino possa avere degli intoccabili”.
Più soddisfatto dell’esperienza al Torino o al Verona?
“A me è sempre piaciuto arrivare in una squadra, far crescere il valore dei giocatori. Verona e Torino sono due realtà diverse, a Verona io e D’Amico aveva più potere decisionale anche sulle piccole cose ma sono state due belle esperienze”.
Sta lavorando al mercato della prossima stagione?
“Più si va avanti nel tempo, più con Vagnati cresce la sintonia, capisce cosa voglio io e si sbaglia di meno. Poi Davide è un direttore che magari non è sempre con noi, perché è in giro a vedere giocatori, anche adesso è in Argentina”.
E’ cambiato il modo di giocare?
“La prima cosa a cui ho pensato al Torino è di dare una solidità difensiva, visto quanti gol erano stati presi nelle precedenti stagioni. Abbiamo perso un po’ l’aggressione che vorrei avere, anche per le caratteristiche dei giocatori, siamo andati più verso la gestione del pallone”.
Ci vediamo a luglio?
“Adesso penso alla partita di stagione, poi vedremo. In questi ultimi mesi ho avuto una totale concentrazione sulla squadra, avevo l’obiettivo dell’ottavo posto e siamo arrivati all’ultima giornata a giocarci questo posto. Tutto il resto l’ho tralasciato, non mi interesserei. Per questo dico vediamo, perché dovremo parlare. Il mio tipo di comunicazione a volte porta a cose positive, alla lunga però non va bene, ho preferito concentrarmi più sulle cose, si possono risolvere i problemi anche in altri modi. Non c’è mai stata cattiveria nelle mie parole, però vedo anche io che cambiando comunicazione è migliore”.