Alla vigilia di Empoli-Torino, gara valida per la 31ª giornata del campionato di Serie A, Ivan Juric ha parlato in conferenza stampa
Dopo una settimana di lavoro che ha seguito la vittoria contro il Monza, il Torino si prepara a scendere in campo per la trasferta di Empoli. Una sfida assolutamente ostica per i granata, che fanno visita a una squadra che ha a tutti i costi bisogno di vincere per uscire dalla zona rossa. Alla vigilia della sfida, Ivan Juric ha parlato in conferenza stampa, dichiarando: “Penso che la squadra sia solida e stia facendo buone prestazioni. Dobbiamo continuare così. E’ da diverso tempo che le prestazioni sono giuste. La classifica è sempre giusta, quando non riesci a fare gol vuol dire che ti manca la qualità in quelle zone. Nessun rimpianto da questo punto di vista. I miei rimpianti sono per gli infortuni di Schuurs, Djidji, Ilic ora Gineitis: con tutti a disposizioni hai più possibilità”.
Che partita si aspetta?
“L’Empoli l’ho visto dal vivo a San Siro, penso che la differenza tra noi e queste squadre che lottano per la salvezza sia minima. Mi aspetto come al solito una partita difficile che si giocherà sui dettagli”.
Chi mancherà a Empoli?
“Mancherà Gineitis che è un infortunio serio. Poi il resto della squadra è in buona forma, dobbiamo dimostrare di essere in ottima forma. Il mio rammarico è per gli infortuni, mancano anche Schuurs, Ilic, Djidji”.
Come ha visto Zapata e Sanabria?
“Bene, Tonny ha fatto un’ottima settimana, dopo quella settimana di cure si è ripresa. Duvan invece ha una grande continuità. Li vedo bene”.
Lazaro è tornato titolare?
“Non ci sono titolari o non titolari. Siamo pochi e bisogna utilizzare i giocatori bene, dopo l’Udinese pur facendo una grande partita abbiamo cambiato tre o quattro giocatori. Può succedere anche domani. Anche i cambi possono essere decisivi e dare quello slancio che serve”.
Quanto è importante l’aspetto psicologico?
“Tutto parte dall’allenamento dove bisogna andare forte, concentrati. Poi in partita devi eseguire quello che hai provato. Bisogna essere sempre sul pezzo e la squadra in questo mi sembra matura, come si è visto anche con la Fiorentina”.
Ha pensato a gestire Ricci domani?
“No, al derby non ci penso ancora”.
Si sente evoluto come allenatore?
“Ogni anno porta nuove cose, ho vissute nuove situazioni. Ogni anno ti porta a evolvere”.
Cosa ti porterei dietro da questa esperienza al Torino?
“Non lo so, ancora è tutto contrastante”.
In caso di non raggiungimento dell’Europa ti porteresti dietro un senso di incompiutezza?
“Non ci ho pensato. Quello che mi porta avanti è la possibilità di far felice la gente, quando non ci riesci e meglio farsi indietro. Poi penso che si stanno facendo grandi cose, poi le cose si vedranno. Ora dobbiamo giocare contro l’Empoli, voglio vincere contro l’Empoli. Manca l’ultima pazzia per raggiungere un risultato che tre mesi non pensavo si potesse raggiungere”.
E’ soddisfatto del suo lavoro al Torino?
“Io sono molto soddisfatto del lavoro al Torino, mi ricordo bene i 37 punti. Mi ricordo i giocatori che lottavano per la salvezza, per questo dico che la differenza è poco tra lottare per non retrocedere e un obiettivo importante. Il dato è positivo ma dall’altro lato pensi che magari mancava poco per ottenere qualcosa in più. La squadra è seria ma basta poco, bastano un paio di giocatori che remano al contrario, per cambiare tutto”.
Ieri c’è stata la finale della Coppa Italia Primavera, c’è qualche giovane che reputa interessante?
“La differenza tra la Prima squadra e la Primavera è notevole, le squadre Under 23 come quelle di Juventus e Atalanta possono esseri importanti. Penso che nella Primavera ci siano tanti giocatori interessanti, Dellavalle sta dominando nel campionato Primavera ma deve farsi le ossa e crescere. Deve giocare. Ma abbiamo tanti giocatori che, anche se non subito, potranno diventare giocatori importanti nostri. Abbiamo tanti casi di giocatori, anche di altre squadre, che vanno in prestito e non giocano”.