In conferenza stampa Juric ha parlato delle differenza tra il rapporto che aveva a Verona con il ds D’Amico e quello che ha al Toro con Vagnati
Ormai sono chiare a tutti quelle che sono le intenzioni di Ivan Juric al Torino: non vuole limitarsi ad allenare la squadra che gli è stata messa a disposizione, dargli un gioco e portarla a raggiungere i migliori risultati possibili. Vuole fare di più: vuole far crescere la società. In modo diversi, a parole sue, lo ha spiegato in vari modi e in svariate occasione: un suo desiderio sarebbe quello di poter lavorare all’unisono con il direttore sportivo, come faceva a Verona con Tony D’Amico e non come fatto in questi mesi con Davide Vagnati.
Juric: “Stesso rapporto con D’Amico e Vagnati? No”
“Se con Vagnati ho lo stesso rapporto che avevo con D’Amico? No” ha risposto Juric a chi gli ha posto la domanda. “D’Amico è un fratello, la pensavamo allo stesso modo. Con Vagnati abbiamo iniziato a lavorare da poco insieme ma anche con lui voglio creare un rapporto forte” ha poi aggiunto. Non è un mistero che tra i due non sia stato amore a prima vista: il mercato estivo non è andato come Juric si aspettava (anzi, ha preso tutt’altra strada), quello invernale potrebbe servire a riavvicinarli, anche se nelle ultime settimane lo stesso allenatore ha più volte dichiarato di non aspettarsi chissà quali rinforzi, che le squadre si costruiscono tra luglio e agosto, non a gennaio.
Vagnati, il contratto è in scadenza
Cercare di accontentare Juric, di scovare qualche giocatore di prospettiva che possa fare il bene della causa, potrebbe però permettere al dt non solo di avvicinarsi a Juric ma anche di guadagnare qualche punto in ottica futuro: non va dimenticato che il suo contratto è in scadenza e il nodo legato al suo rinnovo è ancora tutto da sciogliere. E anche Cairo sa che avere ds e allenatore che remano all’unisono nella stessa direzione è un vantaggio.