La conferenza stampa di presentazione di Ivan Juric, allenatore del Torino, della gara di domani tra i granata e il Verona
Vigilia di Serie A in casa Torino, con i granata che nella giornata di lunedì ospiteranno il Verona in quello che sarà un vero e proprio scontro diretto alla luce della classifica. I gialloblù, infatti, si trovano a 7 punti in classifica, dietro di uno alla squadra di Juric. E proprio l’allenatore croato, come di consueto, ha parlato in conferenza stampa per presentare la sfida. Di seguito le sue parole.
Sulle condizioni della squadra
“Contro la Lazio abbiamo fatto la partita con chiara mancanza di energia per vincerla, abbiamo creato occasioni anche. Contro la Roma abbiamo speso tanto e più di un giocatore ha pagato. In questi giorni abbiamo fatto poco, chi ha giocato aveva bisogno di recuperare”
C’è la possibilità che riposi Zapata?
“No, Zapata no. Io voglio proprio vedere la sua progressione, come atleta, in che momento è. In mezzo e sulle fasce abbiamo opzioni, dietro invece non ho tante scelte. Vojvoda non ci sarà”.
Cosa manca a Vlasic per essere determinante?
“La mia sensazione è che si lavora tanto sulle posizioni in campo, sulle situazioni dove vorrei facesse meglio. per noi è importantissimo lui, vogliamo che torni in forma il prima possibile”.
Viste le defezioni in difesa, potremmo lì vedere Tameze?
“Può succedere, è un’opzione, può essere una soluzione da adottare in emergenza”.
Come ha visto Sazonov?
“La cosa importante di questo ragazzo come è stato di Schuurs è la predisposizione al lavoro, lui ce l’ha, ogni giorno vediamo dei video, vede cosa ha fatto bene e cosa male, penso che in queste 3-4 settimane mi ha dato buone sensazioni, come è stato con Schuurs. C’è da lavorare tanto sui piedi, sulla rapidità, contro la Lazio ho già visto cose fatte bene che prima sbagliava. La base deve essere la predisposizione, chi è così arriva, chi non lo è arriva meno. Se gioca? Potrebbe giocare”.
Lei non ama le due punte, che sensazioni ha avuto rivedendo l’ultima partita?
“Durante la partita lo abbiamo fatto altre volte, anche in amichevole come in campionato, a me non sono dispiaciuti nel primo tempo, contro la Lazio ci stava come concetto farlo, chiaro che la sensazione è che la squadra a livello di possesso e di farli correre a vuoto lo ha fatto, ma sono mancate le accelerazioni che ci hanno fatto vincere l’anno scorso 1-0. Per me è importante il lavoro settimanale, la carica agonistica con cui si va ad affrontare tutto”.
Sulle scelte e sul dispendio di energie
“Dipende dalle partite e da quello che vedo. Contro la Roma abbiamo fatto un livello alto come gara, i giocatori delle big fanno tre partite in una settimana senza problemi, la mia sensazione anche con la Lazio è stata quella di una partita fatta bene, però mancava quel brio in più per andarla a vincere”.
Quanto starà fuori Buongiorno?
“Almeno quattro settimane più una di lavoro col gruppo, se va bene tre settimane più una di rientro”.
Sarà possibile rivedere domani due punte? O non è la partita giusta?
“Dipende molto contro chi giochiamo e chi affronti, se difesa a tre o a quattro. Si basa su quello la scelta. Sanabria a me non è dispiaciuto nel primo tempo, ha fatto giocate interessanti, ci sta. Sulla trequarti Seck sarebbe forzato, c’è Vlasic e poi magari un centrocampista”.
In difesa si parla di emergenza ma questa parte da lontano: Djidji il secondo giorno è tornato a casa ed era chiaro potessero esserci problemi, inoltre Zima arrivava da una stagione complicata. Non era il caso di cercare ancora un difensore?
“Djidji quando è tornato speravamo non dovesse operarsi, ma tutto è andato storto. Di Zima non ci aspettavamo questi problemi e quindi allora è stato preso Sazonov che già seguivamo prima. Semplicemente è andata male con entrambi perché volevamo avere 5 giocatori più N’Guessan, in modo da farli girare”.
Non crede manchi un leader, qualcuno che possa percepire il pericolo e capire che quello è il momento migliore per mettere in difficoltà l’avversario?
“Sì, io rivedo la partita e lo penso. Per 60 minuti siamo lì, non li facciamo tirare, li facciamo correre a vuoto ma poi manca qualcosa, non siamo, compiuti. Tre giorni prima avevo visto una carica agonistica diversa, sono gli stessi che pochi giorni prima avevano quella carica agonistica. Dobbiamo crescere, da due anni faccio questa battaglia, dobbiamo diventare qualcosa che non siamo e non ci siamo nemmeno vicino. Una spinta continua, quello che mi spiace è questo. Inutile negarlo, ora dobbiamo caricarci tanto per questa partita e poi capire e portarli ad essere più competitivi”.
Col Verona non è l’unica partita della settimana, poi c’è il derby
“Il Verona ha spirito, gioca come noi, col 3-4-3, sarà una battaglia, mi aspetto una partita sporca, non di bellezza. Bisogna vincere e portarla a casa. Poi c’è il derby dove penso che la squadra ha fatto spesso molto bene ma ha ottenuto un pari e tre sconfitte”.
Quindi è un Toro che manca nel momento decisivo, intendeva questo prima?
“Mah no, io vorrei una squadra che vada forte sempre, in allenamento, loro iniziano ad andare forte un giorno, due ma il terzo no. C’è da crescere tanto, abbiamo fatto molto su questo aspetto in due anni, se penso che due anni fa con Bremer e altri il Toro faceva 37 punti e l’anno dopo 40, con giocatori forti, allora c’è un problema. Ora manca la mentalità che i miei non hanno ancora. Con la Roma ho visto uno stadio che era una bolgia e la mia idea è che poi il mercoledì, tre giorni dopo, non puoi essere stanchi. Voglio più carica”.
“Qui il Toro era una banda, un livello basso su tutto. Campi, organizzazione. Il 90% delle squadre sono da stimolare, qui lo stesso, i giocatori vanno stimolati, altrove siamo riusciti con lo staff, a Crotone, un po’ al Genoa, ad avere giocatori a cui buttavi il pallone e andavano a 3000 all’ora”.
In questa partita meglio Radonjic dall’inizio o a gara in corso?
“Dipenderà da lui, vediamo come si presenta domani. Penso che contro la Roma non abbia fatto bene ma si sia sacrificato anche, a livello di gioco sa che può fare di più. Mi auguro che domani riprenda il cammino facendo la differenza, perché se sta bene la fa”
Seck pensa sia migliorato?
“Credo che con lui siamo partiti a livelli molto bassi, sono contento delle sue prestazioni perché ha grandi accelerazioni, porta palla. In un anno e mezzo il suo comportamento è cambiato, vuole migliorare, è il giocatore che fa di più oltre l’allenamento, si ferma, prova i movimenti. Ha capito di voler diventare giocatore e quindi lavoro. Se gioca lui? Potrebbe giocare lui”.
Quindi è questa la partita che dobbiamo vincere, non quella con la Lazio: ma cosa ero andato a pensare…
Un Toro battagliero mi sta sempre bene, ma dobbiamo giocarla trovando i valori tecnici di centrocampo e trequarti, a partire da Vlasic che deve ritrovarsi, se vogliamo combinare qualcosa in questo campionato.
In certe dichiarazioni Juric “a smia en ciuc ent’en coridor”. Qualche volta anche nei cambi. Sarà bravo?