Fiammata di Belotti e Bonazzoli nel secondo tempo, ma non basta: i granata perdono la settima partita in undici giornate
No, non c’è la reazione che tutti auspicavano. Peggio: solitamente il Toro che non sbaglia così i primi tempi si ritrova ad andare sotto nei primi 45’, poi sul 2-0, prima di riacciuffarla e di essere nuovamente messo sotto. Il 3-2 del Grande Torino è l’ennesima sconfitta dei granata in stagione, stavolta di nuovo sotto gli occhi di Urbano Cairo in tribuna. Restano sei i punti in classifica e la giornata di campionato potrebbe portare le avversarie in lotta per non retrocedere a staccare ancora di più il Torino.
Primo tempo: vantaggio Udinese
Tutti si aspettano il 4-3-1-2, invece Giampaolo ripropone quel 3-5-2 che sembra ormai essere a tutti gli effetti diventato il sistema del Torino. Sarà pur per emergenza (non è al 100% Lukic, a questo punto l’unico che per il tecnico è in grado di giocare dietro le punte) ma ormai la squadra sembra andare in questa direzioni. Per la seconda volta di fila Bremer parte dalla panchina e c’è Nkoulou con Lyanco e Rodriguez nella linea a tre. Senza Ansaldi e con Murru non al meglio, c’è Vojvoda sulla sinistra a tutta fascia, come Singo dalla parte opposta. L’approccio dei granata non è certamente quello giusto, e lo si capisce già dai primi minuti. I ritmi non sono altissimi ma è l’Udinese padrona del gioco, l’unica a tentare di farsi vedere nell’area avversaria. Al 24′ si sblocca il risultato: Walace strappa un pallone dai piedi di Meitè (che si lamenta per un fallo che però non sembra esserci) e ne nasce un contropiede che Pussetto chiude con la rete del vantaggio. L’1-0 non scuote abbastanza i granata: la reazione non è di quelle veementi, al contrario il gol porta a tentativi piuttosto bislacchi di rimetterla in piedi. Un po’ di nervosismo (ammonito anche Lyanco) e poco più: il Toro va a riposo sullo 0-1.
Secondo tempo: tre gol in tre minuti
Tre cambi per Giampaolo all’intervallo. Fuori Nkoulou, nonostante non avesse fatto così male, fuori Meitè, il peggiore, e anche Zaza. In campo ci sono Izzo, Lukic e Bonazzoli. Prima dell’inizio del secondo tempo, la squadra si ritrova a centrocampo, in cerchio: un modo per compattarsi e per affrontare con piglio diverso la partita. Succede però che è l’Udinese ad andare di nuovo in gol, con un’azione che parte dai piedi di Bonifazi e che trova Pereyra libero di servire De Paul, tutto solo al limite. Sembra non uscire dall’incubo il Toro che però, nel giro di sessanta secondi la riporta in parità. Prima è Bonazzoli che sradica letteralmente un pallone a Samir in area, servendo Belotti. Poi è lo stesso ex Samp, imbeccato dal Gallo che ricambia il favore, a pareggiare i conti. La gioia dura appena due minuti: perché non appena l’Udinese si riprende dallo shock, i bianconeri tornano avanti. Ancora Pereyra che stavolta pesca in area Nestorovski per il più facile dei gol. Un contraccolpo per i granata, che erano riusciti a raddrizzarla: di certo la partita da quel momento cambia, i ritmi si alzano: il Toro vuole riprenderla, l’Udinese non farsi più sorprendere. A sei dalla fine traversa di Rodriguez direttamente su punizione.
Questa è la società di Cloaca Dentro e dell’Ignoranza granata.
Si scrive e si legge cairese Fottut Club mentre i suoi supporter sono strapuntini fucsia sui quali la proprietà ha fatto un grosso investimento in ceste di banana🍌🍌🍌🍌🍌
“Banane”.
Non vorrei mai che le scimmiette si agitassero per la poca abbondanza nel circo.
citazione: “per squotere la gente, non bastano i discorsi, ci vogliono le bombe”….
Lo stesso Bonifazi che qui era un peso e un mediocre x tutti visto solo come una buona plusvalenza,oggi sembrava Van Dijk