Lo sfogo del presidente Cairo in merito al contratto di affitto del Filadelfia che ancora non è stato firmato

Oltre 3500 tifosi per la prima del Toro al Filadelfia: sotto gli occhi del presidente Cairo la squadra granata ha cominciato a preparare la nuova stagione nel Tempio granata che sarà la casa dei ragazzi di Mihajlovic e del Toro del futuro. L’inquilino di questa casa deve ancora formalizzare il proprio status: nello specifico accordarsi con la Fondazione Filadelfia per la gestione ventennale dell’impianto. Al momento solo una deroga ha permesso al Toro di poter ripartire proprio dal Fila, dato che la firma sul contratto di affitto non è ancora arrivata. Era attesa per la fine di maggio, subito dopo l’inaugurazione, e molto probabilmente servirà ancora del tempo, visto che le parole di Cairo non lasciano spazio a dubbi. “Mi costerà 500mila euro in più rispetto alla Sisport, e non ho detto nulla”, ha esordito il presidente parlando della questione.

“Non mi sono mai lamentato, non ho mai detto nulla”, ha continuato il patron. “Ho accettato tutte le cose che mi sono state chieste, si era passati dai 10 ai 20 anni. E poi le manutenzioni straordinarie: non si è mai visto che siano a carico di chi affitta. Mi era stato detto che era una condicio sine qua non, e ho accettato. Non è il Torino e non sono io ad aver messo impedimenti, sono state cambiate le carte in tavola. E ho comprato un sacco di seggiolini: di fatto, quello che ha più investito sono stato io, e non mi sembra che prima di me siano stati comprati tanti seggiolini. Il Filadelfia è stato dismesso, poi demolito; quando sono arrivato nel 2005 avevo già detto che l’avrei voluto nuovamente. Rendiamoci conto che si sta tardando sul fatto di vendere o meno una bibita al Filadelfia. Mi sembra assurdo”.