Perché si è tornati a parlare delle vele al Filadelfia: il Comune ha chiesto di rimuoverle entro il 12 agosto. Torino e Fondazione: chi paga?
C’è un’ordinanza del Comune di Torino che ha intimato di ammainare le vele al Filadelfia entro e non oltre il 12 agosto prossimo. È datata gennaio 2022 e porta la firma della Commissione di vigilanza, che ha interrotto così – sulla carta – la breve vita dei teloni anti-veduta che da agosto 2021 coprono (o tentano di farlo) l’impianto di allenamento del Torino. Gonfiate e squarciate dal vento, tanto da mettere in pericolo la struttura metallica che le sorregge, le vele sono al centro di un contenzioso intricato, che un CdA straordinario e informale della Fondazione Filadelfia – l’ente che amministra lo stadio, al cui consiglio partecipano anche il Comune di Torino, la Regione Piemonte e il Torino F.C. -, in programma per venerdì 15 luglio, tenterà di appianare.
Le vele al Filadelfia: tutte le tappe
È questo l’ultimo tratto di una storia lunga e complicata. Che inizia nel 2014, quando il nuovo Filadelfia era solo un progetto. Per volontà precisa dell’allenatore di allora, Gian Piero Ventura, venne prevista la costruzione di un sistema anti-veduta attorno al principale campo da gioco, per impedire la visione degli allenamenti dai palazzi circostanti. La modifica aumentò di 850 mila euro il costo totale della struttura. Si trattava, nei piani, di teli mobili, da abbassare all’occorrenza e in grado di sganciarsi in caso di vento forte per non sovraccaricare la struttura metallica di sostegno (nella foto).
Nel 2017, dopo l’inaugurazione del Filadelfia, il sistema delle vele entrò in funzione su richiesta di un altro allenatore, Sinisa Mihajlovic. L’esperimento durò poco e fin da subito diede i primi problemi. Per quattro anni, di fatto, il Fila è rimasto senza copertura. Poi a Torino è arrivato Ivan Juric. Fin dalla sua prima visita al centro di allenamento, il nuovo tecnico ha chiesto alla dirigenza di rendere funzionanti le vele. Il Toro ha agito in modo rapido, scegliendo unilateralmente – senza decidere collegialmente con la Fondazione, di cui è affittuario – di intervenire, sobbarcandosi i costi di installazione. Un anno fa, i vecchi teloni mobili sono stati sostituiti con quelli attuali, fissi e inevitabilmente soggetti alle sollecitazioni del vento.
Il diktat del Comune: “Smantellatele”. Ma chi paga?
L’intervento ha causato le proteste degli abitanti delle vie circostanti, che temevano i pericoli della struttura, messa a dura prova dalle giornate di vento e dai temporali. Partì addirittura una petizione – a ottobre 2021 – che ne chiedeva la rimozione, giudicata inammissibile dal Comune. Pochi mesi dopo, la nuova amministrazione è però intervenuta comunque sulla questione, con l’ordinanza di smantellamento di cui si parlava in apertura. Il 12 agosto, dunque, i teli bianchi e granata – a più riprese sbrindellati da vento e pioggia (tra l’altro, a breve dovrebbe partire un contenzioso legale tra la Fondazione e la ditta costruttrice) – dovranno essere rimossi.
Prima questione: chi paga la rimozione? Tra il Torino e la Fondazione c’è un rimpallo di responsabilità. Per il club l’onere spetta alla Fondazione, secondo la Fondazione toccherebbe al club, che ha agito unilateralmente per installare le nuove vele. Seconda questione: cosa fare adesso? Anche di questo si parlerà nella riunione in programma venerdì. Già, perché una soluzione va trovata. Secondo gli accordi contrattuali, il Toro ha il pieno diritto di godere di un impianto di occultamento degli allenamenti. Il rischio, però, è che la nuova soluzione implichi un intervento di rinforzo della struttura metallica, visto il fallimento del sistema dei teli. O addirittura un totale ripensamento dell’impianto anti-curiosi, con annesso aumento dei costi e allungamento dei tempi.
Juric senza le vele
La squadra di Juric tornerà in città, dopo il ritiro in Austria, all’inizio di agosto. Il tecnico potrebbe trovarsi senza la copertura che tanto volle al suo arrivo in granata proprio a ridosso dell’esordio ufficiale, fissato per il 6 agosto in Coppa Italia (e per il 13 in Serie A). Una bella grana che le parti tenteranno di risolvere a partire dall’incontro di venerdì. È presto, per prevedere la fine della storia. In ogni caso, è remota l’ipotesi che il Torino scelga di non allenarsi più al Fila in mancanza delle vele.
La differenza fra noi e le mexde purtroppo ci vede anni luce indietro anche nelle infrastrutture. Non c entrano i soldi ma il potere, le idee e la credibilità. Il progetto Filadelfia è nato male perchè senza soldi. Avrebbe avuto senso ricostruire uno Stadio bomboniero vero da 30mila posti con… Leggi il resto »
Ma c’è una cosa una che non sia tragicomica in questa sottospecie di società?!!
Il guaio e’ che il Fila senza vele e’ inutilizzabile. Qualunque allenatore vuole fare allenamenti a porte chiuse (e il fatto che Ventura e Miha, cioe’ i due allenatori piu’ capaci del Toro recente, oltre a Juric) le avessero richieste e’ di cio’ la dimostrazione. Vorrei vedere, comunque, come verrebbe… Leggi il resto »