Massimiliano Taccone di Futura Diagnostica: “Abbiamo comunicato la positività, se far giocare un calciatore non dipende da noi ma dalla Lazio”
Nuovo capitolo sul giallo dei tamponi positivi di alcuni calciatori della Lazio alla vigilia delle partite di Champions contro Bruges e Zenit San Pietroburgo, calciatori, come Immobile, Lucas Leiva e Strakosha, che sono stati a disposizione di Simone Inzaghi per la partita contro il Torino (i primi due sono anche scesi in campo). Massimiliano Taccone, il presidente del CdA di Futura Diagnostica, il laboratori che ha esaminato i tamponi, ha ora voluto fare chiarezza sulla questione.
Taccone: “Alla Lazio sanno quello che fanno”
“A differenza della stragrande maggioranza dei laboratori – ha spiegato Taccone al portale ilciriaco.it – noi analizziamo 3 geni e non soltanto i 2 geni classici. Tra questi 3, c’è un gene della famiglia coronavirus che non è però specifico del Covid-19. Dunque, con i nostri laboratori, segnalammo il gene positivo, ma questo non è un gene che infetta. Non vogliamo entrare nel merito, abbiamo specificato la positività di questo gene e cosa comporta, poi se far giocare un calciatore o meno non dipende da noi ma dallo staff medico della società in questione. Di certo alla Lazio non sono sprovveduti, sanno quel che fanno”.
Negli scorsi il medico sociale della Lazio, Ivo Pulcini, aveva dichiarato che: “I tamponi Uefa possono essere leggermente differenti dai nostri”. Lo screening dei tamponi Uefa si basa infatti sui tre geni, quello della Serie A su due: come ha specificato il presidente del CdA di Futura Diagnostica, però, il laboratorio di analisi a cui si è rivolta la società biancoceleste avrebbe analizzato tutti e tre i geni e comunicato tutti i casi di positività al club.