La vittoria sulla Reggina, dopo il pareggio del Bari, regala la promozione aritmetica agli uomini di Fabio Grosso
Un campionato a dir poco perfetto, quello disputato finora, per il Frosinone di Fabio Grosso. I giallazzurri conquistano la Serie A con tre giornate di anticipo dopo il nono posto dell’anno scorso e il sogno play off sfumato nell’ultima giornata di Serie B. Il club di Maurizio Stirpe si è distinto per gioco sul campo ma anche per un grande lavoro societario. Guido Angelozzi rappresenta sicuramente, oltre ai giocatori e allo staff di Grosso, uno dei principali artefici di questo traguardo. Il direttore dell’area tecnica giallazzurra ha infatti rivoluzionato la squadra nella sessione estiva di calciomercato, che ha visto partire giocatori del calibro di Gatti e Zerbin. Sembrava difficile, quasi impossibile, riuscire a rimpiazzare due ragazzi già nel giro della Nazionale, invece chi è arrivato si è dimostrato ampiamente all’altezza e soprattutto integrato al 100% nei meccanismi di gioco dell’allenatore. E forse è stato proprio questo il punto di forza del “Leone” di Grosso: coinvolgere tutti, dal titolarissimo fino a chi ha giocato meno: ognuno è stato importante e ha contribuito alla promozione gara dopo gara, con sacrificio e dedizione.
Frosinone, un progetto all’italiana
In un calcio sempre più ricco di stranieri, il Frosinone rappresenta un vero e proprio modello di progetto all’italiana. Nella gara contro la Reggina, che è valsa la promozione in Serie A, Fabio Grosso ha schierato dall’inizio 11 calciatori italiani. Il merito di Angelozzi, oltre ad aver messo a disposizione dell’allenatore una squadra congeniale, è stato anche quello di puntare sui giovani del nostro paese. In Ciociaria sono arrivati interpreti come Caso, Moro, Mulattieri, Turati, Borrelli: ragazzi talentuosi e con tanta voglia di fare, a cui il direttore ha affiancato gente di esperienza come Lucioni, Mazzitelli e Sampirisi. Lo stesso Grosso è arrivato a Frosinone nello scetticismo generale, subentrando ad Alessandro Nesta con l’obbiettivo di iniziare un percorso nuovo, all’insegna di un calcio propositivo. A distanza di due anni è chiaro che l’esperimento può dirsi riuscito: come recita una famosa canzone di Calcutta, il Frosinone è in Serie A.