Tante squadre in un fazzoletto di punti dopo l’ultima giornata di Serie A: sorpresa Atalanta, sesta in solitaria a 19 punti. Lazio sempre più su
È ancora in fase di definizione la classifica di Serie A, dopo l’undicesimo turno di campionato che si concluderà questa sera con Udinese-Torino e Cagliari-Palermo: con una vittoria, le posizioni possono cambiare clamorosamente, soprattutto a metà classifica dove, dal settimo posto (rappresentato ora dalla Fiorentina) fino al sedicesimo, si trovano dieci squadre in soli tre punti.
È piena bagarre, quindi, in centro classifica, con il Toro che avrebbe la possibilità di scavalcare proprio i viola (che devono però ancora recuperare una gara con il Genoa, sotto di un punto rispetto ai granata) e di cominciare a prendere le distanze dalle papabili inseguitrici. Vincendo questa sera, la squadra di Mihajlovic si attesterebbe a 18 punti, uno in meno della sempre più sorprendente Atalanta di Gasperini, sesta in solitaria a quota 19.
Chi sta più faticando, in questo momento, è il Sassuolo, quindicesimo a 13 punti. 13 appunto, non di meno: con una vittoria, per esempio, i neroverdi si ritroverebbero senza troppi problemi nella parte sinistra della classifica e non allo stesso livello di Bologna, Udinese e Cagliari. I sassolini, ieri, hanno perso contro la Lazio che continua a macinare punti e a correre veloce nell’ottica di consolidare un quarto posto ora in solitaria.
Con 21 punti, infatti, i biancocelesti di Inzaghi, in crisi di organico a causa dei molti infortuni, hanno superato il Napoli, fermo ora a quota 20. Più su ancora, ecco Milan (22), Roma (23) e più distante la Juventus a quota 27. Si rialza il Crotone, nell’altro estremo della classifica, andando a batter il Chievo e portandosi a -2 dal quartultimo posto.
Per Belotti e compagni, la gara di oggi potrà essere estremamente utile nel tentativo di cominciare a tracciare un solco netto tra la parte medio alta e quella medio bassa della classifica. In un campionato così equilibrato, ogni singolo punto può fare la differenza. Soprattutto quando sono tante le squadre con ambizioni europee.