“Cairo vuole portare in alto il Torino”
Proprio perché è rimasto in contatto con lui, le chiedo una percezione: Cairo è cambiato in questi anni?
Assolutamente sì. Non è un avventuriero del calcio e lo ha dimostrato. Non farà mai fallire il Torino, lo vorrebbe invece portare a livelli altissimi. Quello che fa, lo fa da industriale con i cosiddetti. Poi in questo mondo ci vuole anche la fortuna: con me è stato sfortunato, con Petrachi lo è stato meno. Questo è un momento in cui il Toro sta soffrendo, è indubbio, anche se ha fatto dei buoni acquisti. Ma io ho avuto tanti presidenti nella mia carriera e Cairo lo metto tra i primi della lista: è una persona intelligentissima, equilibrata.
Non è, dunque, un presidente che non si fida dei suoi consiglieri?
E’ una critica che spesso gli si rivolge, quella di essere un decisionista, ma non è vero. Succede sempre così. Ma Cairo ha le spalle larghe. Magari trovassi un proprietario come lui in giro, firmerei subito!
Oggi come lo vede il Torino? Il suo successore, attualmente, è Vagnati.
E’ una persona seria, giovane. Non è certamente navigato come ero io quando arrivai al Toro. La squadra vive un momento di difficoltà, ma credo nel lavoro che ha fatto la società. Cairo è carico. Ma attenzione, non pensiate che non senta le critiche. E’ un tifoso, viene da una famiglia granata. Quest’anno sta andando tutto male, ma alla fine sono convinto che la piazza sarà contenta.
Foschi su Sirigu e sulla querelle Cairo-Zamparini su Belotti
Un baluardo della squadra è certamente Sirigu. Lei lo fece sbocciare a Palermo?
Io lo presi per 5.000 euro. Ho lottato con molti procuratori, l’ho mandato a giocare, l’ho fatto tornare a Palermo. Ha una famiglia splendida. Pensi che a Parigi, per un periodo, giocarono sia lui che Cavani assieme, entrambi provenienti dal Palermo che avevo costruito. Mi ero ripromesso di andarli a trovare, ma non l’ho mai fatto. Di Sirigu sono orgoglioso. Quando sono andato via dai rosanero lui era il titolare. E in seguito l’hanno venduto in Francia, secondo me a una cifra di molto inferiore al suo valore.
E Belotti?
Quando giocava in C, all’Albinoleffe, avrei potuto portarlo a Genova. Ma Preziosi non me lo fece prendere perché i bergamaschi volevano un sacco di soldi. Da consigliere esterno ne ho seguito la gestione da parte di Zamparini. Avrei voluto darlo al Sassuolo, poi l’ha preso il Torino. E sono stato molto contento.
Zamparini ha raccontato da poco un retroscena proprio sulla cessione di Belotti al Toro. E’ vero che Cairo pensava di essere stato bidonato?
Non lo pensava Cairo, era Zamparini che non credeva nella forza di Belotti. Diceva che non era un giocatore completo. Invece Cairo ci credeva. Ma non creiamo delle polemiche perché io voglio bene a tutti e due…
Indimenticata perla della corposa collezione di gioielli caireschi.
Un ruffiano che solo i ruffiani potevano apprezzare, da Cairo ai suoi
venera-bili ruffiani dell’ufficio stampa.
Altro bel par@cul○