Edera-Reggina, un binomio che funziona. Buone prestazioni per l’ex granata, che valgono l’imbattibilità degli amaranto nel girone di ritorno
Una rinascita tanto attesa quanto voluta quella della Reggina, club calabrese che milita nelle Serie cadetta, la stessa che sta avvenendo per il talento granata arrivato nel mercato di riparazione: Simone Edera. Un aiuto reciproco sta caratterizzando questa seconda vita dalle tinte amaranto. Il girone di ritorno è infatti iniziato nel migliore dei modi, con una scia di risultati utili consecutivi, tutti ottenuti con l’aiuto dell’attaccante granata. Poù perciò essere considerato una sorta di talismano per il tecnico Marco Baroni. Una chiamata fondamentale, la sua e sono i risultati a confermarlo.
La Reggina resta imbattuta dall’arrivo di Edera
“Ho scelto la Reggina perché mi ha voluto più di tutti. Ha grandi ambizioni e progetti, io ho voglia di mettermi in gioco e secondo me questo era il posto migliore per farlo.“, queste le parole di Edera alla conferenza di presentazione. L’ex Toro ci ha visto chiaro sin da subito ed ha provato a cogliere l’occasione ghiotta presentatagli davanti, cosa che ha voluto tentare anche il club amaranto. Baroni ha scelto di dargli fiducia sin da subito, inserendolo titolare in tutte le prime cinque partite dove lo ha avuto a disposizione e i risultati si sono visti. Due pareggi e tre vittorie per la Reggina, che ha risalito la china anche sul fronte classifica.
Reggina, Edera promettente alla ricerca del primo gol in amaranto
Il dodicesimo posto è però solo l’inizio del rilancio ed Edera può essere la chiave. La media dei passaggi fondamentali a partita in corso è infatti molto positiva (1.3 passaggi chiave), così come la sua tendenza a ripiegare in difesa, che conferma la disponibilità e la voglia di rilanciarsi non solo a livello offensivo. Ancora a secco di gol ed assist però, il numero 20 della formazione amaranto sta ancora cercando l’occasione giusta per sbloccarsi. La prima, avuta nel match contro la Salernitana terminato a reti inviolate, non è stata sfruttata a dovere, ma ci sono tempo e soprattutto voglia di rifarsi.
Personalmente non mi ha mai convinto e la sensazione è che i limiti siano caratteriali (mancanza di fame, umiltà, sacrificio…). Spero per lui che invece questa sia la svolta, visto che ormai ha 24 anni e non poteva andare avanti a fare solo panchina. In bocca al lupo!
Bene Edera, magari s’è calato nella parte dell’umile che ringhia per un posto al sole
Condizione essenziale per emergere
ci pensa il viola-gobbo…a farli giocare…