Il punto sull’arbitro Tagliavento che ieri ha diretto il posticipo di serie A Torino-Milan
Ad appena quattro giorni di distanza dalla sfida di Coppa Italia, Torino e Milan hanno dato vita, stavolta al “Grande Torino”, ad un’altra partita avvincente dal punto di vista emotivo, agonistico, tattico ed anche “moviolistico”. Ha avuto un gran daffare l’arbitro Paolo Tagliavento a dirigere la partita, stare vicino all’azione, interpretare, sedare, valutare, decidere in una frazione di secondo.
Al 16’ l’assistente correttamente segnala una posizione di fuorigioco a Bacca ed un minuto dopo lo stesso Bacca protesta per un presunto tocco di braccio di Moretti in area ma anche in questo caso la scelta arbitrale (di far proseguire il gioco) è giusta. Al 21’, in occasione del vantaggio granata, Falque viene strattonato da Bonaventura (poteva starci l’ammonizione) ma prosegue nell’azione che porta al gol di Belotti e bene fa Tagliavento a non interrompere il gioco, altrettanto corretta la valutazione dell’assistente che “battezza” come regolare la posizione del Gallo al momento del tiro-assist di Ljajic. Al 25’ il primo cartellino giallo (inevitabile) del match è per Locatelli che commette un fallo tattico su Belotti in ripartenza. Al 28’ viene ravvisato un millimetrico offside in partenza di Belotti su un’azione che sarebbe terminata al limite dell’area rossonera con un evidente fallo da ammonizione (o forse anche di più) di Paletta. Al 30’ il rigore a favore del Torino per un evidente sgambetto di Abate (non ammonito) a Barreca sul lato corto destro appena dentro l’area: l’esecuzione di Ljajic è centrale e Donnarumma vi si oppone ma un arbitro rigoroso avrebbe anche potuto decidere di farlo ripetere dato che l’estremo milanista si muove in avanti prima del tiro del serbo. Al 37’, nell’area opposta, Bonaventura e Zappacosta si contendono un pallone a mezz’altezza, il granata, nel tentativo di colpire prima, tocca col piede lo stinco del rossonero che termina a terra: l’azione è concitata ma qualche dubbio resta e il penalty non sarebbe stato certo scandaloso poiché il contatto c’è. Al 40’ ammonizione esagerata per Moretti che poggia appena la mano sulla spalla di Suso appena fuori l’area torinista mentre al 45’ c’è tutta quella ai danni di Romagnoli per un fallo su Falque a metà campo.
Anche il secondo tempo inizia con un cartellino giallo, pesantissimo, ai danni del generosissimo Belotti che al 50’ interviene in tackle per scardinare il pallone nei pressi dell’area granata: l’attaccante, diffidato, salterà la gara di Bologna. Al 56’ Benassi si trova davanti a tutti al momento del tap in vincente a pochi passi dalla linea di porta sul tiro di Falque deviato da Donnarumma e così il gol del potenziale 3-1 viene giustamente annullato. Poco dopo viene ammonito Obi per un’entrata a tenaglia su Abate, il provvedimento ci sta tutto ed anzi il nigeriano rischia anche di più. Al 60’ Tagliavento si avvede di un abbraccio un po’ troppo caloroso di Rossettini a Paletta su un cross in area granata: “cravatta” ingenua ed inutile dal momento che sul pallone si stava avventando a bloccarlo con sicurezza Hart. Nella circostanza il difensore granata è anche ammonito. Al 79’ viene esibito il cartellino giallo anche per Falque, autore di una trattenuta a Bonaventura. All’80’ l’arbitro non concede la punizione a Benassi che subisce fallo al limite dell’area rossonera ed infine al 90’ c’è il secondo ineccepibile cartellino giallo (e conseguentemente il rosso) per Romagnoli che commette un fallo da dietro sul solito Belotti.
Per l’arbitro della sezione di Terni, dunque, una partita con diverse gatte da pelare e con qualche errore “fisiologico” all’interno di una direzione complessivamente sufficiente sotto il punto di vista della gestione ordinaria della partita. Per lui si tratta del quindicesimo incrocio con i granata (il bilancio è di 9 vittorie, 4 pareggi e solo 2 sconfitte).