Uno dei cardini di quella magnifica squadra che era il Grande Torino: il terzino morì ancora prima di aver compiuto 24 anni
Virgilio Romualdo Maroso, per tutti semplicemente Maldo, nasce a Crosara di Marostica in provincia di Vicenza il 26 giugno del 1925 ma arriva a Torino in tenera età, con i genitori che si erano trasferiti in Piemonte per ragioni di lavoro. Terzino sinistro, nonostante la non particolare prestanza fisica Maroso era dotato di una tecnica cristallina e di una grande intelligenza tattica che gli avrebbero potuto permettere di spaziare anche in qualsiasi altra zona del campo, tanto da renderlo fin da subito uno dei cardini di quel collettivo meraviglioso che fu il Grande Torino.
Gli esordi di Maldo
La carriera di Maldo iniziò però sui campetti di periferia: si mise in mostra nelle fila del Doglia, formazione giovanile torinese, quando venne notato da Mario Sperone che lo propose a Ferruccio Novo, che ritenne dapprima eccessiva la richiesta di cento lire per il cartellino del ragazzo, salvo poi acconsentire fiutando così la bontà dell’operazione. Ed ebbe ragione, il Presidentissimo; Maroso infatti si mette prima in luce nelle giovanili granata come mediano con doti prevalentemente di impostazione, prima di essere definitivamente spostato sulla fascia bassa di sinistra. Ad appena diciannove anni, Maroso va in prestito ad Alessandria per una stagione, quella del campionato di guerra 1944. Rientrato in maglia granata, nel 1945-46 disputata la sua prima stagione da titolare, collezionando ben 35 presenze in campionato.
L’ultima presenza nell’aprile del 1949
La stagione successiva, per lui i gettoni di presenza sono 33, anche se iniziano ad emergere alcuni problemi muscolari che si manifesteranno soprattutto nel corso della stagione 1947-48, nel corso della quale riuscirà a disputare soltanto 16 gare, sostituito egregiamente da un giovane pari ruolo che arrivava da La Spezia, quel Sauro Tomà che, qualche mese dopo, sarebbe sopravvissuto miracolosamente alla tragedia di Superga.
Maldo disputa le prime gare del torneo 1948/49; ma quella fastidiosa pubalgia non gli dà tregua, non consentendogli di giocare con regolarità. L’ultima presenza ufficiale di Maroso con la maglia granata è datata 10 aprile 1949, poco meno di un mese alla tragedia di Superga: al Filadelfia il Toro batte il Modena con un rotondo 3-1. La partita di Lisbona avrebbe dovuto servire per ritrovare la forma migliore, in realtà non giocherà nemmeno nell’ultima recita. Muore con i suoi compagni il 4 maggio 1949; non aveva ancora compiuto ventiquattro anni.