Buon compleanno all’esterno del Torino dello Scudetto: dall’esordio in Serie A al successo coi granata, ecco chi è Claudio Sala

Uno degli ultimi romantici del calcio, di quel calcio fatto di genio e fantasia. Claudio Sala esordisce in serie A con la maglia del Napoli, dove ad appena ventuno anni è già stato scelto come l’erede di Omar Sivori. Per lui, infatti, ci sono molti presidenti pronti a far follie ma alla fine la spunta Orfeo Pianelli, che stacca un assegno da 470 milioni al presidente Achille Lauro e si assicura le prestazioni del talento di Macherio: è l’estate del 1969. Alla sua seconda stagione in granata, vince subito la Coppa Italia (1970/71) diventando pedina insostituibile nello scacchiere granata, prima con Giancarlo Cadè e successivamente con Gustavo Giagnoni e Fabbri. Ma è con Gigi Radice (già suo allenatore a Monza dal 1966 al 1968) che Claudio diventa per tutti il “poeta”. Il tecnico lombardo gli mette subito sulle spalle la maglia numero 7, che Sala all’inizio non ama affatto. 

Il Poeta del Gol e quello scudetto 27 anni dopo gli Invincibili

Ma quando la macchina olia i meccanismi, Sala esplode: inizia a disegnare parabole meravigliose e traiettorie incredibili, pennellando i suoi cross che i gemelli Pulici e Graziani trasformano puntualmente in gol, portando il Toro sul tetto d’Italia, ventisette anni dopo gli Invincibili. Di quella squadra, Sala non è solo il capitano, ma è uno dei simboli e dei trascinatori. Giocatore tecnicamente straordinario, raccoglie in Nazionale molte meno soddisfazioni di quelle che in realtà avrebbe meritato (appena una quindicina di presenze) chiuso nel ruolo da Franco Causio. 

360 presenze in granata, però, lo collocano al quarto posto tra i granata più gettonati di sempre, alle spalle di Giorgio Ferrini, Paolino Pulici e di Renato Zaccarelli. Ma con un posto speciale, da sempre, nel cuore dei tifosi.

Claudio Sala
Claudio Sala
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ultimo aggiornamento: 08-09-2024