Il conte Enrico Marone di Cinzano nel 1926 inaugurò il vecchio Stadio Filadelfia: nel 2015, invece, la posa della prima pietra del nuovo impianto

Era il 17 ottobre del 1926, il Toro doveva ancora conoscere i suoi anni d’oro e anche quelli più bui, il Grande Torino e la Tragedia di Superga, ma quella giornata era destinata a passare nella storia dato che lo stadio Filadelfia fu inaugurato proprio quel giorno. Lì il Toro costruì le sue storie più belle, lì cullo i futuri campioni, lì trovò quella identità e comunione di intenti di cui ancora oggi a distanza di tempo si ha memoria. Vi diranno che il Filadelfia non è mai stato solo uno stadio ma un luogo oltre lo spazio e fuori dal tempo e non vi mentiranno. Lo sa chi ha avuto la fortuna di mettere piede su quella bella tribuna in legno, chi ammassava la sua bicicletta con le altre quando negli anni ’60 e ’70 il Fila diventava luogo di aggregazione in cui le differenze erano azzerate.

Lo Stadio Filadelfia, l’inaugurazione del 1926

Calciatori e tifosi si mescolavano quando il Cortile prendeva vita. Lo sa anche chi ha vissuto di racconti perché troppo piccolo per esserci ma abbastanza grande da ricordare lo stato di degrado e abbandono dell’impianto ricostruito e nuovamente inaugurato lo scorso 25 maggio.

Il 17 ottobre del 1926 il conte Enrico Marone di Cinzano inauguró lo stadio (dopo appena 5 mesi di lavoro) con una partita amichevole contro la Fortitudo Roma. Il primo scudetto, quello poi revocato, i granata lo vinsero proprio al Filadelfia. 89 anni dopo, il 17 ottobre del 2015, venne posata la prima pietra nella giornata in cui presero il via i lavori di ricostruzione del nuovo Filadelfia.

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ultimo aggiornamento: 17-10-2024