Se il presidente non vuole vendere e non vuole spendere, ascolti almeno la persona che ne capisce più di tutte, vale a dire Ivan Juric.
Il ciclo delle prime dodici gare di campionato non si è concluso come tutti speravano. Purtroppo come troppo spesso accaduto in passato, quando è il momento di dare continuità e di fare il salto di qualità, i granata tradiscono le attese. La ragione principale risiede principalmente nel fatto che al Torino FC, come detto in più di un’occasione dal tecnico Ivan Juric, manca la qualità. In effetti, parlando squisitamente della costruzione del gioco (tralasciando i risultati delle dodici gare sin qui disputate), il Torino ha avuto difficoltà contro le squadre abituate a chiudersi. Mentre contro le squadre che sono abituate a giocare a viso aperto, la squadra di mister Juric ha fatto vedere le cose migliori, nonostante in alcuni casi non abbia portato punti a casa. Ciò significa che la squadra necessità di essere rinforzata, soprattutto alla luce di giocatori che ormai hanno tirato i remi in barca da tempo e non vogliono più spendersi per il club attuale in cui militano. Rincon, Baselli, Verdi, Izzo e Zaza sono giocatori che rappresentano oggi una vera e propria zavorra. Contro lo Spezia in particolare lo spettacolo andato in scena è stato dei più desolanti.
Che Verdi, annunciato in conferenza da Juric ma poi fatto marcire in panca, abbia indotto il tecnico del Toro a rimangiarsi quanto dichiarato alla vigilia della gara in terra ligure, è emblematico come ormai l’ex Napoli sia anche un ex granata. Baselli è un giocatore che non mostra più la benché minima voglia di dare il proprio contributo alla causa granata, mentre Izzo, che in estate ha rifiutato il Cagliari, continua ad essere considerata la riserva di Djidji, giocatore che nella passata stagione è retrocesso con il Crotone. Questi giocatori non hanno più nulla a che spartire con il Torino FC e l’auspicio è che, assieme a Zaza e Rincon, accettino di allocarsi altrove. Va detto che nel complesso tutta la squadra a La Spezia ha giocato al di sotto delle proprie possibilità.
Tuttavia l’ultima gara non può cancellare i progressi fatti sino ad ora dal lavoro del tecnico croato. Se pensiamo che alcuni giocatori chiacchierati per diversi motivi come Belotti (per la sua situazione contrattuale), Pobega (per il suo essere in granata solo in prestito secco) e Milinkovic Savic (ritenuto inadatto al ruolo di titolare per la porta del Torino), siano stati tutti convocati in nazionale, vuol dire che mister Juric sta lavorando bene che e tutto sommato sta facendo un discreto pane pur non avendo una farina di primissima qualità.
Sarebbe il caso che la società facesse quello che non ha praticamente mai fatto in 16 anni, o che almeno tenti di dare una sistemata alla rosa. In primis occorre eliminare le mele marce che non sono più funzionali al progetto e che ormai hanno la testa altrove. Poi occorre ascoltare il tecnico. Juric ha detto che la società non ha avuto coraggio in estate, dunque se non si vuole diabolicamente perseverare nell’errore, Vagnati e Cairo dovranno seguire le istruzioni del mister. Kumbulla e Miranchuk potrebbero essere sicuramente ottimi sostituti per gli ormai corpi estranei Izzo e Verdi. Se Urbano Cairo vuole tentare almeno una volta (e per davvero) di spegnere i fuochi della contestazione, che il 5 dicembre prossimo sfocerà in una manifestazione pacifica, deve dare segnali evidenti di cambio di rotta, viceversa il terreno bruciato intorno al presidente si espanderà all’infinito e a rimetterci sarà soltanto il Torino. Se il presidente non vuole vendere e non vuole spendere, ascolti almeno la persona che, in seno al Torino FC, sembra essere quella che di calcio ne capisce più di tutte, vale a dire Ivan Juric.