Sono vicino a Davide Nicola come lo sono stato a Moreno Longo. Il pareggio di Benevento non può far esaltare ma l’aspetto caratteriale è sembrato essere già migliorato
L’oggettivo immobilismo della società granata, con la squadra oggi in diciassettesima posizione in classifica, è davvero difficile da spiegare e da comprendere. Davide Nicola ha bisogno di rinforzi e di avere il club al suo fianco. Il tecnico di Luserna San Giovanni ad oggi, oltre agli ovvi attestati di stima di facciata da parte del presidente (come avvenuto con Longo), non ha ancora avuto un supporto concreto da parte della società, tradotto non ha ricevuto rinforzi che certamente avrà richiesto al club. Nicola ha avuto il coraggio di accettare una proposta indecente soltanto per amore della maglia granata, si ritrova a dover portare in porto una nave alla deriva in un mare in tempesta. Dalle trattative (?) di mercato in corso (?) potrebbero arrivare pedine che potrebbero dare alla rosa e all’allenatore stesso quella tranquillità utile a portare a termine la missione. Tuttavia ad oggi non è arrivato nessuno, venerdì inizia il girone di ritorno per i granata con il match contro la Fiorentina e lunedì chiude il mercato. Il Torino è quella squadra assieme a Crotone, Inter, Napoli, Roma e Sassuolo a non aver fatto ancora un solo movimento in entrata. Ad eccezione dei calabresi, le altre sono tutte squadre che si trovano nella parte sinistra della classifica. Infatti tutte le contendenti alla salvezza, ad eccezione del Crotone come detto, si sono rinforzate.
Prendiamo ad esempio il Cagliari che, pur vivendo un momento complicato, ha perso Rog per infortunio, ha addirittura rinnovato il contratto a Di Francesco e ha rinforzato la mediana con Nainggolan, Duncan e Asamoah. Per non parlare del Genoa che in mezzo al campo ha inserito Strootman che ha dato ordine alla formazione rossoblù la quale si sta tirando fuori dalla zona calda. Addirittura lo Spezia, che ha una rosa numericamente importante, a fronte delle cessioni di Bartolomei e Mora ha ingaggiato Saponara dalla Fiorentina che, in Coppa Italia a Roma, si è messo subito in mostra siglando una doppietta. Anche l’Udinese ha preso Llorente dal Napoli e ceduto Lasagna al Verona. Insomma, nonostante la crisi, le società stanno facendo mercato. Anche con operazioni a basso costo, le squadre stanno puntellando le proprie rose, il Toro invece è fermo.
Il Torino FC fa fatica a chiudere operazioni per giocatori come Sanabria, Lerager, Kurtic e Diaw e continua a non saper vendere i giocatori fuori dal progetto, senza riuscire ad inserirli nemmeno in ipotetici scambi. Non so quanto sia un problema economico o di semplice tirchieria – checché ne possa dire lo stesso presidente – il punto a mio modo di vedere è che manca la volontà di migliorare una squadra che, a detta di chiunque sia addetto ai lavori, necessita assolutamente di rinforzi perché la rosa in questo biennio è stata oggettivamente costruita male. Dunque o manca la volontà oppure si tratta di palese incompetenza.
Ad esempio, non me ne voglia Davide Diaw, ma come potrebbe un giocatore di 29 anni, che al massimo ha militato in Serie B, poter migliorare la rosa di una squadra di Serie A? Certo, potrebbe rivelarsi una graditissima sorpresa e avere una carriera come quella ad esempio di Dario Hübner, che esordì in Serie A a 30 anni, ma oggettivamente le probabilità sono poche. Personalmente auguro a Diaw tutto il meglio possibile per la sua carriera, ma il suo approdo al Torino fa nascere in me un ovvio scetticismo che spero con tutto il cuore possa essere eventualmente smentito dalle prestazioni del giocatore, qualora dovesse realmente approdare in granata.
I tifosi purtroppo soffrono a vedere un Toro così maltrattato da chi in teoria dovrebbe fare il massimo per difenderlo, onorarlo e garantire l’immagine e l’identità della gloriosa società granata. I tifosi si lamentano nel vedere giocatori fuori ruolo, come Rincon in cabina di regia, ma forse bisogna prendere atto, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che il primo elemento fuori ruolo è l’attuale presidente, un misto di incompetenza, tirchieria, malavoglia e menefreghismo che sta uccidendo il Toro. Quando a fare l’ accentratore è una figura che racchiude le caratteristiche suddette, la gestione non può che essere fallimentare.
Per questo sono vicino a Davide Nicola come lo sono stato a Moreno Longo. Il pareggio di Benevento non può far esaltare più di tanto, tuttavia l’aspetto caratteriale è sembrato essere già migliorato. L’esame vero sarà il match contro la Fiorentina che, come detto, verrà affrontato con la stessa rosa incompleta di inizio stagione meno Millico e Meité. Va comunque detto che il presidente almeno una volta ha detto la verità, cioè che avrebbe aspettato il mese di gennaio per fare le opportune (per lui) valutazioni. A mio modo di vedere questo è un atteggiamento indegno per chi ricopre la carica di presidente della squadra che fu del gigantesco Ferruccio Novo, a cui l’attuale massimo dirigente non può essere minimamente accostato per grandezza, fiducia e amore per il Toro. Per questa ragione invito tutti i tifosi a far sentire, covid permettendo, il supporto e l’appoggio a Davide Nicola, per farlo sentire meno solo di quanto lo sia nella realtà nel club dove si trova ad allenare.
PREGHIERA della sera Non guardo più la 7 , ho eliminato il canale dalla lista delle mie TV. Non leggo alcun periodico di cairo editore, sia sportivo che di gossip , ed ho vietato alle donne della famiglia di comprarli. Non vado da mesi a sbirciare Toronews, non mi interessa… Leggi il resto »
Non so se averti “vicino” sia una fortuna ….
Sulla società lo sappiamo ma ora direi basta con questa storia e pensiamo a venire fuori dalla palude
esatto, mi sa tanto un po’ di ripetizione Ci dice, ci diciamo, ci dicono sempre le stesse cose andiamo avanti? I club riescono ad andare avanti? (oltre la letterina ogni 6 mesi) E Chiarizia riesce ad andare un po’ oltre? boh c’è aria stantia Cairo è qui da tanto tempo;… Leggi il resto »
PS
Non a caso dopo diverse ore, praticamenmte solo 2 commenti
Poco o nulla da commentare. noia. aria stantia
servirebbe, serve qualcosa di nuovo. Un atteggiameno piu propositoivo