Davide Nicola è l’esempio di questa riscoperta di valori. Probabilmente lui è l’allenatore delle missioni impossibili
Se il match di Bergamo si fosse concluso con il clamoroso risultato di 3-4, oltre a farci avere due punti in più, il morale alle stelle e a farci godere per aver sconfitto il presuntuoso Gasperini – lavando in parte l’onta dello 0-7 di un anno fa – oggi guarderemmo al futuro con maggiore fiducia. Probabilmente non penseremmo nemmeno a quei sette minuti folli di Bergamo dove i nerazzurri per merito loro e per demerito nostro, ci hanno messo letteralmente sotto, portandosi sul 3-0. Invece è terminata 3-3 e dunque siamo qui a non godere abbastanza dell’impresa che comunque si è riusciti a fare. Rimontare tre reti a Bergamo non è da tutti, ma spesso noi tifosi, vista la situazione di classifica complicata, pretendiamo di vincere comunque anche in casa di una delle formazioni più forti della serie A in questo ultimo biennio. Inoltre, sul 3-0, Belotti ha compiuto il gesto di fairplay del secolo, dicendo a Fourneau di non aver subito il fallo da Romero, facendo revocare all’avversario il giallo e rinunciando ad una punizione da posizione favorevole. In generale la partita di Bergamo è stata una gara dal dna granata: sprofondare, non usufruire di favoritismi, rialzarsi, agguantare il risultato e sfiorare il colpaccio. La partita di Bergamo deve riconciliarci con l’essere del Toro, perché quei valori messi in campo rappresentano proprio la ragione per la quale noi amiamo la maglia granata.
Davide Nicola è l’esempio di questa riscoperta di valori. Probabilmente lui è l’allenatore delle missioni impossibili. E’ forse un allenatore più adatto a recuperare situazioni disperate che ad iniziare le stagioni dall’inizio. Ciò non toglie che tutti possiamo migliorare e anche lui può, magari guadagnandosi proprio quest’anno la chance di poter allenare i granata anche nella prossima stagione. Per quanto riguarda la salvezza con Nicola mi sento un po’ più sicuro, pur restando la penuria di vittorie. Confido che queste arriveranno quanto prima con i prossimi due turni che saranno fondamentali per il campionato del Toro.
In attesa di vedere Sanabria in granata, il Toro con Mandragora ha fatto vedere una maggiore solidità in mediana. E’ bastato aggiungere un regista in mezzo e riportare Rincon al suo ruolo naturale per vedere un centrocampo adatto alla Serie A. Ci voleva tanto? Il regista era quello che mancava a questa società da due anni, ma è arrivato solo a gennaio con Nicola. E’ probabile che se un regista fosse giunto a settembre, probabilmente avremmo ancora Giampaolo in panchina.
Il neo di domenica è stato Sirigu. Purtroppo il portiere sardo non è più tra noi con la testa. Troppo spesso è deconcentrato e non dico che giochi contro o che lo faccia apposta, dico semplicemente che non riesce più a garantire la concentrazione che ci ha permesso di strappare la salvezza nella stagione passata. Ad esempio contro lo Spezia in inferiorità numerica per quasi tutta la gara, Sirigu ha evitato che il Toro subisse un’altra sconfitta umiliante in casa con diversi interventi decisivi. Se nelle prestazioni del portiere della nazionale (per quanto lo sarà ancora?) ci fosse stato del dolo, probabilmente contro la matricola bianconera avrebbe capitolato almeno in un’occasione.
Dunque è opportuno che Sirigu si faccia un esame di coscienza e che dica se vuole lottare con tutto se stesso per ottenere la salvezza del Toro, badate bene non della società, ma della maglia granata! Se è sì noi lo accogliamo a braccia aperte, ma se no, deve mettersi in testa di parlare chiaramente con il mister e tirarsi fuori dalla lotta. Il Toro non può rischiare svarioni come quelli di Bergamo del proprio estremo difensore.
Sabato contro il Genoa ci sarà da soffrire. Con Nicola sicuramente scenderemo in campo con questa consapevolezza, con la speranza che i ragazzi assimilino il prima possibile i dettami del mister sul cosa vuol dire giocare, lottare e difendere i colori granata. Il match contro il Genoa è davvero l’occasione per i suoi ragazzi di tirare fuori gli attributi. Non deludeteci!
Oggi Chiarizia non nomina mai Cairo. E nemmeno lo sottintende, se non in un rapidissimo passaggio. Parla di Toro, di valori che lo contraddistinguono. Sposa la mia stessa tesi su Sirigu: non fa apposta, non rema contro. Semplicemente non c’è! Solo la conclusione è diversa. Secondo Chiarizia lo stesso portiere… Leggi il resto »
A noi tifosi basta poi poco,nn pretendiamo la luna. Però nn deve mai mancare impegno,sudore,fatica,grinta ed attaccamento ai colori. Cn questo spirito sappiamo perdonare se serve. Vai mister 💪💪💪
Ci accontenteremmo solo dei punti …… 🙂
Forse tu sai perdonare. O anche apprezzare quei VALORI. Ti fa onore. Ma certi insulti indirizzati ai vari gazzi de feudis vives rincon meggiorini e altri, mi fanno pensare che tu non sia in maggioranza. E ne abbiamo letti parecchi, soprattutto da quegli “idoli” che si riempiono sempre la bocca… Leggi il resto »