Penna granata in trasferta / Per quanto tempo Cairo vuole continuare con la politica del risparmio? Quando deciderĂ di tornare a fare l’imprenditore?
Un vecchio detto popolare recita “Chi risparmia, spreca”, cioè chi intende risparmiare sulla qualitĂ per puntare magari ad un obiettivo di breve periodo, nel tempo si troverĂ ad accorgersi di aver fatto un errore e di aver buttato il denaro, perchĂ© sarĂ costretto a dover tornare nuovamente su quella spesa. Con un po’ di elasticitĂ mentale possiamo affibbiare questo concetto al presidente Urbano Cairo.Si dirĂ che in realtĂ lui ha investito, che ha preso Verdi che è stato l’acquisto piĂą oneroso e bla bla bla, ma è essenziale fare lo sforzo di attenersi ai fatti.
Senza andare troppo in lĂ con gli anni, vanno ricordati alcuni episodi per capire quanto Cairo punti al risparmio incurante dei risultati. Dopo una qualificazione in Europa League riacciuffata per i capelli, Cairo ha risparmiato promuovendo Bava nel ruolo di direttore sportivo, anzichĂ© puntare su un dirigente pronto con una squadra di osservatori collaudata. Questa scelta ha ovviamente condizionato il mercato con Bava logicamente impossibilitato ad operare. Il presidente si è allora inventato la storia di voler confermare la rosa in blocco per l’ottimo girone di ritorno della stagione scorsa. A qualificazione avvenuta fa quindi credere al mondo del pallone di fare lo sforzo di non cedere nessuno senza però fare un solo investimento. Ad eliminazione avvenuta invece fa credere di svenarsi per acquistare Verdi e Laxalt. In realtĂ anche in questo caso il presidente Cairo ha investito nella sessione estiva solo 3,5 milioni per il prestito di Verdi e 500 mila euro per il prestito di Laxalt. Dunque una squadra che ottiene l’accesso ai preliminari, investe solo 4 milioni (dopo essere stata buttata fuori) per potenziare la rosa?
Ricordiamo anche che il presidente non avrebbe – va usato il condizionale perchĂ© non sono giunte conferme, ma nemmeno smentite a dir la veritĂ – dato seguito a promesse fatte ai giocatori durante la stagione scorsa, e questo avrebbe inciso sul rendimento di alcuni tesserati che si dicono professionisti. Per il cospicuo riscatto obbligatorio di Verdi, la somma è giĂ praticamente pronta. Infatti si attende la plusvalenza per di 12 milioni per il cartellino di Bonifazi passato alla Spal, e i soldi risparmiati dagli ingaggi pesanti di Falque e Laxalt, portano il Toro a raggranellare in tutto circa 16 milioni. Inoltre in questi giorni si sta parlando di come Cairo abbia cambiato strategia e che ha capito che confermare tutti non sia una cosa positiva e che dunque tornerĂ a cedere giocatori importanti come fatto in precedenza. Anche per far contenti i tifosi perchĂ© lui pensa che muovere i giocatori faccia loro piacere. Infatti giĂ si parla degli addii di Nkoulou e Izzo, che saranno rimpiazzati da Bremer (oh my God!) e Lyanco, promossi titolari, con un giovane come ad esempio Marchizza che eventualmente andrebbe a rinfoltire il reparto. Dunque continua la mission risparmiosa del presidente.
Urbano Cairo ha risparmiato anche sul Filadelfia. Quello che doveva diventare il famoso quartier generale granata è la classica incompiuta all’italiana, la quale evidentemente al presidente va piĂą che bene. Manca la foresteria e manca la mensa. Anche qui il presidente non se l’è sentita di terminare i lavori e di consegnare quindi un Filadelfia completato alla cittĂ di Torino. PerchĂ©? Naturalmente per risparmiare.
Ma che succederĂ se verrĂ ufficializzata la ripresa del campionato con le limitazioni di cui si parla come i centri di allenamento dotati di mensa e camere per i calciatori? Davvero il Torino, per non sostenere i costi di ultimazione dei lavori del Filadelfia, sarĂ costretto ad emigrare altrove (Novarello?) pagando l’affitto? E’ questa la lungimiranza del presidente Cairo, che, ricordiamo, è anche imprenditore?
Da uomo d’affari non ne sta inanellando una. La diatriba che si è sviluppata in questi giorni tra l’editore alessandrino e il cdr della Gazzetta dello Sport dĂ veramente il senso della misura della politica imprenditoriale di Urbano Cairo. Prima distribuisce i dividendi agli azionisti e quasi contestualmente, suo malgrado, viene diffuso un video in cui saltella dalla gioia per gli affari d’oro che starebbe portando in porto, poi chiede 1,1 milioni ai giornalisti di RCS i quali fanno notare come sia una richiesta irricevibile in virtĂą della distribuzione dei dividendi e di come si sia mostrato contrario a prescindere alla ripresa del campionato, ben sapendo che per la Gazzetta dello Sport, gli eventi sportivi domenicali siano essenziali per andare avanti e vendere copie. Allora Cairo, invece di far scemare la cosa e cercare una via amichevole e interna per risolvere la questione, emette un controcomunicato rinfacciando ai suoi dipendenti i presunti privilegi (che poi in un mondo normale si chiamano “diritti”) del lavoro notturno e domenicale, scatenando la replica del cdr della rosea che ha messo il presidente con le spalle al muro, tanto da portarlo a fare una doppia giravolta: lo stop della distribuzione dei dividendi e l’assenso dato alla ripresa del campionato.
Gli obiettivi di Cairo erano chiaramente quelli di risparmiare sui dipendenti e, così facendo, avere anche piĂą potere nella trattativa con l’AIC per il taglio degli stipendi dei calciatori. Sì perchĂ© chiaramente se il campionato dovesse riprendere Cairo e gli altri presidenti non avrebbero piĂą il coltello dalla parte del manico. Vale lo stesso discorso per i colleghi della Gazzetta che con la ripresa del campionato tornerebbero a regime e le richieste di sacrificio potrebbero avere impatti inferiori a quelli sperati dall’editore.
Per quanto tempo Cairo vuole continuare con la politica del risparmio? Quando il presidente deciderĂ finalmente di tornare a fare quello che un tempo gli riusciva bene, ossia l’imprenditore?
Bravo Chiarizia. ancora una volta un articolo contro cairo, perchè è chiaro tu sia un oppositore, ma nei termini, specificando sempre dove non ti piace. su alcune cose come sai concordo, su altre no. ma lì sta il bello. e la democrazia di pensiero (lo zerotreinismo sappiamo essere altra cosa,… Leggi il resto »
Pagliaccio tappati la bocca… 15 anni di nulla 🤮
Purtroppo con Urbanetto al comando il presente è grigio ma il futuro è nero e per ora non si vede via di uscita
Basta andarlo a prendere …
ahahah il rambetto de noatri. il tastierista mascherato?
in effetti si intravendono bicipiti possenti,tra un tasto e l’altro.
macos’è una minacci(uola)?
poi di norma, chi abbaia molto, in fatto di mordere è spesso un chihuahua
Che il futuro sia nero non si sa. Si sa che l’individuo mandrogno è un grandissimo venditore tenace,spietato e cocciuto. Un buon esecutore d’ordine,uno che si sporca le mani,volentieri x conto terzi,ma imprenditore no,l’imprenditore ha una visione d’insieme che non gli appartiene. Il fila ed il suo complesso è fermo… Leggi il resto »
Scusate ho dimenticato di dire che la il suo essere totalmente anaffettivo, in certi ambienti è dote primaria e fondamentale
ogni volta che leggo i post anti cairo di mago otel-madde, penso a quando ungiorno si e l’altro pure, millantava conoscenze, informazioni, notizione, cambi al vertice. poi io ealtri iniziammo a fare domande scomode e il mago smise con le millanterie e partì con la questione morale. evoluzioni della specie