“Se la redazione vuole Carlo, io scelgo Carlo!”: un maestro, granata DOC, sempre alla ricerca della verità
Siamo felici di ospitare sulle nostre pagine, a partire da oggi, una prestigiosa firma come quella di Carlo Nesti. Un giornalista che non ha bisogno di presentazioni: dagli inizi a Tuttosport alla lunga carriera in Rai come telecronista (è stata una delle voci di ben sei Mondiali e altrettanti Europei), Nesti ha raccontato anche le vicende legate al Torino. E dal suo punto di vista privilegiato continuerà a farlo anche per Toro.it.
Inaugurando questa rubrica, voglio ringraziare Toro.it, per la fiducia nei miei confronti, e voglio salutare il popolo granata, che frequento da mezzo secolo. È veramente strano, ma altamente significativo, cominciare nel giorno della scomparsa di un mio maestro, granata DOC: Gian Paolo Ormezzano. Lui era “il Giornalismo Sportivo”: quello autentico, sempre sul pezzo, sempre in moto, sempre in trincea, alla ricerca della verità. Un cavaliere impareggiabile, con una penna al posto della lancia, sublime esempio di competenza e inventiva, sprigionate sulla tastiera. Io l’ho avuto, come Direttore, a “Tuttosport”, quando sono entrato nel giornale, nel 1976, l’anno dello scudetto torinista. Il Vice-Direttore era Pier Cesare Baretti, un “fratello maggiore”. Non dimenticherò mai la correttezza, che dimostrò nei miei confronti. Eravamo in ballottaggio, per essere assunti, io e l’amico Enzo Belforte: c’era posto solo per uno di noi 2. Gian Paolo aveva scelto Enzo, mentre la redazione aveva scelto me. Ormezzano avrebbe potuto fregarsene di tutti, con i poteri assicurati al Direttore, e procedere per la sua strada. Ma, a sorpresa, disse: “Siamo un giornale democratico. Se la redazione vuole Carlo, io scelgo Carlo!”. Fu bellissimo quando, 6 mesi dopo, mi incrociò, e mi sussurrò: “Sai… i colleghi avevano ragione… sei proprio bravo…”. Gian Paolo: l’Impareggiabile.