Torna la rubrica “Il SognaToro” di Gigi Marengo, sul match contro il Crotone e l’involuzione rispetto a quello di Genova
Sotto gli occhi di una rondinella che volava su Marassi, mercoledì scorso i nostri undici pedatori son finalmente apparsi simili a veri giocatori di calcio. Guidati da un Lukic praticamente perfetto, sul prato si son viste le maglie granata far la partita, evento da anni più unico che raro, con un gioco improntato all’accortezza e alle ripartenze, condite con la giusta dose di agonismo. Partita chiusa già nel primo tempo e, di fatto, mai stata in forse, anche per l’estrema pochezza, qualitativa e quantitativa, palesata da un Genoa che pensavo più in gamba di quanto visto.
Non è comunque mancato, neppure in Liguria, l’ennesimo gol subito nel recupero, ma fortunatamente solo all’ultimo minuto e non a cinque dal termine. L’ennesimo gollonzo predoccia che ci ha portato a segnare 16 nella casella dei gol subiti nelle prime 6 partite; una media di 2,67 gol a partita, peggio di noi solo Benevento e Crotone. E con ciò chiudo sulla comunque fortemente positiva trasferta di Genova, che ho però scientemente voluto commentare in uno con l’odierna partita casalinga con il Crotone, per dare un senso più compiuto alla riflessione. Se infatti avessi solo commentato la partita con il Grifone, mi sarei illuso su un ritrovato gioco, su uno scatto di orgoglio dei nostri pedatori, su un modulo Giampaolo che inizia a delinearsi. Invece no.
Dopo quella positiva parentesi è arrivata la partita con il Crotone e di quella rondinella che girava su Marassi non v’è più stata traccia, a conferma che una rondine non fa primavera. Siam tornati nella giusta posizione del calendario solare: immersi in un grigio autunno con alle porte un rigido inverno, che rispecchia un assoluto grigiore di gioco con il timore di pericolosissimi geli futuri. Oggi è andata in scena la commedia del nulla. Un nulla totale da entrambe le parti, con un Crotone però più capace di noi di far possesso palla, controllando il centrocampo. Una partite indegna della prima serie, tra due squadre palesemente non di categoria. Un Torino completamente fuori dal gioco per l’intero primo tempo e 40 minuti del secondo, con i probi pedatori che si son svegliati solo nel finale partita grazie alla superiorità numerica, senza comunque riuscire ad approfittarne.
E dire, cari fratelli di fede, che non si giocava contro il Bayern Monaco, ma in casa contro un Crotone ultimo in classifica. Qualcuno dirà “un passo indietro rispetto a Genova”… può essere, ma potrebbe anche essere stata Genova un passo avanti non consono alle gambe di questa squadra. Fatto sta che ancora una volta si è visto un centrocampo ben oltre il pietoso, con un Meitè (ma siam sicuri che sia un giocatore di calcio?) indegno di vestire la nostra maglia, per la supponenza e la svogliatezza che gli son proprie, affiancato da un Gojak senza personalità e da un Rincon del tutto fuori ruolo. Non penso, con siffatto centrocampo, si possa andare lontano e neppure penso si correrà al mercato di riparazione per modificare l’esistente… anzi, se si andrà, sarà solo per vendere e non certo per comperare.In ultimo Giampaolo. Un uomo preso per dare un “nuovo gioco” alla squadra, a cui furon fatte promesse senza limiti, salvo poi lasciarlo solo in panca, a meditare sulla cazzata fatta nell’apporre la sua firma sul contratto.
Giampaolo comunque è colpevole, colpevole quanto meno di non essersi dimesso allorché le promesse fattegli da Cairo divennero aria fritta, fuffa pura… come sempre, come solito. Quel Cairo oggi affetto da Covid, ma che deve al Covid la sua fortuna di non essere contestato sulle piazze torinesi e davanti ai suoi uffici meneghini, da quelle migliaia e migliaia di tifosi a cui la pandemia impedisce di manifestare.Ma questa volta, comunque, il mister filosofo un complimento lo merita e lo merita per quanto detto ai giornali: “La squadra è ancora sotto un treno”. Certamente il filosofo del risultato debole non ha ancora dimostrato di saper guidare la squadra su preganti livelli, ma, quanto meno, non ci prende per il culo sulla reale valenza dell’undici da lui allenato e sull’andamento delle partite.
Un merito, ascolti me caro Giampaolo, a Torino però pericolosissimo per il suo futuro in panca, ben più pericoloso di 10 sconfitte… il suo collega Di Biasi, esonerato nel settembre 2006 per non aver magnificato i folli acquisti cairoti, insegna.Altra da aggiungere? Nulla, la classifica, che alla 7 giornata ci vede terz’ultimi con il Genoa, dice tutto ciò che vi potrebbe ancora essere da dire…
Fino a quando urnAno non si toglie dalle palle cambia meno di zero. L’unico interesse che accomuna, flebilmente, la Tifoseria è l’aspettativa della cessione di questo strazio di società. Guardare una partita della cairese dà la stessa sensazione di camminare in assenza di gravità, però c’è sempre l’illusione che durante… Leggi il resto »
Non sono d’accordo sul giudizio su GojaK,piuttosto e’ il non citato Linetty ,voluto dal maestro, che ha fatto una prova insignificante.
la testa di fava purtroppo sempre piu in confusione confonde i modi degli zerotreini odiatori seriali dagli altri e ti ritrovi il fava a parlare di “commenti astiosi, offesivi e provocatori dei collusi” le persone normali rileggeranno i miei commenti e se altri, quelli seri, troveraanno questi aspetti, chiederò scusa… Leggi il resto »
Hai perfettamente ragione lexxaxuloseriale a 0,50€ a post. Tu non hai mai provocato nessuno…😉
Meglio dei tuoi pieni di ipocrisia e falsità….sei veritiero come una banconota da 4 €….lexxaxuloseriale
interessante commento
Commento interessante come le partite della Cairese
Dai COLLUSO finiscila, stai davvero diventando patetico
colluso, si ma generoso! Biscottino!