Il punto di vista dell’Avvocato Marengo dopo le vicende che hanno caratterizzato la giornata di oggi: i Daspo a 75 membri dei Torino Hoolingans

Non entro nel merito della visione generale stadi espressa dal Questore di Torino in occasione dell’odierna conferenza stampa. Una visione peraltro da molti condivisa, da altri ritenuta da “Mulino Bianco” e da altri ancora letta come volontĂ  di far scomparire il tifo dai catini destinati al calcio. Non è questo il contesto per aprire una discussione su ciò. Mi limito quindi a cercare di trarre qualche spunto di riflessione su quanto riferito dal Questore sui tafferugli occorsi in occasione di Torino-Inter. 

Afferma il questore: “La direttiva che abbiamo è di riconsegnare gli stadi alle famiglie. … Nelle nostre intenzioni e in quelle del Torino, con cui abbiamo collaborato, la Curva Primavera avrebbe dovuto essere un esperimento sociale, un luogo in cui lo sport sarebbero dovuto essere un elemento di spettacolo di unione. Non è stato così. E’ stata una zona franca per l’illegalità… L’attivitĂ  di indagine complessivamente svolta dalla Digos di Torino sul contesto oltranzista della tifoseria ultrĂ  granata ha, in particolare, consentito di acclarare come gli aderenti al gruppo “Torino Hooligans” abbiano dimostrato nel tempo di avere una particolare inclinazione all’illegalitĂ  ponendo in essere, in occasione delle partite del Torino, condotte violente, provocatorie e offensive contro le tifoserie ospiti, le forze dell’ordine e la societĂ  del Torino Calcio nonchĂ© prevaricatrici nei riguardi dei tifosi normali della curva Primavera dello stadio Olimpico di Torino, avvalendosi, tra l’altro, della forza intimidatrice del gruppo di appartenenza”.  

Orbene, non contesto assolutamente la volontĂ  di “riconsegnare gli stadi alle famiglie”, è una volontĂ  piĂą che condivisibile; ma allora perchĂ© tale volontĂ  ha portato, ed ormai da parecchio tempo, la Questura a porre in essere “l’esperimento sociale” sulla sola Curva Primavera e non anche sull’altra Curva? Entrambe fanno parte dello stadio che si vuole “riconsegnare alle famiglie”. Ma non basta. Se vi era e vi è in atto un “esperimento sociale” sulla Curva Primavera studiato e realizzato in collaborazione con il Torino F.C. spa, perchĂ© non è stato impedito alla societĂ  di porre in libera vendita i biglietti in occasione di Torino-Inter, generando così i presupposti per quanto poi accaduto? PerchĂ© non si è operato in ambito di Gruppo Operativo di Sicurezza (G.O.S.), prevedendo ben diversa gestione della sicurezza all’interno della Curva, anche alla luce che era notorio che i tagliandi in libera vendita fossero stati acquistati da “interisti a rischio”? Il pericolo per l’incolumitĂ  fisica delle persone Ă¨ incompatibile con qualsivoglia “esperimento”. 

Ma non basta ancora. Dato e non scontato che si possano accettare gli “esperimenti sociali” finalizzati al generare un futuro migliore, perchĂ© non è stato avvisato chi di quell’esperimento fu parte e vittima? E non mi riferisco ai gruppi organizzati, ma alle tante famiglie, a cui si vorrebbe “riconsegnare lo stadio”, che quella sera erano presenti in Curva Primavera, ed erano presenti all’oscuro del fatto che gruppi interisti sarebbero stati lì presenti a loro volta, con i biglietti venduti loro dal Torino F.C. Troppo semplice parlare di un esperimento di convivenza tra tifosi opposti nello stesso settore non riuscito, quando inermi cittadini han dovuto dimostrare sulla propria pelle tale esito negativo.  

In ultimo, è veramente non bello sentir dalla viva voce della piĂą alta autoritĂ  di Pubblica Sicurezza che gli aderenti al gruppo “Torino Hooligans” sia siano macchiati di condotte offensive contro la societĂ  del Torino Calcio. Il contestare una societĂ , un allenatore, dei giocatori è da sempre il sale ed il pepe del calcio ed esternare una propria opinione o un proprio convincimento non configura fattispecie di illegalitĂ . 

Frasi rese dal Questore che quindi rischiano di aggravare una frattura interna alla tifoseria sempre piĂą evidente e sempre piĂą diffusa; una frattura che non riguarda solo i gruppi organizzati, ma coinvolge l’interezza del mondo granata. Provvedimenti emessi che i presenti quella sera in Curva Primavera hanno difficoltĂ  a comprendere, visto che, a fronte di ben 75 tifosi del Toro puniti, risultano esser stati indentificati solo 8 tifosi nerazzurri, mentre i numerosissimi filmati fai da te e posizionati sui social attestano un ben diverso rapporto numerico.  

Una situazione che, nel suo complesso, può generare ed alimentare la convinzione, peraltro già presente in significativa parte del mondo granata, che la collaborazione fornita dal Torino F.C. alla Questura di Torino possa esser stata (e sia) una collaborazione pelosetta, più finalizzata all’estromettere chi critica e contesta che non al vero intendo che ha mosso le Autorità: il ridare gli stadi alle famiglie. Vicenda brutta, veramente brutta comunque la si legga. 

Disclaimer: Le opinioni espresse all’interno delle rubriche ospitate da Toro.it sono dell’autore e non rispecchiano necessariamente quelle della Redazione.

TAG:
home

ultimo aggiornamento: 12-12-2019


27 Commenti
piĂą nuovi
piĂą vecchi
Inline Feedbacks
View all comments
vecchiamaniera
4 anni fa

Esperimento sociale..una vera assurditĂ .Da quando esiste il calcio esistono gli ultras,il tifo e la contrapposizione con ultras avversari.E’palese che se si pongono tutte le condizioni per animare lo scontro questo avviene in qualunque stadio d’Italia.Leggo addirittura di similitudini tra gli HG e quelli inglesi,assurdo,forse si fossero denominati Orsoline Granata sarebbero… Leggi il resto »

fabiogoa69
fabiogoa69
4 anni fa

avrei anche potuto capire il daspo a “supposti” delinquenti, anche se in effetti il fatto che si vada sempre a colpire il solito gruppo fa naturalmenrte pensare a qualcosa di premditato da parte della societĂ  ma… ESPERIMENTO SOCIALE ?!?!?! la questura d’accordo con la coscitĂ  decidono di fare un ESPERIMENTO… Leggi il resto »

Fender69
4 anni fa

Caro avvocato, quello che dice è tutto tristemente corretto

Finché la barca va, lasciala andare

Ed ora, parola al tribunale