La comparsata dell’Urbano presidente, peraltro disdegnata dalla quasi totalità dei tifosi granata, nulla ha tolto a un magnifico 4 maggio
Un 4 maggio certamente diverso dal solito. Sicuramente migliore rispetto a quelli con annessa sagra della salsiccia di qualche anno addietro e, comunque, non certo di minor tono in quanto a pathos.
Una ricchezza di pathos il cui merito va ai Sensounico Band, padri della più bella canzone di sempre sugli Invincibili e ideatori del flash mob, e ai tanti, tantissimi tifosi granata che, alle 17.03, si son simbolicamente abbracciati, ovunque fossero nel mondo, in un unicum di mente e cuore per ricordare quei ragazzi che son la nostra storia e la nostra essenza primaria, compiendo così l’annuale rito di riconferma di un amore viscerale ed immarcescibile nei loro confronti. E quando dico tifosi che si son uniti per questo pagano rito d’amore, dico anche Pulici, dico anche Claudio Sala, dico anche Rampanti, dico anche Salvadori, dico anche Zaccarelli, dico anche Ezio Rossi, dico anche Jimmy Fontana… giocatori che onorarono la nostra maglia e che ieri, nuovamente vestiti di granata, hanno commemorato sui loro balconi gli Invincibili.
Qualcuno, però, ha disdegnato il balcone ed è salito a Superga, ovviamente accompagnato dai giornalisti ad immortalarlo in mille pose, con il naso incontenibile dalla mascherina. E chi poteva essere costui… naturalmente Urbano Cairo, elegantissimo nella sua “muda da bauscia”, rigorosamente senza alcun accenno di granata indosso. Probabilmente nella Milano fighettara (quella del famoso video) il granata non è di moda… Una sua salita a Superga del tutto segretata per il mondo granata, ma, viste le tante presenze, non certo per giornalisti e fotografi. Una sua salita a Superga in orario alquanto strano, 11.30, ma perfetto per far passare il servizio sui TG di mezza giornata e non perdersi il pranzo; sparito invece dai radar alle 17.03. Una sua salita a Superga che, basta guardare il filmato, ha generato un palese assembramento avanti alla Lapide, assembramento vietato per i comuni mortali ma per lui autorizzato dal Prefetto, probabilmente quale “Assembramento Sociale”.
E si, cari Fratelli di Fede, mentre noi tifosi eravamo impegnati ad addobbare i nostri balconi, a posizionare le casse acustiche sulle ringhiere, a togliere dagli armadi le insegne della nostra passione, Urbano Cairo era lassù, impegnato a rilasciare interviste, con il seguito mediatico, alla faccia di ogni distanziamento sociale, che lo fotografava e lo riprendeva davanti alla Lapide. Perché lo ha fatto e non ha portato con se capitan Belotti o Moreno Longo? È ovvio, ha cercato di accreditarsi quale vero ed unico number one della commemorazione degli Invincibili, una commemorazione peraltro a lui, di fede rossonera, estranea. Detto brutalmente, ha strumentalizzato il 4 maggio, rendendolo palcoscenico per la celebrazione della sua immaginaria grandeur.
Una comparsata presidenziale, in salsa autorizzativa prefettizia, che non mi ha minimamente stupito. Conosciamo ormai da 3 lustri l’esibizionismo del dott.Urbano. Ciò che invece mi ha lasciato un forte amaro in bocca è che Don Riccardo, persona che stimo moltissimo, si sia prestato a dar parvenza di legittimità all’Urbano esibizionismo… un tuo prestarti, caro Don, che so in buona fede e dovuto solo al tuo grande amore verso il Toro, ma comunque brutto, veramente brutto. Tu, a differenza di Comi e Barile che da stipendiati non potevano rifiutare l’ordine del capo, potevi invece dirgli: no grazie. Comunque sia, la mattutina comparsata dell’Urbano presidente, peraltro disdegnata dalla quasi totalità dei tifosi granata, nulla ha tolto a quello che, come già detto, è stato un magnifico 4 maggio… Tutti noi tifosi granata eravamo sul balcone vestiti di granata, al pari di Paolo Pulici. Cairo, in modaiola muda blu, era a Superga. Son certo che gli Invincibili, guardandoci da lassù, abbiamo ben compreso la differenza…
marengo abbandonato anche dal mondo zerotreino? pochi commenti 8, di cui piu della metà in contrasto. l’odio non fa mai successo. alla lunga si intende. anche perchè fidarsi di chi normalmente odia, significa fidarsi di persone a cui fondamentalmente, frega un ca di lui
L’azzeccacarbugli vive proprio male, la sua è una vera ossessione, credo che anche quando fa sesso se lo fa, pensa a come poter denigrare gli altri con la goduria dei nipotini e in questo caso non ha risparmiato nemmeno il DON nella celebrazione di un rito religioso
Spero che il nostro Gigi Marengo e tutti i tifosi granata abbiano trascorso un buon 4 maggio. Il titolo cattura un paradosso evidente: che strano che a Superga non ci sia un sacerdote della fede granata come Paolino Pulici, ma un presidente in cui nessuno riesce più a riconoscersi. Però,… Leggi il resto »
perfetto
ma il rancore di marengo non conosce tregua. spiace per lui, significa vivere male