Il pensiero dell’avvocato Marengo dopo la sconfitta del Torino contro la Spal per 2-1: “Si è recitato il de profundis di una società giunta al capolinea”

Non posso commentare la partita, non l’ho vista. Ovviamente non ero allo stadio, come la stragrande maggioranza dei veri tifosi granata. E neppure l’ho vista per televisione, sarebbe stato un ipocrita non andare allo stadio per poi comunque far pubblico in pay tv. Da quanto letto, non ho però perso assolutamente nulla. Ieri sera si è solo recitato il de profundis di una squadretta di basso livello qualitativo e mal gestita da un allenatore palesemente inadeguato. Ma, soprattutto, si è recitato il de profundis di una società giunta al capolinea.

Torino-Spal 1-2: il pensiero dell’avvocato Marengo

Un capolinea, dopo quindici lunghissimi anni, certificato dall’interezza degli autentici tifosi granata. L’han certificato quelli che son rimasti fuori dai cancelli e quelli che son rimasti a casa. L’han certificato, con i propri fischi durante ed al termine della partita, persin le poche migliaia di persone che han incomprensibilmente scelto di entrare nello stadio, in spregio alla barbarie riversata dal Torino F.C. e dal Questore sulla Curva Primavera.

Un capolinea senza via di ritorno. Un capolinea che la società ha cercato di evitare persino manu militari, ma che è comunque giunto. La storia infatti insegna che chi ricorre alla baionetta per mantenere il potere, altro non fa che accelerare la propria caduta…

E poco rileva che qualche esiguo manipolo di pseudo sostenitori granata, ostentando un esclusivo interesse verso il prato ed al grido “i ragazzi vengo prima di ogni altra considerazione”, continui a difendere una società ormai palesemente giunta alla fine della sua corsa. Sono solo i servi reggitori degli abiti dismessi dal re nudo. Piccoli pretoriani che vivono solo nel selfie con il dott. Urbano Cairo o con lo Zaza di turno. Gente che nulla significa per il Toro. Piccoli provocatori da tastiera a cui non rispondere, isolandoli tra le macerie del loro falso e nefasto sostenuto granatismo, a servizio di chi, il granatismo, lo distrugge quotidianamente.

L’appello all’unità: tornare, compatti, ad essere il Toro

Per l’autentico mondo granata si è quindi aperto un momento difficile ma stimolante. Il momento di tornare, compatti, ad essere il Toro, senza distinguo tra chi da anni contesta la società e chi ha iniziato solo ora a farlo. Ciò che conta è solo che l’intero mondo granata, a 360 gradi, ha oggi certificato il capolinea dell’attuale società, dalla Maratona alla Primavera, passando per Distinti e Tribuna.

Cerchiamo quindi di non ledere tale fondamentale unitarietà, evitando patenti di primogenitura. Non parliamo più di Curva Primavera, di Curva Maratona, di Unione Club Granata, ma solo di Mondo Granata, di un Mondo Granata unito e compatto, foriero di iniziative finalizzate a ridare dignità al Toro.

Cairo e la cessione del Toro

Se restiamo compatti, connettendo tra loro le varie iniziative nate in questi giorni, senza invidie o ricerca di ruoli di capetti delle rivolta, saremo in grado di frantumare anche la granitica volontà del dott. Urbano Cairo di non cedere il timone, spingendolo a dar mandato ad una delle grandi società di merchant banking per reperire un acquirente delle sue quote del Torino F.C. Questo e solo questo è infatti oggi lo strumento per la “vendita” di una società di calcio.

L’acquirente che si presenta per comprare ciò che non è seriamente in vendita o è l’inventato Ciuccariello di turno o è solo frutto di fantasia popolare. Il primo passaggio sta quindi nel “convincere” colui che non vorrebbe vendere a farlo. Il secondo sta nel far entrare in campo società capaci di reperire investitori e gestire l’operazione. La complessità finanziaria, e soprattutto fiscale, dell’operazione non permette più il semplice scambio di assegni tra imprenditori…

Dopo tanta seriosità, chiudo con una battuta. Mi hanno riferito che, ieri sera, la società ha fatto entrare in Curva Primavera tanti bambini delle scuole calcio per non farla apparire vuota. Mi hanno pure riferito che questi bambini erano seduti sui seggiolini lasciati vuoti dagli abbonati non entrati nello stadio. Poveri bambini, ora il Questore visionerà i filmati e li dasperà tutti per non aver occupato il seggiolino loro destinato…

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ultimo aggiornamento: 24-12-2019