Il pensiero di Franco Ossola sull’assegnazione dello scudetto del 1927 dopo le parole del presidente della Figc Gravina
Non so se il presidente della FIGC stava scherzando quando, parlando dell’eventuale assegnazione del titolo del 1926-27 al Torino, ha chiaramente detto che uno scudetto non si nega a nessuno. Mi auguro fosse così perché, in caso contrario, saremmo nuovamente di fronte a una farsa, in un mondo calcistico che sta ormai tracimando in fatto di imbecillità , volgarità , violenza, incompetenza. Ma temo che non sia così, quando lo stesso Gravina ne ha pure sparata un’altra altrettanto incredibile, ovvero immaginare di assegnare il titolo sospeso a Torino e Bologna, vale a dire alla prima e alla seconda classificata.
Incredibile davvero. Quel titolo lo vinse il Torino di Baloncieri e Janni, di Cesare Martin e Bosia, di Franzoni e Libonatti, di Gino Rossetti, goleador implacabile, e nessun altro. Gli venne sottratto – e lo sanno anche le pietre – per motivi politici e non sportivi, accampando il pretesto di una combine che neppure un giallista incallito avrebbe potuto immaginare, frutto di una serie di incredibili, assurde, sospette “coincidenze”.
Il presidente granata del tempo, Marone Cinzano, non ebbe mai a sottoscrivere la tessera del PNF ed era chiaramente inviso al potere, rappresentato dal gerarca fascista Leandro Arpinati, massimo dirigente del calcio e dello sport italiano. Non esiste una prova che avvalori le accuse e l’ascolto dei testimoni avvenne più sotto forma di interrogatorio di polizia che di momento processuale per l’acquisizione dei fatti.
Ora a più di novant’anni dai fatti arriviamo a queste incredibili dichiarazioni. Lo scudetto, sia chiaro, è del Torino, venne vinto in modo strepitoso dai granata che mossero le penne più illustri del tempo per decantare il loro gioco bello, innovativo, ricco di tecnica e di qualità , un gioco che fino a quel momento in Italia mai si era potuto apprezzare su un campo di calcio.
Al popolo del Toro non interessa condividerlo, perchĂ© invece di fare giustizia si consumerebbe un secondo torto, dopo il primo che portò alla revoca.  Abbiamo aspettato quasi un secolo: se la FIGC decide che fu tutta una montatura del regime, bene, allora il titolo ce lo assegni; ma se avanza ipotesi tanto assurde, beh, ne siamo rimasti privi per tanto, continuando a tenere nonostante tutto il nostro labaro ben alto nel cielo del calcio nostrano, vorrĂ dire che continueremo a farne a meno.Â
La supremazia dei granata in quella stagione fu schietta – e lo sarà anche e ancora di più in quella successiva- tanto da far scrivere al padre del calcio italiano Vittorio Pozzo queste annotazioni: «Non c’è da equivocare. Il gioco che svolge al momento attuale la squadra granata appartiene alla migliore qualità che si sia vista mai da parte di squadra italiana. Gioco dalle basi profondamente tecniche ma vario, fluido, non legato a formule né a preferenze, un gioco disinvolto e autorevole in pari tempo. Quando il calcio è giocato nel tono, nello stile e nella perfezione simili esso si avvicina all’arte, me lo si lasci dire». E credo che tanti basti, per chi debba assumere una decisione..
Forse varrebbe la pena non parlarne piĂą. Il Torino fc è una societĂ buffonesca, diretta da un bugiardo incapace, e questo insistito reclamare il trofeo revocato un secolo fa accresce, se possibile, ancora di piĂą il ridicolo di cui si sta ricoprendo. Se fosse una squadra vera potrebbe portare avanti… Leggi il resto »
Io penso invece che lo scudetto rapinatoci con una combine del regime dell’ epoca ci spetta e ci debba essere restituito, sia pure con colpevole ritardo! Tutto ciò naturalmente senza alcun merito e/o vanto dell’ attuale “gestione”.
Ci spetta? Può darsi, ma è intollerabile che se ne faccia carico e vanto proprio questo presidente fantoccio, che non sta facendo altro (in ciò è insuperabile) che sgretolare dalle fondamenta la nostra storia e il nostro spirito.
L’ ho giĂ scritto: lo scudetto ingiustamente revocato spetta al Toro e non all’ attuale proprietĂ , che di Toro ha praticamente nulla!
Non avranno il coraggio di ridarci quanto ingiustamente sottrattoci
Il dubbio c’è l’ ho anch’ io: non l’ hanno fatto per piĂą di 90 anni!
quindi mezzo scudetto su una maglia e mezzo sull’altra,bisogna dividere perfettamente il bianco
basta tagliarlo in obliquo