Franco Ossola racconta il suo ritorno al Filadelfia, tra lacrime, commozione, ma anche qualche piccola speranza delusa…
Il 24 maggio ho partecipato alla pre inaugurazione del Filadelfia. Un pomeriggio di festa per il ritorno a casa.Una schietta gioia traspariva sul volto di tutti.Premesso che ogni cosa è filata via per il meglio e che in ogni atto di chi ci ha accolto si avvertiva impegno e passione, ma anche premesso che, da quanto si era inteso, si sarebbe dovuto trattare di un momento, certo festoso, ma di più spiccata intimità rispetto alla inaugurazione istituzionale del 25, pur nella soddisfazione del momento, ho provato un lieve senso di sconcerto.
Dopo l’emozione della scopertura dei pennoni, immaginavo, e non ero il solo, che i pochi parenti di Superga e l’ancor più sparuto gruppetto degli ex ragazzi del 1949 (presenti con Motto, Mari, Vandone e Gianmarinaro i più rabbuiati per questo), potessero in qualche modo incontrarsi, avvicinarsi, stare insieme, magari anche solo in uno spazio po’ in disparte, avendo così modo di condividere il bel momento e, chissà, commuoversi un poco fra loro.
Purtroppo, questa opportunità di comunione non essendo stata prevista, non ha potuto verificarsi vuoi anche per la grande presenza di folla, il grande spazio, la confusione generale. In pratica è accaduto che, fra noi di Superga ed ex ragazzi del ’49, abbiamo dovuto andarci a cercare e il più di noi non ce l’ha neppure fatta a salutare tutti gli altri, alcuni venuti anche da molto lontano, come la signora Grava e il signor Lievesley. Senza contare, viste le età in ballo, che muoversi in mezzo a tanta gente e sotto un sole cocentissimo non era certo impresa agevole.
Immaginabile e comprensibile che ciò sia accaduto, ci sta, vista la incredibile mole di momenti organizzativi a cui si è dovuto provvedere. Resta comunque vivo lo sconcerto di non pochi di coloro che, oltre ad essere convocati in qualità di parenti e di compagni di gioco , avrebbero forse meritato di essere seguiti con un poco di maggiore aderenza alla giornata, per l’appunto più intimamente dedicata ai Campionissimi e al loro ricordo che non tanto a una inaugurazione vera e propria, spettacolare e, per certi aspetti, come dire, folcloristica, d’effetto (come l’aggiudicazione dei seggiolini ad atleti che magari già da questa estate la maglia granata non la vestiranno neppure più).
Quanto detto, sia chiaro, non sottrae un etto, mi si passi il termine, alla “memorabilità” della giornata e all’impegno di tutti coloro che hanno profuso tempo, sudore e fatica per arrivare a tanto e che hanno consegnato al mondo granata una nuova casa.
Grazie.
e faccio notare che, chi insulta, proprio come mi era stato annunciato da qualcuno di voi poco tempo fa, viene bannato dalla @Redazione. succede veramente. ringrazio la @Redazione. non ci si può fare niente per i partiti che causano il tutto. ma qualcosa si può fare per far sì che… Leggi il resto »
Carlo, ero fra quelli che sin dall’inizio avevano dato piena disponibilita’ per organizzare una contestazione civile nei confronti di Cairo. Il problema e’ che a Torino non si e’ mosso niente, tu da Bologna e io dalla Liguria possiamo mica salir su a fare i capipopolo. Ripeto, avrei dato il… Leggi il resto »
ringrazio qua sopra tutti quelli che mi hanno risposto. ho risposto di sotto ad ognuno di voi. vi ringrazio veramente per il contributo e per quel che avete scritto.
Caro Carlo perchè sei stupito di questo cambiamento? Io sono stato contattato via mail da alcune persone,presumo tifosi del Torino,con l’idea di una contestazione,civile ovvio,in occasione del’inaugurazione del Fila.Mi sono fatto delle grasse risate,perchè sapevo benissimo che sarebbe finita cosi.Tante chiacchiere e basta.La dimensione dei tifosi è questa( oggi )… Leggi il resto »
grazie mitakuje. grazie per il tuo commento e per il tuo apporto. è interessante sapere come stanno le cose. ciao e scrivi più spesso.