L’addio del tecnico serbo apre le porte a Walter Mazzarri: nuovo corso granata senza più alibi per società e giocatori

Si è presentato – sia consentita l’espressione – da vero “furbacchione”. Aveva studiato, era preparato, sapeva quali corde toccare e che parole usare: non è mica un peccato. Un comunicatore, nel bene e nel male: la presentazione in una sala gremita in cui spiccava il nutrito numero di collaboratori, poi la visita a Superga e al Filadelfia. Su Mihajlovic qualcuno ha storto il naso sin da subito mentre altri hanno ritrovato un allenatore degno di rappresentare i colori granata. Per grinta, carattere, determinazione. Ha diviso anche lui, alla fine, come già il suo predecessore aveva fatto nel quinquennio al Toro, ma ha anche ridato quel senso di appartenenza smarrito da tempo. Non ha conquistato Urbano Cairo fino in fondo, nonostante le parole di facciata del patron di pochi giorni fa (“Mihajlovic non è mai stato in discussione”). Lo ha “tradito” – anche, ma non solo, è evidente, parlano anche i risultati – proprio quel carattere focoso, quel suo modo di essere sempre schietto e sincero: tra mercoledì e giovedì la storia di Mihajlovic al Torino si è conclusa. Ma in modo decisamente granata: con le urla all’arbitro in un derby contro la Juve.

La sconfitta personale di Mihajlovic, che chiude l’ennesima avventura da esonerato, non deve però diventare una sconfitta per il Toro, ancora in lotta per l’Europa e ancora in tempo per rimediare agli errori dei mesi passati. Errori commessi in sede di mercato così come in campo, errori che non saranno spazzati via dall’addio al tecnico serbo, errori di cui non si potrà non prendere atto così da rimediare una volta per tutte. Il tempo è l’alleato più prezioso: tanti i mesi ancora a disposizione, senza dimenticare che la sessione di mercato potrà andare a correggere i difetti della rosa e consegnare al nuovo allenatore, Walter Mazzarri, una squadra competitiva per l’Europa, obiettivo prefissato e imprescindibile. Quel che è certo che ora gli alibi sono davvero finiti. Per i giocatori e per la società.


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Max11
Max11
6 anni fa

Leggo che vanno via un po’ di giocatori, acquah,Boyé,De Luca,Baselli,Edera,Goustadof, Mi sta bene se vanno in prestito perché è giusto che giocano però uno come Edera , Acquah, avrei tenuti …manderei via subito Sadiq, Valdifiori,Obi che non sono utilizzabili .poi comprerei 3 X reparto di qualità da mettere subito titolari… Leggi il resto »

Alberto Fava ( Gigi Marengo for President ).

Si, bella chiosa finale.
Concordo , anche se secondo me gli alibi sono finiti soprattutto per la Società .
I Giocatori li ha scelti lei.

Fischi ingenerosi? No, meritati! Ma a quando i rimedi?

Mazzarri dà la scossa e ringrazia…i pupilli di Mihajlovic