La piazza granata si stringe intorno a Mihajlovic: investimenti e un mercato all’altezza sotto l’occhio vigile dell’allenatore serbo
Sinisa Mihajlovic come garanzia. Cori, striscioni, ringraziamenti: in dodici mesi l’allenatore serbo, “un burbero, ma in fondo una brava persona”, come lui stesso si è definito, ha conquistato una piazza esigente, umorale, che da sempre chiede solo di essere rispettata e compresa. C’è chi mai è riuscito ad entrare nei cuori di quei tifosi e chi invece, a costo di essere tacciato di “paraculismo”, ha saputo toccare le corde giuste. “Sinisa cuore Toro”, “Sinisa non mollare, in Europa ci devi portare”. I tifosi hanno scelto da che parte stare, hanno scelto chi difendere, hanno scelto chi ha i numeri per rappresentarli. I tifosi sanno, e quegli striscioni non mentono, che il futuro europeo passa anche dalla permanenza di Mihajlovic in granata. La garanzia per un Toro più forte: perché l’occhio vigile dell’allenatore serbo sul mercato potrebbe cambiare gli equilibri ed impedire alla società di commettere gli errori del passato. Europa, mercato, investimenti: la stessa tifoseria che un anno fa aveva già “esonerato” Ventura (“L’avventura è finita, grazie mister) ora fa capire al presidente Cairo quanto sia fondamentale costruire un Toro intorno a Mihajlovic.
Un Toro che possa essere come il suo allenatore: e mica solo per la grinta. Mihajlovic piace perché è sincero (a volte troppo) e perché ha una mentalità vincente. Perché non ha paura di un passato ingombrante né di esporsi. Non ha infranto record, la squadra del serbo, non ha conquistato l’Europa, ha avuto momenti bui, ha saputo rialzarsi, chiedere scusa, ripartire. Lo ha fatto senza cercare alibi, senza puntare il dito su una piazza opprimente ed esigente, senza nascondersi. “Una stagione in chiaroscuro, servono investimenti per il futuro”: è il pensiero unico di cui Mihajlovic è portavoce. Questa è la novità, questa è la salvezza di un Toro che vuole solo uscire dalla mediocrità in cui troppo a lungo è stata costretta.