L’editoriale / Il Torino domina l’Atalanta sul piano del gioco ma esce sconfitto, Juric ha bisogno (e merita) rinforzi
Se quella contro l’Atalanta fosse stata un’amichevole ci sarebbe soltanto da essere soddisfatti per quanto proposto in campo dal Torino. Pur essendo metà agosto, però, quella di ieri non era una partitella estiva in cui il risultato passa in secondo piano: l’1-2 finale conta e dopo due anni da incubo fa male rivedere subito, dopo appena una giornata, la squadra granata in fondo alla classifica. Come se la nuova stagione non fosse cominciata e quella vecchia fosse ancora in corso. Facile confondersi, anche perché, Pjaca a parte, i volti sono sempre gli stessi. Quello di Milinkovic-Savic, che ha chiuso la partita senza parate ma con due gol sul groppone, quello di Belotti, che appare sempre più come il soldato giapponese in mezzo alla giungla che continua la sua battaglia: entra, segna e per poco non fa espellere Musso.
Il volto di Juric non lo si è visto, anche se in un paio di occasioni la sua voce dall’alto del terzo anello della tribuna la si è sentita. Possiamo però immaginarcelo soddisfatto fino al 93′ (l’1-1 in quel momento stava anche stretto al Torino), un po’ deluso e un po’ arrabbiato alla fine per quella rete di Piccoli che ha costretto il Torino alla sconfitta. Chissà come sarebbe finita se Juric avesse potuto contare su un difensore, un centrocampista e un trequartista in più, quei rinforzi che da diverse settimane chiede e che ancora non sono arrivati. La differenza, ieri sera, l’hanno fatta le doti tecniche dei singoli: con un po’ di qualità in più in campo si starebbe forse raccontando una partita diversa. Ma questa è una cantilena che raccontiamo ormai da tempo, una storia che anche i tifosi conoscono a memoria e a loro volta si ripetono: arriverà anche alle orecchie, e al portafoglio, di chi deve rinforzare questo Toro?