Un Torino lento e prevedibile non si dimostra all’altezza dell’esperimento di Juric, che tenta – e non ci riesce – di coprire i buchi del mercato estivo
Se li è presi la squadra, che dopo aver subito gol al 93′ si è presentata sotto la Curva: bordate di fischi, meritati, al termine della peggiore delle sette partite fin qui giocate dal Toro in campionato. Dopo, è bene sottolinearlo, essere stati sostenuti da un pubblico che solo a gara ormai finita ha fatto sentire ai giocatori in campo la propria disapprovazione. “I fischi? E che dovevano applaudire?”, avrebbe spiegato Juric poco dopo. Il primo ad essere deluso da un Toro lento, prevedibile, quasi noioso, ma pure l’unico ad essere salvato da tifosi che hanno semplicemente manifestato il proprio dissenso senza dimenticare il presidente Cairo, contestato dalla Maratona come accade ormai ad ogni partita. Per quanto visto ieri, però, è difficile pensare di salvare qualcuno, anche se questo qualcuno è Ivan Juric, condottiero di cui non smettiamo di sottolineare i meriti, specie per la crescita dei giocatori. Però nel tentativo di trovare un rimedio all’ormai noto problema del gol, il croato ha fatto un errore di valutazione: ha pensato che la sua squadra potesse viaggiare alla sua stessa lunghezza d’onda. E da lì ecco la prestazione pessima di un Toro che in alcuni reparti ha decisamente pochi ricambi: l’altra “colpa” della serata, quella di una dirigenza che ad oggi sembra come sempre aver perso la solita occasione.