La trasformazione del numero dieci serbo nel giro di pochi mesi: ora è impossibile pensare ad una squadra senza di lui. Anche a Udine è decisivo
Allora aveva ragione Adem Ljajic, quando pochi mesi fa, agli sgoccioli di una stagione carica di rimpianti, si era attribuito le responsabilità dell’Europa mancata dal Toro. Qualcuno aveva sorriso di fronte alle esternazioni del serbo, che aveva parlato di “70-80 per cento di responsabilità” personale: per molti il rendimento discontinuo e le prestazioni troppo altalenanti non giustificavano quell’investimento e quell’attesa. E in fondo lo sapeva anche lui: il 22 aprile scorso Ljajic aveva anche messo in chiaro che (forse) nel suo ruolo – quello di trequartista – avrebbe potuto regalare e regalarsi tante soddisfazioni. Cinque mesi dopo, quelle parole non sembrano più di un giocatore troppo sicuro di sé ma di un ragazzo che ha davvero capito di avere potenzialità enormi e di poter fare la differenza. Tanto che ad oggi un Toro senza Ljajic non sembra neanche lontanamente possibile: il serbo è assolutamente insostituibile.
Il fuoriclasse che Mihajlovic ha voluto, atteso, sgridato, coccolato e scelto per il Toro, con dodici mesi di ritardo sta mostrando di avere i numeri per fare il salto di qualità. Anche di poter essere in grado di farlo fare al Toro: sette punti in tre trasferte – un anno fa i granata arrancavano – e un inizio di campionato a ridosso delle prime della classe. Soprattutto la maturità di giocare a Udine senza pensare al derby. Un pericoloso ostacolo, la Dacia Arena, superato con qualche patema ma anche con i lampi di Ljajic (la Juve ha già rischiato di capitolare grazie al serbo nella scorsa stagione), con i gol di Belotti e con i salvataggi di Ansaldi. Aspettando Niang, nella speranza che non serva anche per lui un anno intero.
scommettete che entro i primi 15 minuti in qualche modo ci neutralizzeranno Lijaic?.. sti stronzi sanno che senza lui siamo almeno dimezzati come potenziale..
Entro x: a.Godere della vittoria di ieri e ringraziarne Ansaldi, Gallo e Lijaic, ora osannato ma fino a ieri l’altro detestato soprattutto perchè serbo come il mister che l’ha voluto, ma ora ci si concentra solo su Niang, voluto da Miha. b.Dire a Miva di non stare via troppo a… Leggi il resto »
Si,si,torna miva torna,anche perché se non ci sei abbassi la media degli spalamerda di questo sito,e la cosa non va bene…
Poi son io il velenoso…. eh guidone?
Hai ragione Alberto,son spuntate anche a me le ghiandole velenifere…
Sono incasinatissimo e ieri ho potuto vedere solo il secondo tempo. Impressioni: le solite. Tanta qualità individuale, pochi schemi, incapacità di andare oltre la giocata individuale. Il fraseggio non lo conosciamo, sappiamo solo cambiar gioco da una fascia all’altra e ci affidiamo a un Ljajic ispirato e a un Belotti… Leggi il resto »