Mihajlovic, così non va. Toro irriconoscibile: il serbo ora rischia

Per la prima volta da quando è allenatore del Toro, il serbo sembra non avere lo spogliatoio in mano: e la panchina traballa

Allora non è vero che senza Belotti l’unica soluzione è Sadiq, non è vero che cambiare volto all’attacco è impossibile, che Valdifiori non può giocare in un centrocampo a due o che Niang non può sostituire il Gallo. Forse non è vero nemmeno che questo Toro è superiore a molte delle squadre in lotta per l’Europa (Fiorentina compresa). Mentre Mihajlovic ragiona sul da farsi, sconfessa se stesso rinunciando a Sadiq a gara in corso e assiste alla prestazione perfetta di Benassi, uno dei giocatori sacrificati in estate in nome del nuovo sistema di gioco nel quale – a quanto pare – il centrocampista avrebbe fatto fatica, il Toro raccoglie zero punti, allunga la striscia di gare senza vittorie (due punti su 15 a disposizione) e vede allontanarsi in classifica le squadre in corsa per l’Europa League.

Una serataccia che contribuisce a rendere la panchina del tecnico serbo ancora più traballante: la faccia scura di Cairo in tribuna, al gol del 3-0 viola, dice molto più di mille parole. Quelle che si sono scambiati allenatore e direttore sportivo subito dopo il triplice fischio: per la prima volta dal suo arrivo a Torino, Sinisa Mihajlovic dà l’impressione di non avere lo spogliatoio in mano e di essere in preda alla confusione. “Ora cambierò io, ora si farà a modo mio”. Forse fino ad ora si è dato retta a qualcuno che non fosse l’allenatore? Una frase preoccupante che apre un nuovo corso, quello che inizia da oggi: e che senza buoni risultati tra Cagliari e Inter potrebbe avere vita breve.