Dieci giorni dall’apertura del mercato, zero acquisti, nessuna punta nonostante Zapata si sia infortunato a metà ottobre
Che gennaio non sia il miglior periodo per fare mercato è quasi lapalissiano: è una sessione che ha talvolta regalato buoni affari (Ricci, per citarne uno) quando non vi era la necessità di intervenire in maniera importante sulla rosa nell’immediato, quando si poteva ragionare più in prospettiva. Non è questo il caso, invece, perché il Torino che ieri ha bloccato la Juventus sull’1-1 ha la necessità di avere a disposizione un giocatore con le caratteristiche di Zapata. Subito. Una prima punta, che a Vanoli manca e della quale negli ultimi tre mesi si è sentita eccome, la mancanza. Tanto che la squadra ha dovuto anche cambiare assetto (non solo per l’infortunio del capitano granata, pure per la necessità di adattare meglio sia i giocatori arrivati dal mercato estivo che quelli a disposizione). I granata stanno provando ad uscire dalla tempesta, dalla crisi di risultati, dalle mancate vittorie, specialmente casalinghe. L’allenatore ha messo in discussione un sistema che era il suo marchio di fabbrica pur di riuscire ad evitare che il Torino naufragasse del tutto. Allenatore e giocatori: è lo sforzo di un gruppo che ieri, in quell’abbraccio consumatosi tra Vanoli e Vlasic, ha mostrato tutta la voglia di mettersi alle spalle un momento (che dura da troppo tempo) delicato. E la dirigenza? Ieri Cairo ha sottolineato la volontà di intervenire sul mercato, pur nelle difficoltà di trovare il giocatore giusto. Ed è lo sforzo che manca per non rendere tutto vano: ieri il derby il Toro non lo ha perso ma avrebbe potuto (e dovuto) vincerlo. Uno sforzo che Vanoli aspetta, senza nasconderlo: “Come ho detto alla società, adesso aspetto una risposta anche da loro perché questa squadra ne ha bisogno”. Cairo, Vagnati: ora tocca a voi.
