Le critiche di Juric potrebbero essere usata dalla dirigenza granata quando si discuterà del rinnovo dell’allenatore
La questione tiene banco ormai da tempo e costituisce anche la grossa frattura all’interno della tifoseria granata. Chi va allo stadio e chi no, chi contesta Cairo e chi no, chi pensa che non ci si possa accontentare e chi invece è contento perché almeno non si rischia la B. Chi punta il dito contro la “depressione” dell’ambiente e chi invita la fazione opposta ad aprire gli occhi ricordando cosa accadeva un tempo. Impossibile stare in mezzo, o si sta da una parte o dall’altra. Non ci si poteva di certo aspettare che Juric occupasse una certa parte della barricata, anche perché direttamente coinvolto. Chi si stupisce del tempismo di certe dichiarazioni forse ha dimenticato che l’allenatore del Torino sulla questione tifosi-stadio-entusiasmo si è espresso da sempre, anche in tempi non sospetti. Anche quando la scadenza del suo contratto non era così vicina come adesso. Tradotto: è impensabile che Juric abbia scelto di proposito di autosabotarsi per avere così un’uscita di scena più semplice. Piuttosto, indirettamente, le frasi e tutto il polverone che ne è seguito possono avere altre conseguenze, ad esempio fornire alla dirigenza granata, da Cairo a Vagnati, una chiave diversa per leggere il futuro dell’allenatore. Ed è a loro, piuttosto che a se stesso, che Juric ha fornito un assist: confermare un allenatore che ha rotto con la piazza potrebbe essere considerato controproducente. Anche se ad essere sinceri i tifosi sono da sempre stati l’ultimo dei pensieri di questa dirigenza.