Ancora un pareggio per la squadra di Mihajlovic che perde poco ma vince ancor meno: ora l’Europa è sempre più lontana e il calendario non aiuta
Siamo già al momento dei bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, a quel punto della stagione in cui la spinta per andare avanti potrà darla (forse) solo una fiammata improvvisa capace di creare, contemporaneamente, anche continuità. Un gol del Gallo? Il risveglio di Niang? Manca troppo a questo Toro per essere squadra davvero completa e compatta, squadra in lotta per una Europa League che settimana dopo settimana si arricchisce di nuove contendenti. Mancano spirito e consapevolezza, innanzitutto: contro un Milan così sciupone non era impresa titanica portare a casa una vittoria che sarebbe storica. Non è facile pareggiare a San Siro per due volte nel giro di poche settimane, dirà chi vede il bicchiere mezzo pieno. Non è facile vedere Chievo e Bologna davanti in classifica, risponderanno quelli che il bicchiere continuano a vederlo mezzo (o totalmente) vuoto.
Questo Toro perde pochissimo, vero: è accaduto solo tre volte in stagione. Ma questo Toro non sa nemmeno vincere più. In metà delle partite giocate i granata hanno portato a casa un pareggio, e nelle ultime nove giornate hanno vinto una sola volta, contro il Cagliari lo scorso 29 ottobre. A furia di aspettare che Niang sbocci, che il Gallo si sblocchi e che Ljajic sia finalmente continuo, l’Europa comincia a diventare sempre più indigesta. Sarebbe forse il caso di non parlarne più se solo la mancanza di un obiettivo riuscisse a tranquillizzare e togliere pressioni. Invece sarebbe solo un grande alibi, una scusa per chiudere la stagione anticipatamente, per ripartire da capo per l’ennesima volta.
Vorrei dire una cosa alla nostra Ivana: lo scorso anno abbiamo mollato convinto che l’europa Fosse ormai svanita e quelli sopra noi hanno cominciato a balbettare: con un po’ più di cazzutaggine c’è la potevamo fare. Io spero che non mollino anche quest’anno è che non mollino tifosi e giornalisti… Leggi il resto »
Ci pensavo proprio ieri. Bella osservazione!
Non ero entusiasta del suo arrivo. Ora meno che mai. Fa parte di quegli allenatori molto “mediatici”. Non per niente arriva da Mancini. Ma per me deve finire la stagione. Dimostri cosa pensa di valere. Anche lui non solo Niang.
Io aspetterei fino a giugno per cambiare allenatore, vista la poca volontà di investire di braccino a gennaio.