La squadra è in caduta libera, i tifosi vogliono che venda il Torino, lui reagisce in maniera inaspettata alle domande più scomode
Contestato, nervoso, presidente di un Torino che nelle ultime giornate sembra aver smarrito se stesso. Di un Torino che molto più semplicemente è costretto a fare i conti con una rosa di bassa qualità: è una squadra che per qualche partita ha viaggiato sulle ali delle entusiasmo e che quando lo ha perso è ritornato sulla Terra di corsa, atterrando senza paracadute. Da tre partite Urbano Cairo ha ripreso il suo posto allo stadio: c’era col Como, è andato a Roma e poi eccolo di nuovo a Torino, ieri pomeriggio. Con due tappe, in due settimane differenti, al Filadelfia. Roba che non si vedeva da tempo, considerato che il patron – anche prima della contestazione – non aveva più messo piede in nessun impianto, in casa o in trasferta. Contestato dalla Maratona, prima, durante e dopo la partita, al termine di una settimana in cui è finito su tutti i giornali – anche quelli non di sua proprietà – per le note vicende Red Bull. Possibile che le due vicende, tifoseria in subbuglio e possibile vendita del club, abbiano in qualche modo influenzato il suo umore?
Qualcosa è successo, perché è raro vedere Urbano Cairo rispondere in maniera poco elegante, oltretutto su un tema di grande interesse per la tifoseria granata. E così al nostro giornalista, che chiedeva se dopo la smentita di Red Bull il presidente avrebbe ascoltato altre eventuali proposte d’acquisto, Cairo non risponde come ci si aspetterebbe. Negando, per esempio. O glissando. Ed è un nervosismo che evidentemente va ben oltre l’argomento in questione, sintomatico di una situazione ambientale di non facile gestione. La squadra, come detto, è in caduta libera: del resto se a quella di Juric, che ha chiuso col solito decimo posto, togli Buongiorno, Bellanova e Zapata – quest’ultimo per infortunio – (per tacere di Rodriguez e di un Djidji pur a mezzo servizio), puntando forte su giocatori del calibro di Masina e su nuovi acquisti come Coco e Maripan, che continuano a regalare gol e punti, allora qualcosa evidentemente è stato sbagliato a monte. E i 14 punti di Vanoli assumono un peso ancora maggiore considerato che il Toro in campionato ha perso cinque delle ultime sei. Contestato, nervoso, presidente di una squadra che perde terreno in campionato e aggiungiamo anche patron di un club che perde valore, settimana dopo settimana. Non la migliore delle situazioni, se dovesse bussare alla porta un possibile acquirente.