L’editoriale / In un clima di contestazione il Torino ha giocato la sua miglior partita della stagione e ha vinto
Rabbia. Probabilmente non c’è termine migliore per sintetizzare al massimo Torino-Sassuolo. Se c’è un elemento che non è mancato, quello è proprio la rabbia. Quella dei tifosi, che hanno fischiato quasi tutti alla lettura delle formazioni (eccezion fatta per pochi tra cui Buongiorno e Rodriguez), quella degli ultras, che hanno scioperato nel primo quarto d’ora lasciando la Maratona vuota al centro. Ma anche la rabbia messa in campo dalla squadra, che mai aveva creato così tanto quest’anno e mai era partita così forte (basti pensare che prima del gol di Sanabria, al 5′, il Torino aveva già avuto un paio di grandi occasioni per segnare e battuto più di un angolo). E poi la rabbia di Juric, che dal suo box al triplice fischio si è lasciato andare a dei gestacci.
In un altro momento, una partita come quella di ieri si sarebbe svolta con cori di sostegno incessanti e conclusa con una festa sotto la Maratona. Ieri si è giocato tra un “Tirate fuori le palle” e l’altro, qualche “Meritiamo di più” (su questo come dare torto ai tifosi?) e i fischi finali per i giocatori che, dopo essersi applauditi tra loro, hanno imboccato la via degli spogliatoi anziché dirigersi sotto la curva, come solitamente avviene dopo una vittoria. La rabbia, sia quella interna che quella esterna alla squadra, per una volta ha avuto un effetto positivo sul Torino, che ha disputato probabilmente la sua miglior partita del campionato e non si è lasciata abbattere dai tanti episodi sfavorevoli (gli infortuni di Ricci e di Rodriguez, il gol dell’1-1 arrivato al primo tiro degli avversari) e hanno vinto e convinto.
Della serata di ieri deve ora restare quella foga e voglia di fare risultato messa in campo dalla squadra sin dal calcio d’inizio, il resto della rabbia dovrà essere convertito, anche pian piano, in energia positiva. Perché se è vero che questo Torino ha forse avuto bisogno dei fischi per fornire una prestazione di un certo livello, è altrettanto vero che avrà bisogno del sostegno e della passione dei propri tifosi per proseguire su questa strada. Certo il calore della Maratona, ma non solo, il Torino dovrà guadagnarlo e meritarlo, non basta una partita ben giocare per riconquistare definitivamente i tifosi che, come la Maratona ha cantato, “Meritano di più”.