Editoriale / Il Torino contro la FeralpiSalò ha creato tantissimo ma ha anche sprecato molto: fiducia in Sanabria ma servono i gol
Se il calcio fosse come la boxe, ben prima del destro da ko di Ilic il Torino sarebbe stato certo della vittoria ai punti: la FeralpiSalò è stata messa all’angolo, bersagliata da una serie di colpi (in questo caso tiri verso la porta) e se non è andata al tappeto prima i motivi sono due: il primo è perché Pizzignacco ha sfoderato una prestazione super, volando da una parte all’altra della propria porta, il secondo è perché il Torino ha palesato ancora una volta tutti i propri limiti in zona gol.
“Abbiamo grande fiducia in Tonny”, ha spiegato a fine partita Juric – mostrando stima e sostegno a Sanabria – ma è evidente che il numero 9 deve fare di più. D’altronde i numeri di quest’estate parlano chiaro: nessun gol segnato neppure nelle amichevoli. E non ha fatto meglio Pietro Pellegri, anche se va sottolineato che ha avuto meno spazio. Il Torino fa maledettamente fatica a segnare: l’anno scorso solamente sei squadre hanno fatto peggio in termini realizzativi, non serve chissà quale sforzo d’immaginazione per realizzare che con soli 5/6 gol in più oggi non parleremo della partita contro la FeralpiSalò, nei trentaduesimi di Coppa Italia, ma si starebbe pensando a una sfida europea.
L’errore ora sarebbe non intervenire sul mercato per cercare di curare quel mal di gol: servirebbe un bomber da 20 reti a stagione o forse basterebbe un altro trequartista di grande qualità capace di sostituire Miranchuk. Tocca a Cairo, Vagnati e Juric capire trovare la cura giusta per il Torino ma guai a sbagliarla, si rischierebbe un’altra stagione da limbo di metà classifica, con il rammarico per quel che sarebbe potuto essere e non è stato. Contro la FeralpiSalò è suonato il campanello d’allarme.