Il bilancio dei primi tre mesi del Torino: le cessioni estive, la partenza sprint col primo posto, poi i primi problemi: ecco chi sale e chi scende
Nell’altalena granata edizione 2024-25 si è passati dalla depressione del mercato estivo culminato nella cessione di Buongiorno al Napoli e soprattutto in quella – a torneo iniziato e ancora più sorprendente – di Bellanova all’Atalanta ad un inizio di campionato inaspettatamente molto positivo che ha visto il Torino in testa alla classifica da solo dopo 5 giornate (non accadeva da 47 anni!) con 11 punti in classifica ed alle successive sette sconfitte in otto partite che hanno riportato Ricci e compagni a metà classifica ed i tifosi in stato di profonda depressione. Anche la successione del “normalizzatore” Ivan Juric con il debuttante Paolo Vanoli, accolta inizialmente con un pizzico di scetticismo, trasformato poi in esaltazione per un gioco più divertente e ricco di verticalizzazioni che regalava gol e punti ed infine naufragato tra errori, defezioni e pochezza tecnica dei singoli ha seguito il medesimo trend tanto che recentemente per lui si è addirittura parlato di esonero.
Un innegabile crocevia della stagione è stato il grave infortunio del capitano bomber Zapata che, con la lesione al legamento rimediata negli ultimi minuti della sfida contro l’Inter, ha chiuso la stagione con sette mesi di anticipo lasciando i granata senza un leader in campo e fuori, l’unico in grado di risolvere le partite con una giocata. Da quel momento la squadra ha perso il suo punto di riferimento e buona parte dell’autostima che si era guadagnata nelle prime uscite, le certezze sono vacillate e le gambe sono diventate sempre più tremolanti fino a paralizzarsi nell’ultima partita, quella che teoricamente avrebbe potuto dare motivazioni extra per risorgere individualmente e come gruppo. Invece il pronostico è stato puntualmente rispettato disputando una partita senza nerbo nella quale gli avversari, pur senza strafare, hanno avuto vita semplice facendo loro l’ennesimo derby.
Le prestazioni in calo
Difficile decifrare le prestazioni dei singoli in un contesto divenuto molto difficile e, nonostante l’ottimo inizio, si fatica a trovare prove incoraggianti da parte di qualcuno che lascino intravedere segnali positivi o magari le stimmate da leader: con le partenze di Rodriguez, Buongiorno e Bellanova e l’infortunio di Zapata i maggiori indiziati a prendere in mano le redini della squadra sono i centrocampisti che hanno l’esperienza giusta e vivono lo spogliatoio da più stagioni e difatti il ruolo di capitano è toccato a Karol Linetty ma i vari Ilic e Ricci, che nel frattempo ha dimostrato di poter diventare il perno della Nazionale azzurra, faticano a imporsi. I nuovi acquisti poi non sono riusciti a non far rimpiangere chi è andato via, il valore della rosa si è abbassato: tra loro i più interessanti sono sembrati Coco e Adams che tuttavia non hanno trovato continuità mentre le delusioni maggiori (ma non è colpa loro) sono Sosa, Maripan e Pedersen.
Ora le attenzioni dei tifosi sono rivolte più agli aspetti societari, a cui si imputano le maggiori responsabilità del fallimento, che al campo. Ma sono due facce della stessa medaglia, entrambe devono cambiare se non si vuole affondare.
Chi sale
MILINKOVIC-SAVIC sembra paradossale ma è divenuto l’eroe grazie al quale i granata hanno incamerato punti nelle prime cinque giornate: più volte decisivo, poi anche per lui qualche errore ma nel complesso senz’altro il migliore di questo scorcio di stagione.
NJIE il ragazzo della Primavera è stato una delle poche note liete. È stato lanciato in campo nei minuti finali di Verona ed ha trovato sempre più spazio facendo vedere delle giocate interessanti e coraggiose che possono essere risolutive. Suo l’ultimo gol da tre punti contro il Como.
Stabili
SANABRIA finora la giocata più bella l’ha fatta con la nazionale paraguaiana, una rovesciata che ha contribuito a stendere i campioni del mondo argentini. Con il Torino uno score altalenante con 9 presenze (delle quali 8 da titolare), due gol ed un rigore sbagliato. Per tre volte a far coppia con Zapata gli è stato preferito Adams, poi dopo l’infortunio del colombiano ed ultimamente anche quello dello scozzese è sceso sempre in campo senza distinguersi.
LAZARO nonostante i nuovi arrivi di Borna Sosa e Pedersen, l’austriaco ha sempre trovato impiego con Vanoli (11 volte su 12 da titolare in campionato) con buona continuità di rendimento impreziosito da tre assist sebbene con un calo nelle ultime giornate culminato nell’errore difensivo contro Weah nel derby.
ILIC dopo un buon inizio (corredato dal bel gol contro l’Atalanta) nel quale è sembrato ispirato è stato fermato da un infortunio che gli ha fatto saltare tre partite tornando a disposizione per uno scampolo contro la Fiorentina e giocare il primo tempo nel derby prima di registrare nuovi guai fisici. Ora è fermo ai box.
RICCI è stata la nota lieta della Nazionale italiana che sembra aver trovato con lui il playmaker che Spalletti cercava, nel Torino è stato sempre presente e certamente uno dei giocatori più forti e positivi ma, complice anche la diversa posizione occupata in campo, non si è distinto e non è stato decisivo finora. Anche per lui ora un leggero infortunio che gli ha impedito la convocazione azzurra.
LINETTY centrocampista di sostanza in grado di ricoprire più ruoli e che grazie alla sua duttilità ed alla sua capacità di contrastare, talvolta anche con durezza, è stato impiegato quasi sempre da Vanoli conquistando anche i gradi di capitano. A Cagliari è tornato al gol dopo due anni, grave il suo errore che ha regalato la vittoria alla Roma.
GINEITIS anche con Vanoli nelle rotazioni di centrocampo è considerato la prima alternativa soprattutto quando si tratta di garantire centimetri e forza fisica in mediana. Dotato di un buon sinistro, non disdegna di provare la conclusione dalla distanza e si è distinto con un assist vincente a Zapata contro l’Inter.
Chi scende
VOJVODA pur giocando 10 partite (delle quali la metà da titolare), in questa stagione non si è messo in evidenza, anzi ha propiziato il gol che ha aperto la strada alla Lazio giocando in posizione di difensore di centrodestra. Di solito viene impiegato sulle fasce ma nemmeno lui ha dato quanto ci si aspetterebbe.
VLASIC dopo aver saltato per infortunio le prime partite, è tornato nella partita interna contro la Lazio proprio in concomitanza con l’inizio del periodo nero dei granata. Lui aveva iniziato bene con un assist ed un gol nelle prime due gare, poi è stato sempre più deludente, in cerca della giusta posizione fino a giocare un derby impalpabile.
KARAMOH in questa stagione con Vanoli non è stato molto impiegato ed anche il giovane Njie lo ha scavalcato nelle gerarchie. Ha avuto un po’ più spazio per le assenze di Zapata e Adams ma sempre scampoli di partita da subentrato. E non ha fatto granché per far ricredere il mister.
TAMEZE quattro partite da titolare e cinque da subentrato in questo campionato per un giocatore voluto da Juric quale jolly (spesso impiegato anche in difesa) che Vanoli sta cercando di valorizzare. Tuttavia le sue prove non sono state affatto convincenti finora con errori nella gestione ed in marcatura (come accaduto contro la Lazio su Guendouzi).
MASINA quasi sempre titolare come braccetto di sinistra in difesa. Ha avuto più fortuna in avanti dove ha regalato tre assist che in difesa dove, tra qualche buon movimento e qualche distrazione, si è fatto notare per la plateale “papera” sulla linea di porta contro la Roma quando non è riuscito ad allontanare il pallone calciato da Dybala intervenendo col piede sbagliato.
I nuovi
ADAMS buon impatto dell’attaccante scozzese che si è presentato con un gol ed un assist nella partita contro l’Atalanta ed è andato in gol altre due volte (contro Verona e Lazio). Dotato di buona tecnica e di buona visione di gioco, è stato protagonista di giocate risolutive al fianco di Zapata. Ha saltato le ultime due sfide per infortunio.
COCO si presenta come un difensore capace di giocare sia in una linea difensiva a tre che a quattro e viene impiegato sia come centrale che come braccetto. Dimostra subito buona personalità e piede educato fornendo con un lancio un assist per il gol di Adams contro l’Atalanta. Regala il gol vittoria a Venezia e segna anche contro la Lazio. Poi l’autogol contro il Cagliari ed un’involuzione.
DEMBELE esterno che Vanoli conosce bene per averlo tenuto con sé a Venezia nella scorsa stagione. Per lui però solo cinque spezzoni da subentrato e con minutaggio sempre più basso. Difficile dare un giudizio, l’impressione è quella di un giocatore che ha buona gamba ma ancora un po’ grezzo.
WALUKIEWICZ è arrivato al fotofinish della sessione di mercato e, dopo aver giocato le prime partite con l’Empoli, ha trovato gradualmente spazio nell’undici di Vanoli racimolando otto presenze. Positivo negli inserimenti e nelle sovrapposizioni, è stato impiegato anche come esterno ma non essendo velocissimo si è fatto preferire come braccetto destro. Grave disattenzione nel derby sul primo gol.
SOSA acquistato per risolvere la carenza sulla fascia sinistra, sebbene sia l’unico mancino non ha impressionato né in fase difensiva né in quella offensiva. Ha disputato una sola partita intera e qualche spezzone palesando limiti e poca personalità, raramente ha raggiunto il fondo per crossare e ad oggi il problema a sinistra resta irrisolto.
PEDERSEN nelle intenzioni societarie dovrebbe sostituire Bellanova ceduto all’Atalanta a torneo iniziato. Superfluo dire che il paragone è improponibile e lo si sapeva già al momento dell’acquisto. L’ex Sassuolo sembra volenteroso ma non ha certo la progressione e la facilità nell’uno contro uno dell’azzurro. Condizione in crescendo e discreta prestazione contro la Fiorentina, anonimo però nel derby.
MARIPAN difensore centrale di esperienza e di stazza che nelle occasioni nelle quali è stato impiegato ha dimostrato inadeguatezza per lentezza e staticità. Qualche liscio qui e lì e colpe notevoli per l’espulsione rimediata contro l’Inter e soprattutto per il buco che ha lanciato Kean contro la Fiorentina.