Il borsino granata dopo Torino-Atalanta: ecco chi sale e chi scende dopo la partita del Grande Torino persa dalla squadra di Giampaolo 4-2

Un anno fa dopo la seconda giornata il Torino batteva inaspettatamente l’Atalanta sul neutro di Parma e volava in testa a punteggio pieno; oggi, sempre dopo due giornate, i granata hanno affrontato lo stesso avversario, hanno perso la partita ed in classifica sono mestamente in coda a zero punti. Talvolta si dice che gli estremi si tocchino ma in questo caso ci sembrano pochi i punti di contatto se non nella presenza di molti protagonisti in una rosa che avrebbe necessitato di una rivoluzione e che invece è rimasta pressoché invariata. Sabato per otto undicesimi la squadra era quella di un anno fa e i tre nuovi non hanno certo impressionato: benino Vojvoda che ha dimostrato personalità ma anche qualche lacuna difensiva, un passo indietro per Linetty, sciagurato invece l’esordio di Murru che è stato il secondo peggiore in campo solo perché il primo è stato indiscutibilmente il campo stesso: il terreno di gioco, ai limiti della praticabilità, con zolle che saltavano di continuo, pallone che scorreva e rimbalzava in modo irregolare, è senza dubbio un problema in più per Giampaolo poiché l’incolumità dei giocatori è a rischio (e Rincon sabato pomeriggio potrebbe esser stata la prima vittima). 

La gara ha raccontato né più né meno ciò che ci si attendeva: non poteva essere paragonabile questo Torino ancora in costruzione ad un’Atalanta che è al quinto anno del miglior ciclo della propria storia, che gioca a memoria ed ha gli interpreti giusti al posto giusto. Ciò non vuol costituire un alibi ma non si può certo non tenere in considerazione la realtà oggettiva delle cose. Rispetto alla prima di Firenze si è notato qualche segnale positivo dal punto di vista della ricerca del gioco ma ancora una tenuta fisica limitata poiché anche in questo caso nella seconda frazione Belotti e compagni sono sembrati più sulle gambe, non sono riusciti a reagire, a tenere viva la partita o anche solo a provare ad imbastire azioni offensive né vere conclusioni in porta. Si è notata piuttosto una sorta di rassegnazione e quasi si è badato ad affinare la manovra come se si trattasse di un allenamento. Certamente si deve lavorare moltissimo, soprattutto nell’assimilazione dei movimenti difensivi: sta divenendo un preoccupante déjà vu quello dei gol presi su cambi di gioco orizzontali che denotano lacune tattiche in ampiezza.   

In attesa di aggiustamenti vari (mercato, tattica, terreno di gioco), il prosieguo dirà se e quanti punti di contatto ci saranno in queste due partenze agli antipodi. Nel frattempo non possiamo che affidarci alla scaramanzia e sperare che se la scorsa stagione partì benissimo e finì arrancando, questa che è partita malissimo…  

Torino-Atalanta: chi sale

BELOTTI     un gol di sinistro ed uno di testa per appaiare al terzo posto della classifica dei marcatori all-time del Torino il Capitano dei capitani. E per festeggiare il primo figlio in arrivo… Utile ovunque, sembra sprecato in questa squadra ma è il simbolo di ciò che è (era) il Toro. 

Torino-Atalanta: stabili

RINCON    luci e ombre: si è detto più volte che non ha le caratteristiche da regista ma dimostra di aver visione verticalizzando per il primo gol di Belotti, poi è in affanno nella chiusura su De Roon e deve uscire per infortunio. 

BREMER    nelle azioni di facile lettura c’è, intercetta e fa il suo sia sui traversoni alti che su quelli bassi. Ma negli automatismi con i compagni c’è da lavorare. 

NKOULOU     essendogli demandato il ruolo di leader difensivo a maggior ragione dovrebbe guidare i movimenti della retroguardia.  

LUKIC     gioca l’ultimo terzo di gara, quello più scialbo, adeguandosi all’andazzo tra disimpegni sbagliati e qualche buon recupero. 

ZAZA    è sfortunato in avvio poiché il suo tiro colpisce la traversa, cala alla distanza e rischia anche un’espulsione per le solite intemperanze. Forse Giampaolo è troppo generoso ma i pochi presenti che lo fischiano forse sono ingenerosi. 

VERDI     neanche lui cambia l’inerzia della partita col suo ingresso: eppure sembra vivo fornendo un paio di assist dalla posizione di esterno destro. 

SIRIGU    non sfodera i miracoli del Franchi ma non ha nemmeno responsabilità sui gol, ok nell’ordinaria amministrazione. 

MEITE’   nel vivo del gioco ad inizio gara, poi a corrente alternata soprattutto nelle chiusure dove conferma la consueta lentezza.  

LINETTY    patisce oltremodo i suoi avversari ed il terreno, sbaglia anche passaggi semplici e certamente non è questa la mezzala che potrebbe fare la differenza. 

BERENGUER     come al solito vive di spunti sporadici: in uno tentenna troppo e perde il momento per il tiro, in un’altra occasione è bravo a smarcarsi ma batte centralmente. Forse ha già la testa altrove. 

MILLICO      ancora qualche minuto finale a disposizione, stavolta un quarto d’ora, nel quale non riesce a mettersi in luce. Serve comunque l’atteggiamento giusto. 

Torino-Atalanta: i nuovi

VOJVODA    il kosovaro esordisce da titolare e, sebbene soffra anche lui sui cambi di campo e si faccia sorprendere alle spalle, conferma buona personalità e offre il cross per il raddoppio del Gallo.  

SEGRE     da salutare con soddisfazione l’esordio in serie A con la maglia granata negli ultimi minuti nella speranza che possa mettersi in luce in altre occasioni. 

MURRU   pessimo esordio per il terzino responsabile di almeno due gol e mezzo orobici e di una prestazione incerta senza un affondo. Gli si concedono le attenuanti del caso. 

Andrea Belotti (R) of Torino FC competes for the ball with Jose Luis Palomino of Atalanta BC during the Serie A football match between Torino FC and Atalanta BC. Atalanta BC won 4-2 over Torino FC.
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ultimo aggiornamento: 29-09-2020