Chi sale e chi scende dopo la sfida tra il Verona e il Torino, in vista del finale di stagione contro la Roma venerdì
A differenza dei minuti finali di molte partite, il Toro rimane concentrato e sul pezzo anche nelle ultime sfide di campionato e riesce ad espugnare il Bentegodi dove Juric torna da ex (tra gli applausi) riuscendo a superare il suo record di punti in un campionato.
Decisivo il gol di Brekalo che è tornato ad esultare dopo 12 gare proprio a poche ore da un riscatto che sembrava una formalità e che invece, a sorpresa, soprattutto dopo le parole pronunciate dallo stesso trequartista croato nell’intervista post gara, pare definitivamente saltato per un cambiamento di idee del giocatore e del suo entourage. Senza voler entrare nella vicenda o toccare il tasto – mercato, sottolineiamo che dal punto di vista tecnico si tratta di una doccia fredda per i granata proprio perché il trequartista connazionale di mister Juric, sebbene sia calato nella seconda parte di stagione, si è rivelato comunque il più affidabile tra i trequartisti dal punto di vista fisico oltre che quello con la media realizzativa più alta ed in grado di giocare sia a destra che a sinistra.
Nel complesso la partita di Verona è stata più “vera” di quanto fosse lecito attendersi e i ventidue in campo si sono spesi senza lesinare impegno sia per obiettivi personali (eventuali riscatti, riconferme, adeguamenti di contratto, vetrine varie) che collettivi. Per quanto riguarda i singoli la prova più attesa era quella di Zima al posto di Bremer al centro della difesa e il giovane ceco l’ha superata, si tratta soltanto di un tentativo ma senz’altro le risposte sono state migliori di quelle date da Djidji ad esempio. A centrocampo è stata data fiducia a Ricci a scapito di Pobega (che verosimilmente tornerà al Milan) e Mandragora (che non venga riscattato nemmeno lui?), giocatori che si sono dimostrati più maturi, più adatti e meno adattati. Anche questa è una scommessa.
Ora non resta che il sipario prima dello “sciogliete le righe”: contro la Roma il Torino dovrà confermare la parte sinistra della classifica nella sfida a distanza contro il Sassuolo (che sarà arbitro dello scudetto ospitando il Milan) e non avrà nemmeno la possibilità di giocare in contemporanea. Si tratta di un obiettivo puramente statistico in attesa di tempi migliori e di qualche buona notizia da radiomercato ma anche stavolta c’è da scommettere che la squadra di Juric onorerà l’impegno.
CHI SALE:
ZIMA buona prestazione nella posizione di centrale, controlla Simeone, è sempre pronto e concentrato al centro dell’area e non si fa sorprendere dai tentativi degli scaligeri. Presto tuttavia per pensare che possa essere l’erede di Bremer.
BERISHA conferma il buon momento nell’ordinaria amministrazione e nella straordinaria sulle conclusioni di Lazovic dimostrando buona prontezza di riflessi. Probabilmente resterà.
BREKALO ancora qualche ripartenza non sfruttata a dovere ma su calcio piazzato innesca gli attaccanti in area e torna al gol con una bella giocata dopo averne fallito un altro e proprio alla vigilia della scadenza del riscatto. Sembrava un bel segnale…
DJIDJI subentra ad Izzo nell’ultima mezz’ora, si prende qualche rischio in area anticipando Lasagna ma stavolta non fa danni ed anzi chiude bene in un paio di circostanze.
PELLEGRI subentra nell’ultimo quarto d’ora con un buon piglio e con un bel tiro dal limite coglie il palo alla sinistra di Montipò sfiorando il raddoppio. Sempre determinato ed a tratti nervoso, deve imparare a gestirsi.
STABILI:
PRAET svolge il suo compito di raccordo tra centrocampo ed attacco illuminando con giocate di qualità e passaggi di prima intelligenti anche in area. Spesso si allarga sulla destra attirando i difensori avversari.
LUKIC al rientro dopo la squalifica fa sentire la sua presenza anche se non è appariscente o determinante ma tenta la giocata e distribuisce il pallone anche con movimenti e tocchi eleganti.
RICCI continua la sua fase di apprendistato. Si notano miglioramenti nei contrasti, svelle e ripulisce palloni a metà campo. Manca ancora di continuità ma con Lukic può costituire una buona cerniera.
BELOTTI al gettone numero 250 in maglia granata,con una frustata di testa va vicino al nono gol in un campionato che non lo ha visto protagonista assoluto per i noti guai fisici. Solito impegno, sportellate, sponde, generosità.
VOJVODA il duello con Depaoli alla fine gli costa la distorsione alla caviglia ma ha fatto in tempo a disputare una partita positiva corredata dalla buona imbucata per il gol partita di Brekalo.
POBEGA subentra a Ricci assicurando maggiore fisicità e copertura. Bene in fase difensiva, chiude in modo pulito in scivolata su Lasagna e riscatta parzialmente l’errore contro il Napoli.
RODRIGUEZ dopo qualche difficoltà iniziale, controlla bene Lasagna e si disimpegna con la solita applicazione e senza andare in affanno, anzi aiuta molto Zima su Simeone.
IZZO il solito mastino napoletano che ingaggia duelli (in particolare con Caprari), gioca d’astuzia irretendo gli avversari e si propone anche in avanti. E poi esce per fastidi muscolari.
ANSALDI ormai le sue presenze sono centellinate ma dimostra che, pur non essendo quello di qualche mese fa, è sempre utile alla causa sventagliando da una zona all’altra e pressando alto.
AINA paga un avvio incerto con cross imprecisi, disimpegni pericolosamente sbagliati e spazi importanti concessi a Lazovic che sfiora il gol. Poi cresce e si riprende bene pur con qualche sbavatura in ripartenza.