Ecco chi sale e chi scende dopo la sfida tra il Bologna e il Torino terminata 0-0: il borsino granata
Continua il trend negativo, quantomeno in termini di risultati ed episodi (arbitrali e non solo) a sfavore: nelle ultime sei partite i granata hanno alternato prestazioni più o meno convincenti ma l’esito è oscillato sempre tra pareggio e sconfitta finendo per ridimensionare i sogni che si stavano stagliando all’orizzonte dopo la vittoria sulla Sampdoria. La classifica a gennaio si era fatta interessante, lato sinistro con vista europea, mentre ora la squadra di Juric si trova esattamente a metà del guado, equidistante dal paradiso del settimo posto e dall’inferno del diciottesimo in una sorta di limbo assai poco stimolante.
Contro il Bologna dell’ex Mihajlovic i granata hanno disputato la solita partita propositiva che si è tradotta in supremazia territoriale e sensazione di poter riuscire a vincere ma alla fine dei conti l’unica vera differenza rispetto alle precedenti è risultato un controllo della gara molto più evidente del solito, tanto che Berisha (il quale ha sostituito l’incerto ed infortunato Milinkovic Savic) non ha corso alcun pericolo. Un aspetto certamente non di poco conto ma che sarà chiamato ad un riscontro domenica prossima contro l’Inter.
Intanto la situazione che si è creata autorizza da qui in avanti a dedicarsi quasi esclusivamente all’affinamento del lavoro fatto, alla sperimentazione di metodi diversi, alla valutazione dei singoli in vista della prossima stagione. Una risposta in tal senso deve arrivare dai giovani poco impiegati e dagli ultimi arrivati (discreto il debutto dal 1’ di Ricci) affinché la parola “progetto” possa prendere effettivamente corpo.
Bologna-Torino, chi sale
POBEGA si dimostra calciatore eclettico ed importante, con un futuro roseo davanti. Agisce indifferentemente in tutti i ruoli di centrocampo e dintorni ed è il più attivo e il migliore dei suoi. Deve migliorare nei colpi di testa e nel gestire l’irruenza.
RICCI alla prima da titolare sostituisce Lukic con esiti incoraggianti dimostrando di potersi inserire nel contesto sebbene abbia caratteristiche più adatte al fraseggio ed al gioco “pulito” più che a quello “sporco”.
BERISHA esordio in campionato in maglia granata per l’ex SPAL. Non deve compiere parate decisive e praticamente non è mai impegnato se non in uscite basse. Teoricamente da valutare in altre occasioni.
Bologna-Torino, stabili
MANDRAGORA come già rimarcato la sua presenza in mezzo al campo si fa sentire. Si occupa di controllare Svanberg, prova qualche affondo (ed anche un tiro fuori misura di destro) e gira il pallone. C’è nelle azioni più pericolose.
BREMER con un break intelligente anticipa Sansone e si affaccia dalle parti di Skorupski con un tiro piuttosto velleitario. Non ha veri e propri punti di riferimento ma non rischia nulla.
DJIDJI controlla Barrow che è molto più veloce ma non fa danni anche perché, come al solito, i difensori granata pressano alto e da vicino. Sua la conclusione (di testa) più pericolosa del match.
VOJVODA sembra ispirato fino al momento del cross (non ne azzecca uno), piuttosto guardingo ed attento a controllare De Silvestri. Buone letture con diagonali difensive.
RODRIGUEZ dopo il ballottaggio con Buongiorno di un po’ di tempo fa, ora il suo posto non è più in discussione ed è merito di piedi educati e di prestazioni pulite come quella su Orsolini.
SINGO probabilmente frenato e condizionato dalla pubalgia, va a sprazzi ma in difesa mura un tiro pericoloso di Svanberg ed in attacco effettua un tiro con bella coordinazione che Skorupski sventa. Fa il possibile.
BELOTTI nonostante l’impegno, il sacrificio e le botte prese (terzo in Europa per falli ricevuti negli ultimi cinque anni dietro a Neymar e Messi), disputa una partita al di sotto del livello delle precedenti e alla fine si fa pure male. Mancini in tribuna non gli porta fortuna.
Bologna-Torino, chi scende
BREKALO giornata da dimenticare per il croato che non incide, non inventa e per di più si divora l’occasione più clamorosa cogliendo il palo da posizione favorevole a porta libera (e non si capisce perché non si avvicini). Si consolerà con la convocazione in Nazionale.
