Esclusiva / L’ex centrocampista granata a tutto campo: “Per l’Europa serve continuità. Belotti una sicurezza e a Baselli dico…”
Riccardo Maspero, la vittoria contro il Cagliari, conquistata soffrendo e mostrando la forza del gruppo, quanto può aver inciso sul morale del Toro? E’ stata una vittoria difficile, perché è arrivata dopo che sei andato sotto. E quando sei in difficoltà e vai sotto in casa molte volte ti cade il mondo addosso. Ma la forza di questa squadra è quella di non mollare mai e la forza del tifoso del Toro è quella di sostenere la squadra fino alla fine. Queste due componenti hanno fatto sì che si creasse quella magia che ha permesso di rimontare una partita che in altre piazze, e in altri momenti, poteva diventare drammatica. Entrambi, i tifosi e i giocatori, sono stati bravi a ribaltare la situazione.
Per l’Europa, però, serve di più…
Serve la continuità. Davanti stanno pedalando, inutile negarlo. La Lazio sta andando oltre, la Sampdoria anche sta sorprendendo. Poi c’è anche il Milan che è un po’ in ritardo, ma potrebbe rientrare. Bisogna dare continuità. Si è visto l’anno scorso con l’Atalanta: sembrava non ce la facesse, ha dato continuità e alla fine ce l’ha fatta. Se non hai quella costanza non riesci a raggiungere traguardi europei importanti. Ti puoi salvare, perché una volta vinci e l’altra perdi, ma se vuoi l’Europa devi dare continuità. E il Torino deve riuscire a trovarla. Adesso è rientrato anche Belotti, serve sistemare un po’ centrocampo e difesa. Ma Mihajlovic riuscirà a trovare la quadra giusta per la squadra.
A proposito di continuità, adesso arriverà la sfida proibitiva, sulla carta, contro l’Inter. Dopo aver ritrovato un pizzico di serenità contro il Cagliari, cosa servirà per riuscire a portare via punti da San Siro?
Contro il Cagliari il Toro ha trovato un buon risultato, ora la partita di Milano deve essere quella che ti dà la sicurezza di essere un gruppo forte e importante, in cui si può creare qualcosa di magico. Senza fasciarsi troppo la testa, poi, se la partita di San Siro non dovesse andare bene sotto il profilo del risultato. Speriamo vada bene, invece, sotto l’aspetto del gioco e della continuità che questo Torino ha bisogno di trovare. Perché ci può stare di perdere anche a Milano, ma bisogna offrire una prestazione dignitosa, da Toro.
Mihajlovic, dopo le sconfitte contro Roma e Fiorentina è finito definitivamente sul banco degli imputati. Tanto che il suo futuro sembrava a rischio…
E’ la moda che dice: un allenatore perde, allora bisogna cambiarlo. Ma una società che ha fatto un programma pluriennale, e che ha dato fiducia all’allenatore per la campagna acquisti, deve poi dargli fiducia fino alla fine. Io penso, parliamoci chiaro, che sia stato il derby a tagliarci le gambe: si pensava che quella sfida fosse già nostra, dal momento che eravamo in un buon momento. Invece è venuta fuori una partita totalmente a favore della Juve. E da quel momento lì, qualche sicurezza è venuta a mancare. Adesso bisogna ripartire, ricaricare tutto e ritrovare quella gioia e quella spensieratezza che il Torino aveva avuto in quest’inizio di campionato.
Per cercare di ritrovare tutto questo, Mihajlovic ha dovuto fare anche una sorta di passo indietro, con il ritorno al 4-3-3.
E’ il ruolo dell’allenatore, non è un passo indietro. E’ stato intelligente a capire che se una cosa non funziona bisogna cambiarla. Se io voglio raggiungere l’obiettivo, non è detto che debba farlo per la strada dritta; posso arrivarci anche con qualche curvetta. Quello che conta è arrivare. Per fare un altro esempio, penso che per lui, in questo momento, aver preso Niang e non farlo giocare sia una sconfitta. Ma ci sta, se in questo momento Niang non c’è e non dà garanzie allora è giusto che stia fuori. Perché non è un giocatore scarso, è un giocatore che deve ritrovarsi, che deve inserirsi in un gruppo, per cui aspettiamolo: è un giocatore di grande talento e di grande qualità.
Quindi Niang non è stato un investimento sbagliato?
No, assolutamente. Ha dimostrato di essere un giocatore valido e importante. Sai, quando si va via dalle grandi società, come il Milan in questo caso, non è facile calarsi in società diverse, come il Toro. Per un giocatore può essere difficile calarsi nella mentalità granata e, per questo, ha bisogno di tempo, di capire la squadra, i tifosi (che sono fantastici). Perché poi, fatto questo, si riprenderà e inizierà a fare grandi cose.
Altra indicazione emersa dopo la partita contro il Cagliari: il Toro non può prescindere da Belotti.
Non ha fatto una grande prestazione, però la sua presenza è importante. Dà sostanza al reparto, mette sempre in apprensione i giocatori avversari, di conseguenza non può che essere un valore aggiunto, inutile negarlo. Certe volte si vuol far giocare anche un giocatore zoppo perché è importante, i compagni si sentono sicuri. Ed è esemplificativo anche il fatto che non sia stato tolto: essendo ai box da tanto tempo ha rischiato un infortunio muscolare, ma era troppo importante tenerlo dentro.
Da ex centrocampista, le chiedo di Baselli: da dove può passare la sua esplosione definitiva? Dall’inserimento nel progetto tattico giusto o dalla testa?
Dalla testa. Io sono dell’idea che quando un giovane esplode e va in una squadra importante, perché lui ha fatto un passaggio importante andando al Torino, dopo deve convincersi del fatto che non è arrivato. Che il Torino è solo un passaggio. Allora sì che ti viene la fame, che in ogni allenamento lo fai al 100% che prendi ogni situazione con la massima attenzione. Se invece pensi “Ho un buon contratto, sono al Torino, in una buona squadra”, allora hai finito di vivere e questo ti porta a fare prestazioni di basso livello. Lui è un giocatore importante, ma deve trovare questa voglia di ambire a traguardi importanti: deve alzare la sua asticella.
Domanda secca: secondo lei, il Toro riuscirà a conquistare l’Europa?
Speriamo, io faccio il tifo. Però è una bella lotta. La fortuna è quella di essere lì per potersela giocare e vediamo alla fine. Penso che le qualità ci siano tutte, ora bisogna metterle in campo per festeggiare alla fine dell’anno.
Ultras..è vero che Strega era malato contro la Roma ?
Ug69
Non so dirti il suo gruppo era fuori
Ti saluto..FVCG
FVCG sempre e giuve giuve vaffanculo
Comunque Darno..lasciamo stare..parlare con te mi sembra di parlare con un Mct..pensa quello che vuoi e basta..Ciao
Ma se vuoi parlare da persona civile non ti inventare stronzate con me..