Esclusiva / Jimmy Ghione racconta le sue sensazioni dopo il derby e parla della corsa europea e del futuro di Juric e Buongiorno
Il Torino alle prese con un finale di stagione contraddistinto dagli strascichi di un derby in cui i granata non si sono rivelati ancora in grado di scacciare la maledizione delle stracittadine, ma che ha visto il Toro andare a un colpo di testa dal bottino pieno. Una vittoria avrebbe dato lo slancio anche per inseguire con maggiore convinzione il sogno europeo, dalla cui realizzazione o meno dipenderebbe il futuro di Ivan Juric e a cascata quello dei giocatori più rappresentativi. Di questo e altri temi abbiamo parlato nell’intervista a Jimmy Ghione, celebre inviato di Striscia la notizia dalle profonde radici granata.
Che sensazioni le rimangono dall’ultimo derby?
“Abbiamo messo in campo il cuore Toro. Alla fine potevamo anche vincere. E bisogna dire che rispetto alle ultime volte in cui abbiamo perso tanti derby, non si può far altro che vedere il bicchiere mezzo pieno. Questo 0-0 potrebbe rappresentare l’inizio di un’ inversione di marcia. Quindi teniamoci questo pareggio e proiettiamoci verso le prossime partite”.
Quindi prova più soddisfazione che rammarico?
“A questo punto sì, perché comunque con la Juve, come è accaduto spesso negli ultimi anni, perdevamo con dei gol negli ultimi minuti. Già il fatto che questa volta non sia accaduto mi dà soddisfazione. Se poi Lazaro avesse fatto quel gol sarebbe stata la ciliegina sulla torta. In generale però ho visto un miglioramento da parte dei ragazzi a livello caratteriale. Purtroppo a Empoli c’è stato un brutto inciampo e per quello che rimane di questo campionato non è sicuramente il caso di dire “ripartiamo da qua”, però cerchiamo di giocare le ultime partite con questa grinta e di fare più punti possibili”.
Il Toro però non vince un derby da 9 anni…
“Esatto, però potevamo essere qui a parlare di un’altra sconfitta. Mi accontento, perché tanto io non ci credo più nel derby e ormai parto sempre dall’idea che lo vinca la Juve. Quindi, come si dice, “chi si accontenta gode”… poco, ma che dobbiamo fare…”
Lei da tanti anni vive a Roma. Che differenza riscontra tra il derby capitolino e quello di Torino?
“Il gap è sicuramente minore. Basta guardarsi intorno per il panorama calcistico italiano e vediamo che tra Sampdoria e Genoa, Roma e Lazio ecc. i derby che si sono disputati sono sempre stati comunque abbastanza bilanciati. Noi dobbiamo sempre ricordarci che dall’altra parte c’è la Juve, che ha alle spalle un gruppo di miliardi di euro, rispetto a quello che mette in campo Cairo. Quindi le forze che scendono in campo sono sotto gli occhi di tutti – dice Ghione, che aggiunge – Quando c’era Ronaldo alla Juve, quello che percepiva come ingaggio non lo percepivano tutti i giocatori del Toro messi assieme. Quindi di che cosa vogliamo parlare? Se vogliamo credere nelle favole ben venga”.
Crede ancora nell’Europa nonostante le frenate con Empoli e Juve?
“Io credo nell’Europa perché mi piace credere nel calcio. Mi piace dare fiducia al Toro e avere degli obiettivi è bellissimo. Allora dico sì. Però le partite sono poche, i punti pure. O le vinciamo tutte o in Europa non ci andiamo. Quindi vediamo da domenica che cosa succederà. E’ tutto però così altalenante: quando si vince una partita crediamo nell’Europa e quando se ne perde una è un disastro. Questo navigare in acque tempestose è ormai una consuetudine dei tifosi del Toro”.
Europa, ovvero il paletto che ha messo Juric per la sua permanenza. Crede che lascerà il Torino?
“Per me Juric può fare quello che vuole. Da quando sono bambino sono affezionato alla maglia e non alle persone che la indossano. Da tifoso mi sono affezionato a pochi giocatori e allenatori, quindi non accadrà di certo con Juric. Sono affezionato a Gian Piero Ventura perché sono stato suo testimone di nozze e alla fine della fiera quello che ha fatto meglio negli ultimi anni è stato proprio lui, nonostante quello che è accaduto in nazionale – aggiunge Ghione – Non mi interessa se Juric rimane o Juric va via. In questo momento sono più proiettato a vedere come finirà la stagione”.
Il Toro dovrebbe continuare con Juric in panchina o puntare su un altro allenatore?
“La Roma ha avuto Mourinho, che quasi ha offuscato Totti. A Roma valeva quanto il Papa e ha fatto molto peggio di quello che ha fatto De Rossi e alla fine si sono stufati anche di Mourinho, che era legato molto più alla Roma di quanto lo sia Juric al Toro. Questo per dire che la Roma è riuscita a far fuori persino Mourinho. Juric invece che cos’ha dato al Torino? Abbiamo vinto qualche coppa? Abbiamo vinto derby, delle partite importanti? Ha scovato dei giocatori importanti? Non mi sembra. Non è una critica verso Juric ma se mi dici “Rimpiangi Totti alla Roma?” io dico “certo”, ma se dovessi rimpiangere Juric al Toro vorrebbe dire che posso rimpiangere anche i miei vicini di casa”.
Ci sono degli allenatori che le piacerebbe vedere sulla panchina del Torino?
“Ci sono dei giovani interessanti, ma a dire il vero non mi aspetto nulla da un allenatore fino a quando non lo vedo allenare quella squadra. Perché ripeto, la Roma ha preso Mourinho e sembrava Dio sceso in terra. Poi è stato un flop. Magari Cairo e Vagnati hanno la fortuna, la forza e il coraggio di provare quel giovane allenatore che potrebbe dare quel qualcosina in più – continua Ghione – Al momento non posso dire di preferire uno piuttosto che un altro. Si parlava di Dionisi, Palladino. Sono giovani anche interessanti ed è giusto anche sperimentare. Il mio pensiero è che preferisco un giovane a uno sulla carta più titolato. Perché Mourinho insegna. Tutti dovrebbero capire che il background non ti porta a vincere delle partite”.
A Buongiorno invece riesce ad affezionarsi?
“Buongiorno è un ragazzo straordinario. Infatti è uno dei pochi a cui sono molto legato. Tra l’altro ci seguiamo su Instagram. Gli mando sempre i complimenti perché incarna lo spirito Toro. Quindi ce ne fossero di Buongiorno. Mi piace molto anche Bellanova. Secondo me ci sono dei giocatori importanti al Toro. Poi è chiaro che se ti affezioni a qualcuno e poi dall’altra parte non è ricambiata la cosa… Io so che Buongiorno ama il Toro però ho sempre paura di vedere quei giocatori che baciano la maglia. Non è il suo caso, però ci sono troppi giocatori che lo fanno e l’anno dopo vanno a giocare in altri lidi. Ci sono delle modalità che secondo me sono imbarazzanti delle volte – dice Ghione, che aggiunge – Gente che è andata a giocare in Arabia Saudita affermando fosse il loro sogno giocare lì. Sono cose ridicole e a me non le vengono a raccontare. Sono stufo di queste manifestazioni d’affetto false. Io non ci credo più. L’ultima bandiera è stata Totti, che non ha mai tradito la Roma. Ora non ci sono più quei giocatori lì. Però per Buongiorno ho delle buone parole. Mi piace. E se dovessi puntare a livello sentimentale su una persona punto su di lui”.
Crede che rimarrà a lungo al Torino?
“Questa è una bella domanda. Ci si chiede, negli ultimi giorni, se Buongiorno giocherà ancora il derby. L’importante poi è che non lo giochi dall’altra parte. Avvertivo voci di corridoio che dicevano che potesse andare alla Juve. Il discorso è sempre lo stesso. Quando un’azienda ti offre un sacco di soldi essere legato a una maglia rimane molto bello; però poi? Devi rimanere lì per forza quando sei comunque tentato da tanti soldi, sia tu che la squadra? Perché non scordiamo che se a Cairo danno 40-50 milioni di euro… e se io fossi il presidente, a quelle cifre lì, porterei il giocatore su un vassoio d’argento”
Lei di chi farebbe a meno tra i giocatori che hanno più mercato, ovvero Buongiorno, Bellanova e Ricci?
“Io vorrei tenere tutti e tre perché sono il nostro futuro. Però, parliamoci chiaro, se un giocatore rimane al Toro sa di non vincere mai niente e un giocatore ha una carriera che non è così lunga. I ragazzi dunque vengono contattati da squadre importanti, dove possono vincere qualcosa, e dicono “ma perché dovrei rimanere al Torino?” Al di là della maglia, della fede e di tutto. Ma se ti offrono cinque volte di più di quello che ti danno. Se ti offrono la possibilità di giocare la Champions League. Ma perché dovrebbe dire di no? Il tifoso deve capire che le dinamiche sono cambiate. Quindi dobbiamo essere legati solo al colore, il granata”.
Però è anche vero che nessun giocatore negli ultimi anni è stato così tanto legato al Toro come Buongiorno
“Ma questo è bellissimo. Io voglio che Buongiorno rimanga al Toro per tutta la vita. Firmerei io per lui. Però non dobbiamo dimenticarci che quando un giocatore è forte subisce delle contaminazioni che ti fanno pensare di andar via”.
Cosa salva di questa stagione?
“Mi piace molto Bellanova. Mi piace che ogni reparto è comunque rinforzato. I giocatori si sono trovati e hanno fatto belle cose. Mi piace il gioco, il modulo: mi piacciono tante cose del Toro, devo dire la verità. Purtroppo abbiamo perso tanti punti per strada – continua- Io vedo un buon futuro nel Toro perché l’ossatura c’è. Certo, bisogna vedere se i giocatori rimangono”.
Che cosa invece l’ha delusa di più?
“Mi ha deluso Milinkovic-Savic, perche fa delle grandissime parate e poi delle volte ci sono quelle famose sviste. Non puoi mai stare tranquillo. Io sono uno che punta su di lui, però deve offrirci più continuità. Deve giocare ogni domenica da almeno 7, ma non una volta da 8 e l’altra da 5. Sennò è finita”.
Si presenterà allo stadio nelle ultime gare casalinghe?
“Non lo so. Però vorrei venire a vedere il Torino allo stadio quando naviga in acque belle. Poi è anche vero che bisogna stare vicino alla squadra anche quando va male. Vediamo. A me piace venire allo stadio, rivedere la Maratona è sempre bellissimo”.